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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6361 del 19 marzo 2007
«Ove, infatti, si deduca la violazione, nel giudizio di merito, del citato art. 112 c.p.c., riconducibile alla prospettazione di un'ipotesi di error in procedendo per il quale la Corte di cassazione è giudice anche del «fatto processuale» detto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3538 del 24 marzo 2000
«Nel primo caso si verte propriamente in tema di violazione dell'art. 112 c.p.c. e si pone un problema di natura tipicamente processuale, per risolvere il quale la Corte di cassazione ha il potere-dovere di procedere al diretto esame degli atti e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1108 del 9 febbraio 1999
«Qualora venga denunciata con ricorso per cassazione la violazione della suddetta regola, essendosi in presenza di un problema di natura tipicamente processuale, la Corte di cassazione ha il potere-dovere di procedere al diretto esame degli atti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 25218 del 29 novembre 2011
«Qualora il giudice del merito abbia posto alla base della decisione un fatto qualificandolo come notorio, tale fatto e la sua qualificazione sono denunciabili in sede di legittimità sotto il profilo della violazione dell'art. 115, secondo comma,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 22880 del 9 settembre 2008
«Ove il giudice del merito abbia posto alla base della decisione un fatto qualificandolo come notorio, tale fatto e la sua qualificazione sono denunciabili in sede di legittimità sotto il profilo della violazione dell'art. 115, secondo comma,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10143 del 20 giugno 2012
«L'art. 82 del r.d. 22 gennaio 1934, n. 37 - secondo cui gli avvocati, i quali esercitano il proprio ufficio in un giudizio che si svolge fuori della circoscrizione del tribunale al quale sono assegnati, devono, all'atto della costituzione nel...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 15144 del 11 luglio 2011
«Ne consegue ulteriormente che, in siffatta evenienza, lo strumento processuale tramite il quale realizzare la tutela della parte va modulato in correlazione alla peculiarità delle situazioni processuali interessate dall'"overruling". (Fattispecie...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 26181 del 7 dicembre 2006
«...111, settimo comma, Cost. Ne consegue che anche il provvedimento della Corte d'appello che, in sede di reclamo, lo confermi o lo revochi, avendo valore ed effetti non diversi dal decreto che surroga, non è impugnabile in sede di legittimità.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8660 del 26 giugno 2000
«Ai fini dell'ammissibilità del ricorso straordinario per cassazione ex art. 111 Cost. avverso il provvedimento della corte di appello di rigetto del reclamo proposto dal socio dichiarato fallito in relazione al decreto del tribunale di rigetto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1603 del 12 marzo 1982
«Nel giudizio di rinvio conseguente alla cassazione di un decreto emesso dalla Corte d'appello in sede di reclamo avverso un decreto del tribunale fallimentare, che deve svolgersi col rito camerale a termini del combinato disposto degli artt. 394...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8008 del 8 agosto 1990
«Qualora la corte di appello accolga il reclamo avverso il decreto del tribunale di rigetto dell'istanza di fallimento, rimettendo gli atti al primo giudice per la dichiarazione del fallimento medesimo, i vizi in procedendo attinenti al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22476 del 29 novembre 2004
«In sede di reclamo avverso il decreto di rigetto del ricorso di fallimento, la Corte d'Appello, a seguito della dichiarazione di illegittimità costituzionale dell'art. 22, legge fall., (corte cost., n. 328 del 1999), è tenuta a provvedere sulla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10936 del 2 novembre 1998
«Il principio generale posto dall'art. 23, ultimo comma, della L. fall., secondo cui i provvedimenti del tribunale nell'ambito della giurisdizione fallimentare non sono reclamabili davanti alla Corte d'appello (se non nei casi previsti dalla stessa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2760 del 25 febbraio 2002
«Giudice competente alla liquidazione del compenso al curatore, ai sensi dell'art. 39 della legge fallimentare, è il tribunale presso cui pende il fallimento, non rilevando la circostanza che il curatore sia stato nominato da altro tribunale, posto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13271 del 5 ottobre 2000
«Il decreto con cui la corte d'appello dichiari inammissibile il reclamo proposto dal curatore fallimentare avverso il provvedimento con il quale il tribunale ne abbia disposto la revoca è legittimamente impugnabile con ricorso per cassazione ex...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9064 del 21 giugno 2002
