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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 21302 del 3 novembre 2005
«L'applicazione spontanea, costante ed uniforme, di molteplici clausole del contratto collettivo da parte dell'imprenditore non iscritto al sindacato stipulante, significa implicita adesione al contratto stesso non nella sua globalità, dovendo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11634 del 22 giugno 2004
«Ai contratti collettivi non è consentito, in forza del principio della intangibilità dei diritti quesiti, di incidere su diritti soggettivi, che siano già entrati nel patrimonio dei lavoratori, in assenza di uno specifico mandato o di una...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10353 del 28 maggio 2004
«Soltanto i lavoratori sono legittimati ad agire per negare efficacia nei propri confronti ad un contratto collettivo stipulato da organizzazioni sindacali alle quali non siano iscritti, laddove non è ravvisabile alcun diritto o interesse della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2362 del 7 febbraio 2004
«Con l'adesione al sindacato il lavoratore non attribuisce la piena disponibilità di posizioni individuali alle organizzazioni sindacali, le quali pertanto non possono dismettere diritti già entrati nel patrimonio dei lavoratori, in assenza di uno...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7037 del 8 maggio 2003
«La semplice appartenenza di un lavoratore ad una rappresentanza sindacale aziendale avente composizione collettiva o collegiale non può comportare di per sè l'efficacia nei suoi confronti delle clausole degli accordi collettivi che siano state...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9764 del 5 luglio 2002
«Ove un contratto collettivo aziendale stipulato dal sindacato per la tutela degli interessi collettivi dei lavoratori dell'azienda venga successivamente modificato o integrato da un nuovo accordo aziendale stipulato dallo stesso sindacato, tutti i...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10213 del 3 agosto 2000
«I contratti collettivi postcorporativi di lavoro, che non siano stati dichiarati efficaci erga omnes ai sensi della L. 14 luglio 1959, n. 741, costituiscono atti aventi natura negoziale e privatistica, applicabili esclusivamente ai rapporti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5625 del 5 maggio 2000
«Nell'ambito di un contratto collettivo è possibile distinguere la parte economica, concernente il trattamento retributivo dei lavoratori, e la parte normativa, che può contenere anche clausole destinate non già a disciplinare direttamente il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1576 del 12 febbraio 2000
«Nell'ambito del rapporto di lavoro sono configurabili diritti quesiti, che non possono essere incisi dalla contrattazione collettiva in mancanza di uno specifico mandato o di una successiva ratifica da parte dei singoli lavoratori, solo con...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5552 del 9 marzo 2011
«In tema di determinazione del trattamento retributivo spettante al lavoratore subordinato, una volta accertata in giudizio l'esistenza di un rapporto di lavoro subordinato in contrasto con la qualificazione del rapporto come autonoma operata dalle...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5882 del 11 marzo 2010
«L'incorporazione di una società in un'altra è assimilabile al trasferimento d'azienda di cui all'art. 2112 c.c., con la conseguente applicazione del principio statuito dalla citata norma secondo il quale ai lavoratori che passano alle dipendenze...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17310 del 25 giugno 2008
«Nei rapporti giuridici di durata, quale il rapporto di lavoro, non è interdetto al legislatore e alle parti stipulanti i contratti collettivi di modificare, in peius la posizione di una delle parti, anche mediante la modifica di un sistema di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 21234 del 10 ottobre 2007
«Nell'ipotesi di successione tra contratti collettivi, per cui le precedenti disposizioni possono essere modificate da quelle successive anche in senso sfavorevole al lavoratore, con il solo limite dei diritti quesiti, il lavoratore stesso non può...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11939 del 26 giugno 2004
«Alle parti sociali è consentito, in virtù del principio generale dell'autonomia negoziale di cui all'art. 1322 c.c., prorogare l'efficacia dei contratti collettivi, modificare, anche in senso peggiorativo, i pregressi inquadramenti e le pregresse...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10349 del 5 agosto 2000
«Nel caso in cui con un accordo collettivo aziendale sia concordata l'applicabilità della contrattazione collettiva relativa ad un determinato settore produttivo, il rapporto tra tale pattuizione e la clausola del contratto di lavoro individuale...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4570 del 17 maggio 1996
