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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1906 del 10 febbraio 1990
«Tutti i dipendenti dell'Inps — che il controllo dello Stato e la natura del fine perseguito caratterizzano come ente pubblico — quando non sono rivestiti di una vera potestas per la quale assumono la veste di pubblico ufficiale, sono incaricati di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7315 del 25 luglio 1997
«Riveste la qualità di incaricato di un pubblico servizio, a norma dell'art. 358 c.p., il ricevitore autorizzato dal Coni o dall'Unire a riscuotere l'importo delle poste relative alle giocate effettuate nei concorsi pronostici connessi con le...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12 del 2 gennaio 2009
«Il cappellano del carcere riveste la qualità d'incaricato di pubblico servizio, avuto riguardo ai compiti a lui assegnati dalla legge, funzionali all'interesse pubblico perseguito dallo Stato nel trattamento delle persone condannate o internate.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14625 del 27 aprile 2006
«Al conducente di un mezzo di pubblico trasporto deve attribuirsi la qualifica di persona incaricata di un pubblico servizio, perché svolge un'attività non soltanto di natura materiale, in quanto egli non si limita alla semplice guida del mezzo,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 24412 del 28 giugno 2005
«Va attribuita la qualifica di incaricato di un pubblico servizio al responsabile del magazzino del deposito provinciale del Monopolio di Stato, poiché svolge un'attività accessoria alla pubblica funzione dallo stesso esercitata, che non si...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 23465 del 22 giugno 2005
«La qualità di incaricato di pubblico servizio del dipendente di Trenitalia S.p.A. va accertata, da parte del giudice di merito, esclusivamente sulla base della disciplina della attività oggettivamente considerata ed indipendentemente dal fatto che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 263 del 16 gennaio 1995
«Il custode di beni di cui sia certa la titolarità e l'appartenenza allo Stato in attesa che l'amministrazione provveda ad una loro destinazione d'uso è, alla stregua dell'art. 358 c.p., come «novellato» dall'art. 18 della L. 26 aprile 1990, n. 86,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4639 del 21 aprile 1994
«Poiché la Costituzione (art. 35) considera la formazione professionale dei lavoratori fra i compiti essenziali della Repubblica — si tratta di un'attività che lo Stato persegue direttamente o a mezzo di istituti, pubblici o privati — ne consegue...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1931 del 17 febbraio 1994
«Poiché l'istituzione degli spacci operanti presso le caserme della polizia di Stato è uno dei compiti di benessere attribuiti dalla legge al Fondo di assistenza per il personale della pubblica sicurezza, l'esercizio di essi è, sotto ogni assetto,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 53614 del 23 dicembre 2014
«Il giudizio nel procedimento per reato di calunnia è del tutto autonomo rispetto a quello concernente il reato ascritto al calunniato e, pertanto, la sentenza di proscioglimento, anche se irrevocabile, pronunciata nel processo eventualmente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 22928 del 27 maggio 2013
«Ai fini della configurabilità del reato di calunnia, la falsa accusa può anche realizzarsi tacendo artatamente alcuni elementi della fattispecie, così da fornire una rappresentazione del fatto fuori del suo contesto e far apparire quindi come...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6150 del 7 febbraio 2013
«Configura il delitto di calunnia l'indicazione, nel momento di acquisizione della notizia di reato e da parte del suo autore, delle generalità di altra persona effettivamente esistente, sempreché la reale identità fisica del reo non sia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37795 del 25 ottobre 2010
«Non integra il delitto di calunnia l'esposizione di circostanze di fatto inidonee ad indicare taluno come colpevole di fatti costituenti reato, anche quando il soggetto attivo, sulla base dei dati prospettati all'autorità giudiziaria, manifesti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 21789 del 8 giugno 2010
«Il delitto di calunnia ha natura plurioffensiva, nel senso che oltre a ledere l'interesse dello Stato alla corretta amministrazione della giustizia, offende anche l'onore dell'incolpato, il quale è conseguentemente legittimato all'opposizione alla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2805 del 25 gennaio 2007
«Sussiste il reato di calunnia anche quando il fatto, oggetto della falsa incolpazione, sia essenzialmente diverso da quello realmente accaduto, ovvero quando al denunciato sia attribuito un reato diverso per titolo e più grave. Questa condizione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39232 del 7 ottobre 2004
