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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7124 del 30 dicembre 1999
«Avuto riguardo alla ratio della disciplina dettata dall'art. 11 c.p.p., che è essenzialmente quella di eliminare presso l'opinione pubblica qualsiasi sospetto di parzialità determinato dal rapporto di colleganza e dalla normale frequentazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2211 del 11 luglio 1997
«In tema di connessione, quando, a seguito di sentenza di non luogo a procedere, riguardante alcune imputazioni per le quali è stata esercitata l'azione penale, i reati per i quali deve essere disposto il rinvio a giudizio, originariamente attratti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 361 del 22 marzo 1995
«Allorché concorrono simultaneamente le ipotesi di connessione previste rispettivamente dalla lettera a) — e dalla lettera b) — dell'art. 12 c.p.p., in mancanza di espressa disciplina legislativa, non è possibile dare la prevalenza a una di esse,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3907 del 12 luglio 1996
«In procedimento a carico di più persone per reati diversi, tra loro connessi non può determinare spostamento di competenza territoriale, con riguardo a taluno soltanto degli imputati, il fatto che, rispondendo costui di più fatti uniti fra loro...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3516 del 20 giugno 1996
«L'attribuzione delle funzioni della pubblica accusa alla Procura distrettuale antimafia, e, conseguentemente, di quelle di Gip ad un magistrato del tribunale del capoluogo di distretto, ex art. 328, comma 2, c.p.p., non è necessariamente...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1245 del 31 gennaio 1998
«In tema di false comunicazioni sociali, qualora la redazione di falsa contabilità serva di supporto alla falsa rappresentazione della realtà sociale offerta dal bilancio, chiunque, benché estraneo, contribuisca a tali artifici contabili, nella...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 19831 del 9 giugno 2006
«L'attribuzione delle funzioni inquirenti per taluni reati all'ufficio del P.M. presso il tribunale del capoluogo del distretto (tra cui il delitto di associazione per delinquere di tipo mafioso), nel cui ambito ha sede il giudice competente,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1940 del 7 luglio 1993
«L'art. 51 comma terzo bis c.p.p. che prevede una deroga assoluta ed esclusiva alle regole sulla competenza per territorio, limitata ai reati in esso contemplati, è entrato a far parte del sistema normativo sulla competenza in generale, con la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6442 del 2 dicembre 1997
«Pur essendo la connessione, nel sistema vigente codice di procedura penale, criterio autonomo ed originario di attribuzione della competenza, ciò non comporta che essa, nelle fasi procedimentali anteriori a quella del giudizio, dia luogo alla...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 40537 del 20 ottobre 2009
«In ipotesi di reati connessi, agli effetti della competenza per territorio ai sensi dell'art. 16, comma 1, c.p.p., ove non sia possibile individuare il luogo di commissione del reato più grave secondo le regole oggettive dettate dagli artt. 8 e 9,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 40249 del 6 dicembre 2006
«In caso di competenza per connessione, ai fini della individuazione del giudice competente avendo riguardo al giudice competente per il reato più grave (articolo 16, comma 1, del c.p.p.), non si può procedere attraverso il ricorso alle regole...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 25685 del 8 giugno 2004
«Ai fini della determinazione della competenza per territorio nell'ipotesi di reati connessi, ove non sia possibile individuare il luogo in cui è stato commesso il reato più grave, si deve avere riguardo al luogo di consumazione del reato che, in...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5560 del 18 aprile 1990
«Nel caso di svolgimento contestuale di più procedimenti a carico di diversi imputati, chiamati, in concorso, a rispondere di più reati, dei quali potrebbero avere cognizione giudici di sedi territoriali diverse, se si profila la continuazione nei...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11670 del 13 ottobre 1999
«L'art. 2 delle att. c.p.p. attribuisce al dirigente dell'ufficio giudiziario il potere di stabilire se ricorrano o meno le ipotesi in cui è possibile la riunione dei processi ai sensi dell'art. 17 c.p.p., ma, in caso di giudizio positivo, non gli...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6221 del 16 febbraio 2006
