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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11771 del 29 febbraio 2012
«L'estinzione della pena, in esito a positiva esecuzione della liberazione condizionale ai sensi del comma secondo dell'art. 177 c.p., non fa venir meno gli altri effetti penali della condanna, non potendo accedersi ad un'interpretazione analogica,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 337 del 23 marzo 1993
«Secondo il nuovo codice di procedura penale il sequestro preventivo ha come presupposto oggettivo che la cosa da sequestrare sia «pertinente al reato» (art. 321, comma primo) ovvero sia «cosa di cui è consentita la confisca» (art. 321, comma...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 268 del 14 febbraio 1995
«È illegittima l'equiparazione del caso di confisca obbligatoria previsto dall'art. 301, comma primo, della legge doganale (D.P.R. 23 gennaio 1973, n. 43) ai casi di confisca parimenti obbligatoria, indicati nell'art. 240, comma secondo, c.p.,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4008 del 2 dicembre 1997
«In tema di confisca, l'appartenenza della cosa al terzo estraneo al reato la quale, ai sensi del terzo comma dell'art. 240 c.p., preclude l'applicazione della misura di sicurezza, deve sussistere al momento dell'applicazione della confisca e non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16154 del 8 aprile 2003
«Il reato previsto dall’art. 319 quater c.p., introdotto dalla legge 6 novembre 2012 n. 190 (induzione indebita, da parte del pubblico ufficiale o dell’incaricato di pubblico servizio, a dare o promettere utilità), richiede, al pari di quello...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 26705 del 1 luglio 2009
«La disciplina della confisca "per equivalente" prevista dall'art. 322 ter c.p., avendo natura speciale e, come tale, di stretta interpretazione, non può trovare applicazione rispetto al delitto di peculato militare, che non rientra tra i reati per...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10332 del 13 ottobre 1995
«In materia di diffamazione a mezzo stampa, quando il giornalista proponga una plausibile ricostruzione di un avvenimento contraddittoriamente rappresentato nelle dichiarazioni dei protagonisti e dei testimoni, riportate nell'articolo, il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31995 del 29 luglio 2003
«Il reato di evasione non è a dolo specifico, essendo sufficiente, per la sussistenza dell'elemento soggettivo, la consapevolezza e volontà del reo di usufruire di una libertà di movimento vietata dal precetto penale, voluta anche unicamente come...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 38720 del 14 ottobre 2008
«È innocuo, e quindi non punibile per inidoneità dell'azione, il falso, sia ideologico che materiale, che determina un alterazione irrilevante ai fini dell'interpretazione dell'atto, non modificandone il senso.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 27770 del 21 giugno 2004
«In tema di falso ideologico in atto pubblico, pur essendo richiesto, sotto il profilo psicologico, per la configurabilità di detto reato, il solo dolo generico, deve tuttavia escludersi che esso possa ritenersi sussistente per il solo fatto che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2216 del 3 marzo 1995
«L'art. 18 della L. 26 luglio 1975, n. 354, nel disporre che i detenuti sono ammessi ad avere colloqui con i congiunti (comma 1) e che particolare favore è accordato al colloquio con i familiari (comma 3), autorizza un'interpretazione non...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1369 del 15 gennaio 2009
«In tema di diffamazione, il divieto di "exceptio veritatis", alla luce di un'interpretazione costituzionalmente orientata dell'art. 596, comma primo, c.p., non può trovare applicazione qualora l'autore del fatto incriminato abbia agito...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 29383 del 23 agosto 2006
«In materia di diffamazione, la critica che si manifesti attraverso la esposizione di una personale interpretazione ha valore di esimente, nella ricorrenza degli altri requisiti, senza che possa pretendersi la verità oggettiva di quanto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7499 del 27 giugno 2000
«In tema di diffamazione il diritto di critica si differenzia da quello di cronaca essenzialmente in quanto il primo non si concretizza, come l'altro, nella narrazione di fatti, bensì nell'espressione di un giudizio o, più genericamente, di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6493 del 3 luglio 1993
«Il diritto alla «identità personale», cioè il diritto di ciascuno di «essere se stesso» e di essere quindi tutelato dall'attribuzione di connotazioni estranee alla propria personalità, suscettibili di determinare la trasfigurazione o il...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7419 del 24 febbraio 2010