«Per la sussistenza del delitto di calunnia occorre che la falsa incolpazione sia portata a conoscenza della autorità giudiziaria o di altra autorità che ad essa ha l'obbligo di riferire. Ne consegue che non è configurabile il predetto reato in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7722 del 23 febbraio 2004
«Ai fini della configurabilità del reato di calunnia, la falsa accusa può anche realizzarsi sottacendo artatamente alcuni elementi della fattispecie, così da fornire una rappresentazione del fatto fuori del suo contesto e far apparire quindi come...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 33556 del 8 ottobre 2002
«In tema di calunnia, essendo irrilevante, ai fini della consumazione del reato, la circostanza che nella denuncia non sia stato accusato alcun soggetto determinato quando il destinatario dell'accusa sia implicitamente, ma agevolmente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8769 del 2 agosto 2000
«L'assunzione da parte del colpevole di un reato delle generalità di altra persona effettivamente esistente, dopo che egli sia stato arrestato, non integra il delitto di calunnia, di cui all'art. 369 c.p., perché in tal caso non si verifica alcun...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8183 del 24 giugno 1999
«In tema di calunnia, la semplice conferma, da parte di taluno, della denuncia calunniosa già sporta da un altro non dà luogo a responsabilità penale per il medesimo reato, né in via autonoma né a titolo di concorso. Tale principio, tuttavia, non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4068 del 30 marzo 1999
«In tema di calunnia, è irrilevante, ai fini della consumazione del reato, la circostanza che nella denuncia presentata non sia stato accusato alcun soggetto determinato quando il destinatario dell'accusa sia implicitamente ma agevolmente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6990 del 17 giugno 1995
«Nel delitto di calunnia il dolo non è integrato dalla coscienza e volontà della denuncia, ma richiede l'immanente consapevolezza da parte dell'agente dell'innocenza dell'incolpato, consapevolezza non ravvisabile nei casi di dubbio o di errore...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10260 del 12 luglio 1989
«Per la sussistenza del delitto di calunnia non è richiesto che la persona incolpata sia nominativamente indicata, essendo sufficiente che vengano offerti all'autorità giudiziaria elementi che ne consentano l'identificazione. (Nella specie è stato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8401 del 13 giugno 1989
«Per quanto la sentenza pronunciata nel procedimento a carico dell'incolpato non faccia stato in quello contro il calunniatore, essendovi completa autonomia fra i due giudizi, il giudice della calunnia può riesaminare i fatti oggetto del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6636 del 22 maggio 1987
«In tema di procedimento per reato di calunnia, il giudizio su questo reato è del tutto autonomo da quello concernente il reato ascritto al calunniato, tanto è che la sentenza, anche se irrevocabile, pronunciata nel processo eventualmente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15928 del 5 aprile 2013
«In tema di calunnia, non esorbita dai limiti del diritto di difesa l'imputato che attribuisce un determinato fatto di reato ad altra persona, che pure sa innocente, soltanto per negare la propria responsabilità e ciò faccia nell'immediatezza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1880 del 2 agosto 1988
«Il delitto di calunnia è a natura plurioffensiva, nel senso che titolari dell'interesse giuridico tutelato dalla norma incriminatrice sono lo Stato e l'incolpato falsamente, onde impedire, in relazione a quest'ultimo, il pericolo dell'offesa al...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3507 del 11 dicembre 1998
«Nel delitto di calunnia lo Stato assume la posizione di soggetto passivo primario ma non esclusivo, giacché l'offesa colpisce anche l'onore dell'incolpato, bene proprio del privato, tutelato dalla stessa norma. E poiché nel caso del delitto in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 696 del 17 gennaio 2005
«In tema di calunnia, è irrilevante, ai fini della consumazione del reato, la circostanza che nella denuncia presentata non sia stato accusato alcun soggetto determinato quando il destinatario dell'accusa sia implicitamente ma agevolmente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 18779 del 29 aprile 2013
«In tema di aggravante dei motivi abietti o futili (art. 61, n. 1 c.p.), la sussistenza di tale aggravante, con particolare riguardo all’ipotesi della futilità, non può essere esclusa, quando il fatto sia stato determinato dalla gelosia, sulla sola...»