«Il provvedimento del tribunale con il quale venga respinto il reclamo del fallito contro il decreto del giudice delegato al fallimento che abbia negato la sospensione della vendita di un immobile caduto nell'attivo fallimentare, non è ricorribile...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4092 del 25 gennaio 2013
«In tema di conflitto di competenza, sussiste per il giudice l'obbligo dell'immediata trasmissione degli atti alla Corte di Cassazione ai sensi dell'art. 30, comma secondo c.p.p. soltanto qualora l'atto di parte rappresenti una situazione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3919 del 31 gennaio 2012
«Non è ricorribile per cassazione l'ordinanza con cui il giudice di pace, fuori dalla ipotesi di concorso formale di reati, rileva la connessione con altro procedimento pendente a carico del medesimo imputato avanti al Tribunale, ordinando...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4858 del 5 dicembre 1995
«...soltanto essere possibile. In carenza pertanto di un conflitto attuale la parte può solo stimolare, sul tema della competenza, l'attenzione del giudice attendendone la decisione, e solo successivamente — se del caso — adire la Corte di cassazione.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1482 del 26 giugno 1995
«L'art. 28 comma 1 c.p.p. subordina l'insorgenza di un conflitto di competenza a che il fatto di cui diversi giudici prendano o ricusino di prendere conoscenza non solo sia il medesimo, ma venga attribuito alla stessa persona: tale situazione non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 38595 del 9 ottobre 2003
«La richiesta di giudizio abbreviato condizionato formulata con l'atto di opposizione a decreto penale di condanna e rigettata dal Gip conserva i suoi effetti come richiesta di giudizio abbreviato semplice, a nulla rilevando che nell'atto di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14748 del 26 giugno 2007
«Il comportamento processuale (nel cui ambito rientra anche il sistema difensivo adottato dal loro procuratore) o extraprocessuale delle parti, può costituire, ai sensi dell'articolo 116 c.p.c., non solo elemento di valutazione delle risultanze...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15424 del 4 dicembre 2000
«Il suddetto vizio, rilevabile anche di ufficio, comporta, anche in esito al giudizio di cassazione, la rimessione della causa al medesimo giudice che ha emesso la sentenza carente di sottoscrizione, il quale viene investito del potere-dovere di...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 14669 del 1 ottobre 2003
«La nullità derivante da vizio di costituzione del giudice, ancorché assoluta e rilevabile d'ufficio, non si sottrae, ai sensi dell'art. 158 c.p.c. (che fa espressamente salva la disposizione del successivo art. 161), al principio di conversione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 42426 del 15 ottobre 2013
«La dichiarazione di illegittimità costituzionale di una norma astrattamente incidente sulla individuazione del giudice - persona fisica non è fatto idoneo a determinare la modifica della decisione assunta, in sede di annullamento con rinvio, dalla...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2799 del 16 marzo 1992
«A seguito della dichiarazione di illegittimità costituzionale dell'art. 195 comma quarto c.p.p., intervenuta nelle more del giudizio di cassazione con sentenza 31 gennaio 1992, n. 24 della Corte costituzionale, va annullata con rinvio la decisione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10267 del 2 ottobre 1991
«La circostanza che una controversia relativa all'accertamento di un credito di lavoro sia stata, nel caso concreto, attratta nella speciale competenza prevista dall'art. 24 della legge fallimentare non è di ostacolo all'applicazione dell'art. 3...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 75 del 4 gennaio 2001
«I provvedimenti decisori emessi dal Giudice delegato nell'ambito del fallimento e delle altre procedure concorsuali previste dal R.D. 13 marzo 1942, n. 267 sono impugnabili con il reclamo davanti al Tribunale ai sensi dell'art. 26 L. fall. nel...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 27506 del 22 dicembre 2006
«È inammissibile il reclamo proposto dall'aggiudicatario di un immobile avverso il decreto del giudice delegato al fallimento, con cui viene dichiarato decaduto dall'aggiudicazione per omesso deposito del prezzo residuo, ove sia già stata...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3167 del 23 maggio 1984
«Ne consegue che detto decreto è reclamabile davanti al tribunale, ai sensi e nei modi fissati dall'art. 26 della legge fallimentare, la cui legittimità costituzionale è stata esclusa dalla sentenza della Corte costituzionale n. 42 del 1981 solo...»