«In tema di diffamazione a mezzo stampa, ai fini dell'applicazione dell'esimente di cui all'art. 51 c.p., la critica politica - che nell'ambito della polemica fra contrapposti schieramenti può anche tradursi in valutazioni e commenti tipicamente...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3121 del 2 aprile 1997
«In tema di diffamazione a mezzo stampa, il significato delle parole dipende dall'uso che se ne fa e dal contesto comunicativo in cui si inseriscono — e ciò soprattutto se esse vanno a comporre espressioni, come «fedina penale», che, pur alludendo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1486 del 12 febbraio 1992
«Ai fini dell'accertamento della sussistenza del reato di diffamazione a mezzo stampa, deve essere valutato sia il testo letterale dell'articolo sia il complesso della informazione rappresentata dal testo, dal titolo, dalle immagini e dal modo di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 18072 del 12 maggio 2010
«Il reato di riduzione in schiavitù nella precedente formulazione dell'art. 600 c.p. - per il quale chiunque riduce una persona in schiavitù, o in una condizione analoga alla schiavitù è punito con la reclusione da cinque a quindici anni -...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1124 del 19 ottobre 2000
«Il ricorso per regolamento di giurisdizione proposto in pendenza e nell'ambito di un processo di esecuzione deve essere dichiarato inammissibile, non potendosi più ritenere applicabile, in subiecta materia, per effetto dell'entrata in vigore della...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 16627 del 22 luglio 2014
«Attesa la tassatività dei casi di ricusazione del giudice, soggetti a stretta interpretazione, la "inimicizia" del ricusato, ai sensi dell'art. 51, primo comma, n. 3, cod. proc. civ., non può essere desunta dal contenuto di provvedimenti da lui...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10005 del 15 maggio 2015
«In forza dell'art. 2909 cod. civ., nel caso di azioni a difesa della proprietà come quella relativa al rispetto delle distanze legali, la sentenza pronunciata contro l'originaria parte processuale spiega i suoi effetti anche nei confronti del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6226 del 18 marzo 2014
«In tema di interpretazione della domanda giudiziale, il giudice non è condizionato dalle formali parole utilizzate dalla parte, ma deve tener conto della situazione dedotta in causa e della volontà effettiva, nonché delle finalità che la parte...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17899 del 10 settembre 2015
«Il collegamento tra negozi, tutti già dedotti in giudizio, può essere individuato dal giudice di merito anche d'ufficio, rientrando nel suo potere di verifica e valutazione dei fatti costitutivi della pretesa attorea in base all'interpretazione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13054 del 10 giugno 2014
«In tema di procedimento civile, sono riservate al giudice del merito l'interpretazione e la valutazione del materiale probatorio, nonché la scelta delle prove ritenute idonee alla formazione del proprio convincimento, con la conseguenza che è...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21896 del 25 settembre 2013
«In tema di notificazione, qualora un soggetto, residente all'estero, abbia domicilio in Italia, non trova applicazione diretta l'art. 139 c.p.c., che disciplina le notificazioni da eseguirsi a persone residenti, dimorate e domiciliate in Italia,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6212 del 15 marzo 2010
«L'art. 58, terzo comma, della legge 18 giugno 2009, n. 69 (pubblicata in G.U. 19 giugno 2009 ed in vigore dal 4 luglio 2009) - secondo cui i commi quinto e sesto dell'art. 155 c.p.c. (aggiunti dall'art. 2, comma primo, lett. f, della legge 28...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5969 del 27 maggio 1995
«Per «anno solare» deve intendersi, propriamente, un periodo di 365 giorni, che può decorrere da qualsiasi giorno del calendario, e non già il periodo dall'1 gennaio al 31 dicembre, dato che il termine fa riferimento alla nozione astronomica di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8946 del 4 luglio 2000
«Il contrasto tra motivazione e dispositivo il quale non consenta di individuare il concreto comando del giudice attraverso la valutazione di prevalenza di una delle contrastanti affermazioni contenute nella sentenza e neppure offre la possibilità...»
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Cassazione civile, Sez. VI-2, sentenza n. 13711 del 17 giugno 2014
«L'art. 182 cod. proc. civ. non costituisce norma eccezionale ed è suscettibile, pertanto, di interpretazione estensiva ed applicazione analogica, evenienza, quest'ultima, ipotizzabile nel caso in cui la parte abbia mancato di fornire la prova...»