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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20324 del 27 settembre 2010
«Nei giudizi soggetti alla disciplina dell'art. 92, secondo comma, c.p.c., come modificato dall'art. 2, primo comma, lett. a), della legge 28 dicembre 2005, n. 263, ove non sussista reciproca soccombenza, è legittima la compensazione parziale o per...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7523 del 27 marzo 2009
«In tema di regolamento delle spese processuali, nel regime anteriore alla novella dell'art. 92 c.p.c. recata dall'art. 2, comma 1, lett. a), della legge 28 dicembre 2005, n. 263, rientra tra i poteri discrezionali del giudice di merito disporne la...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 20598 del 30 luglio 2008
«Nel regime anteriore a quello introdotto dall'art. 2, comma 1, lett. a ) della legge 28 dicembre 2005 n. 263, il provvedimento di compensazione parziale o totale delle spese «per giusti motivi » deve trovare un adeguato supporto motivazionale,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 16212 del 16 giugno 2008
«La pronuncia del giudice di integrale compensazione delle spese, ai sensi dell'articolo 92 c.p.c., non si estende a quelle di registrazione della sentenza, ancorché qualificabili come giudiziali. La suddetta pronuncia, quindi, non implica che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14563 del 30 maggio 2008
«L'art. 92, secondo comma, c.p.c., nel testo introdotto dall'art. 2, comma 1, lett. a ), della legge 28 dicembre 2005, n. 263, dispone che il giudice può compensare le spese, in tutto o in parte, se vi è soccombenza reciproca o concorrono altri...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20017 del 26 settembre 2007
«In caso d'integrale vittoria di una parte, la compensazione delle spese di lite per «giusti motivi» deve trovare nella motivazione della decisione una giustificazione quanto meno desumibile dall'intero contesto del provvedimento anche se non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 16205 del 23 luglio 2007
«In tema di spese processuali, integra gli estremi della violazione di legge (articolo 92, secondo comma, c.p.c.), denunciabile e sindacabile anche in sede di legittimità, la decisione di compensazione delle spese del giudizio giustificata da...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15882 del 17 luglio 2007
«La modifica dell'art. 92, comma secondo, c.p.c., da parte della legge 28 dicembre 2005, n. 263, il cui art. 2 ha introdotto l'obbligo del giudice di indicare i motivi della compensazione delle spese di lite, vale soltanto nei procedimenti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4854 del 1 marzo 2007
«In tema di spese processuali, l'art. 2, comma 1, lettera a), della L. 28 dicembre 2005, n. 263 ha sostituito il secondo comma dell'art. 92 c.p.c., il quale, nel testo novellato, dispone che “se vi è soccombenza reciproca o concorrono altri giusti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4388 del 26 febbraio 2007
«In tema di regolamento delle spese processuali, la violazione dell'art. 91 c.p.c. si verifica soltanto nel caso in cui le stesse siano poste a carico della parte totalmente vittoriosa, mentre rientra nei poteri discrezionali del giudice disporne...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5783 del 15 marzo 2006
«Il potere di compensazione delle spese processuali può ritenersi legittimamente esercitato da parte del giudice in quanto risulti affermata e giustificata, in sentenza, la sussistenza dei presupposti cui esso è subordinato, sicché il suo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5976 del 23 aprile 2001
«Disposta la compensazione, per giusti motivi, delle spese giudiziali, ove il giudice, con pregresso provvisorio decreto di liquidazione, abbia posto le spese di consulenza tecnica d'ufficio a carico della parte poi risultata soccombente, la...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9597 del 15 novembre 1994
«La decisione del giudice di merito di compensare, in tutto o in parte, le spese di lite, essendo l'espressione di un potere discrezionale attribuito dalla legge, è incensurabile in sede di legittimità, a meno che essa non sia accompagnata dalla...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7096 del 9 maggio 2012
«L'interesse ad agire con azione di mero accertamento sussiste ogni qualvolta ricorra una pregiudizievole situazione d'incertezza relativa a diritti o rapporti giuridici, la quale, anche con riguardo ai rapporti di lavoro subordinato, non sia...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6770 del 4 maggio 2012
«La regola dell'art. 100 cod. proc. civ., a norma della quale per proporre una domanda, o per resistere ad essa, è necessario avervi interesse, si applica anche al giudizio di impugnazione, nel senso che l'interesse ad impugnare presuppone una...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15355 del 28 giugno 2010
