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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13349 del 11 ottobre 1990
«Per la sussistenza del delitto di calunnia è necessaria la dimostrazione che l'imputato abbia acquisito la certezza dell'innocenza dell'incolpato. Di conseguenza, non può essere addebitato tale delitto allorché sussistano elementi tali da far...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3127 del 3 marzo 1990
«Nel reato di calunnia il convincimento della colpevolezza del denunciato esclude l'elemento psicologico del reato se esso, anche se erroneo, si basa su elementi seri e concreti e non su semplici supposizioni.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2417 del 20 gennaio 2010
«In tema di calunnia, la scriminante della legittima difesa non è invocabile quando la falsa denuncia di smarrimento di titoli di credito sia avvenuta per la paventata necessità di non subire gli effetti negativi di un'azione delittuosa (nel caso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3784 del 2 aprile 1992
«Il delitto di calunnia sussiste anche quando l'incolpazione venga formulata attraverso la simulazione a carico di una persona, non specificamente indicata ma identificabile, delle tracce di un determinato reato — nella forma, cioè, della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10260 del 12 luglio 1989
«Per la sussistenza del delitto di calunnia non è richiesto che la persona incolpata sia nominativamente indicata, essendo sufficiente che vengano offerti all'autorità giudiziaria elementi che ne consentano l'identificazione. (Nella specie è stato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4394 del 28 maggio 1986
«In tema di calunnia, pur sussistendo, di norma, un rapporto di pregiudizialità con il procedimento per il reato denunciato, deve procedersi immediatamente contro il calunniatore allorché la falsità della incolpazione si manifesti ab initio con...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1255 del 14 gennaio 2014
«Integra il delitto di calunnia la denuncia con la quale si rappresentino circostanze vere, astrattamente riconducibili ad una determinata figura criminosa, celando, però, consapevolmente la concorrenza di una causa di giustificazione. (In...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3910 del 28 gennaio 2009
«La falsa denuncia di smarrimento di un assegno, presentata dopo la consegna del titolo da parte del denunciante ad altro soggetto, integra il delitto di calunnia cosiddetta formale o diretta, mentre, ove la denuncia di smarrimento venga presentata...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 21343 del 31 maggio 2007
«Non è configurabile il delitto di calunnia nella condotta del titolare della potestà genitoriale su un minore, che ne denunci l'illecita sottrazione ad opera della madre naturale (che al momento del parto abbia chiesto di non comparire nella...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10896 del 3 novembre 1995
«La calunnia è reato formale ed istantaneo che si consuma nel momento in cui viene presentata la denuncia all'autorità giudiziaria ovvero ad autorità che a quella abbia obbligo di riferire. La ritrattazione, pertanto, non impedendo il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3507 del 11 dicembre 1998
«Nel delitto di calunnia lo Stato assume la posizione di soggetto passivo primario ma non esclusivo, giacché l'offesa colpisce anche l'onore dell'incolpato, bene proprio del privato, tutelato dalla stessa norma. E poiché nel caso del delitto in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 696 del 17 gennaio 2005
«In tema di calunnia, è irrilevante, ai fini della consumazione del reato, la circostanza che nella denuncia presentata non sia stato accusato alcun soggetto determinato quando il destinatario dell'accusa sia implicitamente ma agevolmente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5789 del 18 maggio 1995
«Non esorbita dai limiti del diritto di difesa l'imputato che, in sede di interrogatorio definisca, sia pure per implicito, falso un atto di polizia giudiziaria solo per quanto attiene alla veridicità della denuncia a suo carico in esso contenuta....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5186 del 28 aprile 1987
«Il reato di detenzione illegale di arma può essere commesso da chiunque ed anche dal latitante, in questo caso, con l'aggravante di cui all'art. 61 n. 6 c.p., in quanto lo stato di latitanza dipendendo dalla scelta dell'agente, non può essere...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15923 del 5 aprile 2013
«Non integra il delitto di favoreggiamento personale la mera omissione di denuncia di reato, ancorché obbligatoria. (Nella specie la Corte ha annullato la sentenza di condanna per favoreggiamento, con rinvio al giudice di merito per accertare...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16391 del 10 aprile 2013
