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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9048 del 15 luglio 1999
«In tema di falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico, non è necessario, per la sussistenza del reato, che l'atto nel quale la dichiarazione è stata recepita sia destinato ad attestare — per espressa disposizione di legge — la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1076 del 27 gennaio 1998
«Integra il reato di falsità ideologica del privato in atto pubblico, di cui all'art. 483 c.p., la falsa denuncia, verbalizzata da un ufficiale di polizia giudiziaria, di smarrimento di un assegno bancario, trattandosi di dichiarazione resa...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2114 del 6 marzo 1997
«In materia di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, deve affermarsi che il verbale di denuncia di smarrimento di assegni attesta sino a querela di falso che essa è stata ricevuta dall'ufficiale di P.G. che lo redige, e attesta...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 959 del 30 gennaio 1996
«In tema di falso ideologico del privato in atto pubblico, non è necessario che l'atto di cui si ipotizza la falsità sia previsto da una specifica disposizione di legge, ma è sufficiente che esso sia destinato a provare la verità, e cioè che la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 953 del 30 gennaio 1996
«La falsa denuncia, fatta ad una stazione di carabinieri, dello smarrimento di un libretto di risparmio, integra il reato di cui all'art. 483 c.p. Ciò perché tale denuncia, richiesta dall'art. 6 della legge 30 luglio 1951, n. 948 (recante...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2218 del 3 marzo 1995
«Si configura il reato di cui all'art. 483 c.p., ogniqualvolta il privato abbia l'obbligo di attestare un fatto in un atto pubblico che sia destinato, per disposizione di legge, a provare la veridicità delle asseverazioni in esso raccolte....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2216 del 3 marzo 1995
«L'art. 18 della L. 26 luglio 1975, n. 354, nel disporre che i detenuti sono ammessi ad avere colloqui con i congiunti (comma 1) e che particolare favore è accordato al colloquio con i familiari (comma 3), autorizza un'interpretazione non...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 39340 del 9 ottobre 2009
«Integra il reato di indebita percezione di erogazioni in danno dello Stato la condotta del privato che, in sede di dichiarazione sostitutiva di certificazione, dichiari un reddito inferiore a quello effettivamente percepito, al fine di ottenere il...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 40374 del 29 ottobre 2008
«Integra il reato di falso ideologico commesso dal privato in atto pubblico (art. 483 c.p.), la condotta di colui che, in qualità di legale rappresentante di una società a responsabilità limitata, attesti falsamente - in sede di dichiarazione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13556 del 31 marzo 2008
«Integra il reato di falso ideologico commesso dal privato in atto pubblico (art. 483 c.p. ) la condotta di colui che attesti falsamente il possesso dei requisiti morali richiesti, ex art. 5, commi secondo e quarto D.L.vo n. 114 del 1998, per...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12019 del 18 marzo 2008
«Il reato di cui all'art. 95 D.P.R. n. 115 del 2002 - che sanziona le falsità o le omissioni nelle dichiarazioni o nelle comunicazioni per l'attestazione delle condizioni di reddito in vista dell'ammissione al patrocinio a spese dello Stato - è...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 26262 del 27 luglio 2006
«Il reato di falsità ideologica in atti pubblici commesso dal privato, se finalizzato alla indebita percezione di erogazioni pubbliche, non concorre, ostandovi il principio di specialità, con quello di cui all'art. 316 ter c.p. ma è da questo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 21209 del 20 giugno 2006
«Il privato che falsamente attesti il completamento delle eseguite opere edilizie entro i termini utili per la concessione in sanatoria risponde del reato di cui all'art. 483 c.p., in ordine alla falsa attestazione resa al pubblico ufficiale, ma...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 38453 del 26 ottobre 2001
«In tema di falsità in atti, quando il pubblico ufficiale inconsapevolmente raccolga dal privato una falsa attestazione relativa a fatti dei quali essa è destinata a provare la verità e quando detta attestazione venga poi utilizzata dal soggetto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11644 del 23 marzo 2001
«Il reato di cui al combinato disposto degli artt. 483 c.p. e 26 della legge 4 gennaio 1968, n. 15 è configurabile anche quando le false affermazioni contenute nell'atto di notorietà riguardino fatti, stati o qualità personali di soggetti diversi...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8909 del 31 luglio 1998