«Il riconoscimento della circostanza attenuante della dissociazione attuosa, prevista dall'art. 8 D.L. 13 maggio 1991, n. 152, conv. con L. n. 203 del 1991, secondo cui «la pena dell'ergastolo è sostituita da quella della reclusione da dodici a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1911 del 21 maggio 1992
«Non è qualificabile come abnorme, e non è quindi suscettibile, come tale, di dar luogo a ricorso per cassazione (attesa l'assenza di altri possibili mezzi di gravame), il provvedimento con il quale il presidente del tribunale, ai sensi dell'art. 2...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 42990 del 18 novembre 2008
«È inoppugnabile il provvedimento di riunione o di separazione dei procedimenti.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 12775 del 29 marzo 2007
«Stante il principio di tassatività dei mezzi di impugnazione, la sentenza dichiarativa di incompetenza per qualsiasi causa non è impugnabile e non è ricorribile per cassazione, potendo dar luogo soltanto a un conflitto di giurisdizione o di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 14 del 5 gennaio 1994
«Allorquando venga proposto, ai sensi dell'art. 311, comma secondo, c.p.p., ricorso diretto per cassazione avverso ordinanze che dispongono misure cautelari, è proponibile la censura prospettata sulla base dell'asserita violazione, da parte del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5230 del 16 novembre 1995
«La competenza per territorio non può essere determinata sulla base delle sopravvenute dichiarazioni rese nel dibattimento dall'imputato circa il luogo della commissione del reato; la legge processuale, infatti, stabilendo, art. 21, comma 2,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1925 del 10 maggio 1995
«L'incompetenza del giudice che ha disposto la misura cautelare è sindacabile in sede di impugnazione della misura stessa e nessuna preclusione sussiste, nel procedimento de libertate, al riconoscimento dell'incompetenza del Gip del tribunale non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1655 del 28 aprile 1995
«Anche nell'ambito del procedimento de libertate è possibile sollevare la questione di competenza del giudice. Invero, ciascun giudice, nell'assumere un provvedimento, è sempre obbligato al rispetto della propria competenza e su tale sua...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4679 del 21 novembre 1994
«Poiché l'incompetenza per materia è rilevabile d'ufficio in ogni stato e grado del processo, essa è deducibile anche nella fase precedente al giudizio. (Fattispecie relativa a mancata dichiarazione di incompetenza per materia in sede di giudizio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2037 del 3 marzo 1993
«L'art. 568, comma secondo, c.p.p. dispone che sono sempre soggette a ricorso per cassazione le sentenze «salvo quelle sulla competenza che possono dare luogo a un conflitto di giurisdizione o di competenza a norma dell'art. 28». Ne consegue che...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2828 del 18 ottobre 1999
«Il beneficio della sospensione condizionale della pena, una volta concesso, non può essere revocato, salvo che ne vengano meno i presupposti, né è rinunciabile non rientrando nel potere dispositivo del condannato, né può formare oggetto di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20512 del 8 maggio 2003
«L'azione penale una volta esercitata è irretrattabile anche da parte del pubblico ministero presso il giudice investito di competenza ex art. 22, terzo comma, c.p.p.; la trasmissione degli atti a seguito della ritenuta incompetenza territoriale...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 1299 del 5 febbraio 1996
«In caso di declaratoria di incompetenza da parte del giudice dell'udienza preliminare, ai sensi dell'art. 22, comma 3, c.p.p., con conseguente trasmissione degli atti al pubblico ministero presso il giudice ritenuto competente, il pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1981 del 18 aprile 1998
«Atteso il fondamentale principio secondo cui non può darsi pronuncia di sentenza se non quando vi sia stato esercizio dell'azione penale in una delle forme previste dalla legge, deve qualificarsi come abnorme il provvedimento adottato in forma di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 789 del 12 marzo 1996
«L'ordinanza con la quale il giudice per la udienza preliminare respinge l'eccezione di incompetenza per territorio non è impugnabile, sia perché ciò è espressamente escluso dal secondo comma dell'art. 568 c.p.p. — che si riferisce alle sentenze...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10947 del 16 marzo 2011
«Non è abnorme e non è, pertanto, ricorribile per cassazione l'ordinanza dettata a verbale con la quale il giudice di pace trasmetta gli atti al P.M. dichiarando la propria incompetenza per materia, trattandosi di provvedimento che riveste,...»