«Non esiste un diritto soggettivo del lavoratore subordinato alla parità di trattamento, essendo, al contrario, legislativamente prevista come possibile una situazione di disparità di trattamento dall'art. 2077, secondo comma, c.c., il quale,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3052 del 13 febbraio 2006
«La domanda proposta nei confronti di una ditta individuale deve ritenersi intentata, ai fini della legittimazione passiva, contro la persona fisica del suo titolare, in quanto la ditta non ha soggettività giuridica distinta ma si identifica con il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15769 del 13 agosto 2004
«Ai fini della determinazione del momento in cui inizia l'effettivo esercizio dell'attività di impresa - e dunque, in base all'art. 2082 c.c., l'autore acquista la qualità di imprenditore commerciale - fondamentale è il ruolo svolto dal dato...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9102 del 6 giugno 2003
«Gli elementi identificativi dell'impresa commerciale, ai sensi dell'art. 2082 c.c., sono la professionalità e l'organizzazione, intese come svolgimento abituale e continuo dell'attività e sistematica aggregazione di mezzi materiali e immateriali,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2321 del 17 marzo 1997
«Al fine di attribuire la qualifica di imprenditore commerciale all'esercente di un'impresa individuale edile, è necessario che concorrano i tre requisiti, consistenti: nell'organizzazione, intesa come coordinamento e predisposizione di tutti i...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18278 del 5 agosto 2010
«Il potere organizzativo del datore di lavoro comprende senz'altro la predisposizione di regole finalizzate ad una migliore coesistenza delle diverse realtà operanti all'interno dei luoghi di lavoro e ad evitare conflittualità ma non può tradursi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16317 del 12 luglio 2010
«Nell'esercizio del potere direttivo, attribuitogli dagli artt. 2086 e 2094 c.c., ed in particolare nell'esercizio del potere di valutare la condotta del lavoratore e di adottare i conseguenti comportamenti organizzativi e disciplinari,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8998 del 3 luglio 2001
«L'efficacia probatoria delle riproduzioni meccaniche di cui all'art. 2712 c.c. è subordinata — in ragione della loro formazione al di fuori del processo e senza le garanzie dello stesso — all'esclusiva volontà della parte contro la quale esse sono...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4773 del 30 marzo 2001
«Il giudizio di meritevolezza del dipendente da parte del datore di lavoro, non configura una condizione meramente potestativa inserita in un uso aziendale, in quanto la suddetta valutazione non può mai essere assolutamente discrezionale ed...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10450 del 8 agosto 2000
«Le valutazioni concernenti le «note di qualifica» con le quali il datore di lavoro (nella specie un istituto di credito) esprime un giudizio sintetico sul rendimento e le capacità professionali del lavoratore — le quali assumono rilevanza esterna...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14946 del 25 giugno 2009
«In tema di malattia professionale ed infortuni sul lavoro, va esclusa la responsabilità del datore di lavoro ai sensi dell'art. 2087 c.c. ove la normativa specifica sulla pericolosità ambientale delle attività inerenti la prestazione lavorativa...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3785 del 17 febbraio 2009
«In tema di responsabilità del datore di lavoro per mancato rispetto dell'obbligo di prevenzione di cui all'art. 2087 cod. civ è necessario che l'evento dannoso sia riferibile a sua colpa, non potendo esso essere ascritto al datore medesimo a...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 45 del 7 gennaio 2009
«In tema di tutela antinfortunistica nelle esternalizzazioni delle fasi del processo produttivo, ove lavoratori dipendenti da più imprese siano presenti sul medesimo teatro lavorativo, i cui rischi interferiscano con l'opera o con il risultato...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 23162 del 7 novembre 2007
«L'art. 2087 c.c., il quale fa carico al datore di lavoro di adottare le misure necessarie a tutelare l'integrità del dipendente, introduce un dovere che trova fonte immediata e diretta nel rapporto di lavoro e la cui inosservanza, ove sia stata...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11622 del 18 maggio 2007
«Il dovere di sicurezza a carico del datore di lavoro a norma dell'art. 2087 c.c., assolto con l'adozione di tutte le cautele necessarie ad evitare il verificarsi dell'evento dannoso ed anche con l'adozione di misure relative all'organizzazione del...»