«Oggetto della tutela del reato di falsità personale, di cui all'art. 495 c.p., è un contrassegno personale della persona fisica e non anche delle persone giuridiche che abbiano a qualificarsi nei confronti della pubblica amministrazione. Le false...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 404 del 14 gennaio 1998
«Ricorre il reato di cui all'art. 483 c.p. quando il privato attesta falsamente al pubblico ufficiale, in un atto pubblico, fatti dei quali l'atto è destinato a provare la verità, mentre il reato di falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5211 del 13 aprile 1989
«La falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico (art. 483 c.p.) ricorre qualora il privato attesti falsamente in un atto pubblico fatti che l'attestante ha il dovere giuridico di esporre veridicamente e dei quali l'atto era destinato a...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 47601 del 18 novembre 2014
«Sussiste il "falso innocuo" quando l'infedele attestazione (nel falso ideologico) o la compiuta alterazione (nel falso materiale) sono del tutto irrilevanti ai fini del significato dell'atto e del suo valore probatorio e, pertanto, non esplicano...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5338 del 4 febbraio 2015
«Il delitto di falso in scrittura privata (art. 485 cod. pen.) si consuma nel momento in cui, per la prima volta, si fa uso della scrittura falsificata, ossia quando essa esce dalla sfera di disponibilità dell'agente, producendo i suoi effetti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 767 del 27 gennaio 1984
«Il reato di falsità in scrittura privata, qualora consista nella alterazione della data di scadenza indicata nell'atto quale termine di adempimento dell'obbligo assunto dalla parte acquirente, si consuma anche mediante l'invio di una fotocopia da...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3893 del 17 aprile 1982
«Nel delitto di falsità in scrittura privata l'uso del documento fa parte della condotta criminosa necessaria per integrare il reato il quale si consuma nel momento in cui il documento viene usato.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10699 del 14 dicembre 1979
«L'uso della scrittura privata falsa, richiesta dall'art. 485 c.p. per la consumazione del reato, consiste in una qualsiasi attività diretta a realizzare gli effetti giuridici che essa è capace di produrre. Perché si realizzi un uso penalmente...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3164 del 9 marzo 1976
«Il reato di cui all'art. 485 c.p. si perfeziona con il primo atto di uso del documento falso: pertanto, qualora, in un giudizio civile, la domanda sia basata su un atto falso, poi ritirato nel corso del giudizio previa rinuncia alla relativa...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 16566 del 17 aprile 2009
«La falsificazione materiale del contrassegno assicurativo relativo alla responsabilità civile degli autoveicoli commessa da un soggetto privato che ne faccia uso mediante esibizione sull'autovettura, integra gli estremi del reato di falsità in...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 12210 del 22 marzo 2007
«In tema di reato di frode in assicurazione, l'integrale falsificazione della polizza e del contrassegno assicurativo, siccome impedisce l'instaurazione del rapporto tra l'autore della condotta tipica e la compagnia di assicurazione, rende l'azione...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 38605 del 18 ottobre 2007
«In tema di falso per alterazione di titoli di credito, l'oggetto della tutela penale è costituito dall'affidamento dei terzi sugli elementi apparenti del titolo; ne consegue che la contraffazione della data di emissione di un assegno bancario,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 41552 del 19 dicembre 2006
«Integra il delitto di falso in atto pubblico per soppressione (art. 490 c.p.), la distruzione di riproduzioni fotografiche — nella specie di rilievo dello stato dei luoghi e di verifica di prosecuzione dei lavori — eseguite da un pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 48086 del 14 dicembre 2004
«È configurabile il reato di falso per occultamento di atto pubblico nella condotta del primario ospedaliero il quale sottragga dagli atti dell'ente ospedaliero, occultandola quindi nella propria abitazione, una cartella clinica relativa al...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 22522 del 22 gennaio 2003
«Ai fini della sussistenza del reato di falso per soppressione, di cui all'art. 490 c.p., non è rilevante la qualificazione dell'atto, in quanto la norma in questione riguarda sia atti pubblici che scritture private, con la sola condizione che si...»