«Integra il delitto di favoreggiamento personale la pressione effettuata su un terzo per indurlo a non presentare una denuncia di reato alle competenti autorità. (Fattispecie relativa al tentativo di un sacerdote di dissuadere una sua parrocchiana...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6989 del 4 luglio 1986
«Il diritto di difesa — anche in relazione al profilo specifico concernente il suo esercizio da parte del patrocinante — è tra quelli al quale l'ordinamento giuridico riconosce il più alto ambito di espansione onde consentire la effettiva...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7952 del 18 luglio 1995
«Non è punibile, ai sensi dell'art. 384 c.p. il pubblico ufficiale che abbia omesso di denunciare (art. 361 c.p.) la realizzazione di opera edilizia in assenza di concessione, allorquando dalla denuncia derivi la sua esposizione a responsabilità...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7875 del 30 giugno 1987
«Così come il falso non è punibile, per inidoneità dell'azione, quando sia grossolano, allo stesso modo e per le medesime ragioni nemmeno può ritenersi punibile, in quanto innocua, la falsità che si riveli in concreto inidonea a ledere l'interesse...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3002 del 26 marzo 1996
«La denuncia di successione è un atto eterogeneo, formato dalla dichiarazione del denunciante in ordine agli elementi da cui trae origine l'obbligo tributario, cui segue nello stesso documento l'atto del pubblico ufficiale, il quale determina e...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 46825 del 17 dicembre 2007
«Non integra gli estremi del reato di falso ideologico commessa dal privato in atto pubblico la condotta di colui che presenti all'ufficio tecnico comunale una richiesta di autorizzazione — non contenente esplicite attestazioni né corredata dalla...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 36643 del 11 ottobre 2005
«Integra il reato di falso ideologico commesso dal privato in atto pubblico (art. 483 c.p.) la falsa denuncia di smarrimento del certificato di proprietà di un'autovettura, effettuata mediante dichiarazione raccolta dai carabinieri, in quanto tale...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 18587 del 22 aprile 2004
«È configurabile il reato di cui all'art. 483 c.p. (falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico), nel caso di falsa denuncia di smarrimento del certificato d'uso di un motore marino, presentata ad un organo di polizia giudiziaria e poi...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 17363 del 14 aprile 2003
«Non integra il reato di falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico (art. 483 c.p.) la falsa denuncia di smarrimento di un certificato di proprietà di un'autovettura, effettuata mediante dichiarazione raccolta dai carabinieri, in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7496 del 27 giugno 2000
«In tema di falso ideologico commesso dal privato in atto pubblico, configura il reato di cui all'art. 483 c.p. la falsa denuncia di smarrimento della carta di credito ad organi di polizia. Ciò poiché, a differenza di quanto accade per lo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5118 del 28 aprile 2000
«Il delitto di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico sussiste solo quando l'atto pubblico, nel quale la dichiarazione del privato è stata trasfusa, sia destinato a provare la verità dei fatti attestati, e cioè quando una norma...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10388 del 1 settembre 1999
«In tema di falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico, sussiste l'elemento materiale del reato contestato in caso di denunzia — ricevuta da ufficiale di polizia giudiziale — di smarrimento di targhe e documenti di circolazione. Invero...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9048 del 15 luglio 1999
«In tema di falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico, non è necessario, per la sussistenza del reato, che l'atto nel quale la dichiarazione è stata recepita sia destinato ad attestare — per espressa disposizione di legge — la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1076 del 27 gennaio 1998
«Integra il reato di falsità ideologica del privato in atto pubblico, di cui all'art. 483 c.p., la falsa denuncia, verbalizzata da un ufficiale di polizia giudiziaria, di smarrimento di un assegno bancario, trattandosi di dichiarazione resa...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2114 del 6 marzo 1997
«In materia di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, deve affermarsi che il verbale di denuncia di smarrimento di assegni attesta sino a querela di falso che essa è stata ricevuta dall'ufficiale di P.G. che lo redige, e attesta...»