«L'interesse ad agire richiede non solo l'accertamento di una situazione giuridica, ma anche che la parte prospetti l'esigenza di ottenere un risultato utile giuridicamente apprezzabile e non conseguibile senza l'intervento del giudice, poiché il...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 27187 del 20 dicembre 2006
«Poiché la tutela giurisdizionale è tutela di diritti, il processo, salvo casi eccezionali predeterminati per legge, può essere utilizzato solo come fondamento del diritto fatto valere in giudizio e non di per sé, per gli effetti possibili e...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 26906 del 15 dicembre 2006
«Solo nell'ambito del medesimo processo (e delle diverse fasi di impugnazione ) è consentito dedurre errori, nullità, illegittimità o irregolarità in esso verificatesi, ed ove tali deduzioni intervengano in un diverso processo il giudice adito non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3330 del 7 marzo 2002
«L'assenza di interesse ad agire, richiesto per qualsiasi domanda dall'art. 100 c.p.c. è rilevabile anche d'ufficio in ogni stato e grado del procedimento, poiché costituisce un requisito per la trattazione del merito della domanda; pertanto, la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4984 del 4 aprile 2001
«L'accertamento e la valutazione dell'interesse ad agire (da compiersi in via preliminare, prescindendo dall'esame del merito della controversia e dall'ammissibilità della domanda sotto altri e diversi profili) si risolvono in un'indagine...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3885 del 19 febbraio 2014
«Sussiste l'interesse ad agire con un'azione di mero accertamento negativo della propria condotta di contraffazione di un brevetto altrui, posto che tale azione mira a conseguire, mediante la rimozione di uno stato di incertezza oggettiva, un...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17026 del 26 luglio 2006
«L'interesse ad agire con un'azione di mero accertamento non implica necessariamente l'attuale verificarsi della lesione d'un diritto o una contestazione, essendo sufficiente uno stato di incertezza oggettiva sull'esistenza di un rapporto giuridico...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7635 del 31 marzo 2006
«In tema di procedimento civile, l'interesse ad agire, comporta la verifica, da compiersi d'ufficio da parte del giudice, in ordine all'idoneità della pronuncia richiesta a spiegare un effetto utile alla parte istante, dovendo lo stesso escludersi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8200 del 23 maggio 2003
«L'interesse ad agire consiste nell'esigenza di ottenere un risultato utile giuridicamente apprezzabile e non conseguibile senza l'intervento del giudice; pertanto, in presenza di assegno bancario oggetto di ammortamento ad istanza del portatore,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2049 del 23 febbraio 2000
«La legittimazione ad agire costituisce una condizione dell'azione, una condizione, cioè, per ottenere dal giudice una qualsiasi decisione di merito, la cui esistenza è da riscontrare esclusivamente alla stregua della fattispecie giuridica...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3639 del 8 aprile 1998
«La contestazione della titolarità passiva del rapporto controverso attiene al merito della lite e rientra nel potere dispositivo e nell'onere deduttivo e probatorio della parte interessata, sicché non può essere rilevata d'ufficio dal giudice, né...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8451 del 11 luglio 1992
«La parte nei cui confronti sia stato emesso un provvedimento di urgenza, ove intenda opporsi al precetto con cui la controparte gli ingiunge di eseguire delle ulteriori opere, sostenendo di averle eseguite, può domandare (come è consentito...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1236 del 27 gennaio 2012
«Il principio contenuto nell'art. 100 c.p.c., secondo il quale per proporre una domanda o per resistere ad essa è necessario avervi interesse, si applica anche al giudizio di impugnazione, in cui l'interesse ad impugnare una data sentenza o un capo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3386 del 11 febbraio 2011
«Ove la sentenza sia sorretta da una pluralità di ragioni, distinte ed autonome, ciascuna delle quali giuridicamente e logicamente sufficiente a giustificare la decisione adottata, l'omessa impugnazione di una di esse rende inammissibile, per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10909 del 5 maggio 2010
«Poichè l'interesse all'impugnazione - quale manifestazione del generale interesse ad agire, di cui all'art 100 c.p.c. - è costituito dalla soccombenza rispetto alla domanda proposta, il creditore del simulato alienante, che abbia proposto in via...»