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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6024 del 20 maggio 1992
«Nei casi di inadempimento del datore di lavoro all'ordine di reintegrazione del lavoratore, nascendo l'obbligo rimasto inadempiuto da una sentenza di condanna e non da una misura cautelare, si configura, sempre che sussistano gli elementi della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7611 del 19 febbraio 2015
«In tema di mancata esecuzione di un provvedimento del giudice civile concernente l'affidamento di un figlio minore, il motivo plausibile e giustificato che può costituire valida causa di esclusione della colpevolezza, è solo quello che, pur senza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39217 del 23 settembre 2013
«Non integra il reato di elusione del provvedimento del giudice civile che ha disposto la nomina dell'amministratore di sostegno la condotta di chi, con il consenso del destinatario del provvedimento adottato a norma dell'art. 404 c.c., trasferisce...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1038 del 9 gennaio 2013
«Non integra il reato previsto dall'art. 388, comma secondo, c.p., l'inadempimento dei provvedimenti di carattere patrimoniale conseguenziali alla pronuncia del giudice civile in tema di affidamento della prole. (Fattispecie relativa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13101 del 25 marzo 2009
«Il delitto di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice concernente l'affidamento dei minori o di altre persone incapaci è un reato istantaneo, potendo realizzarsi anche con un solo atto elusivo degli obblighi dallo stesso imposti.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 25899 del 16 giugno 2003
«In tema di mancata esecuzione di un provvedimento del giudice civile concernente l'affidamento di un figlio minore, pur essendo il genitore affidatario obbligato a sensibilizzare ed educare i figli a superare eventuali resistenze, determinate...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2925 del 9 marzo 2000
«Pur dovendosi ritenere che, di regola, la semplice inattività non possa costituire la condotta «elusiva» dei provvedimenti del giudice in materia di affidamento di minori, prevista come reato dall'art. 388, secondo comma, c.p., deve tuttavia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6399 del 21 maggio 1999
«In tema di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice concernente l'affidamento di minori, mentre non deve farsi carico al genitore non affidatario dei figli di preavvisare volta per volta il coniuge circa la sua intenzione di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17650 del 27 aprile 2015
«Ai fini della configurabilità del reato previsto dall'art. 388, secondo comma, c.p., nella categoria dei provvedimenti del giudice civile che prescrivono misure cautelari a difesa delle proprietà è compreso ogni provvedimento atto ad incidere...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 65 del 4 gennaio 2005
«La configurabilità del reato di cui all'art. 388, comma secondo, c.p. non è esclusa dal fatto che il provvedimento del giudice civile impositivo di una misura cautelare, la cui esecuzione sia stata elusa dall'agente, venga successivamente revocato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10549 del 10 ottobre 2000
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 388, secondo comma, c.p. (Sub specie della elusione di un provvedimento del giudice civile che prescrive misure cautelari a difesa del possesso), quando la situazione che realizza lo spoglio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6572 del 13 giugno 1991
«Ai fini della sussistenza del reato di elusione di un provvedimento del giudice di cui all'art. 388, comma secondo, c.p., non è sufficiente un mero comportamento omissivo, ma è necessario un comportamento attivo ovvero commissivo del soggetto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12077 del 6 dicembre 1988
«Ai fini del reato di elusione di un provvedimento del giudice di cui all'art. 388 c.p., il provvedimento di reintegra nel possesso che il pretore pronuncia ai sensi degli artt. 703 e 689 c.p.c. è una misura cautelare a difesa del possesso, intesa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5912 del 15 febbraio 2012
«Sussiste il reato di cui all'art. 388, comma terzo, c.p. anche nel caso in cui il debitore, cui sono stati pignorati beni affidatigli in custodia, li sostituisca con altri, diversi da quelli originariamente pignorati, ancorché di valore pecuniario...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35854 del 18 settembre 2008
«Non è configurabile il reato punito dall'art. 388, terzo comma c.p. nel caso di vendita da parte del proprietario di un immobile prima della trascrizione dell'atto di pignoramento.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 26565 del 2 luglio 2008
«In tema di sottrazione di cose pignorate, eventuali cause di nullità od inefficacia del pignoramento non rilevano ai fini della sussistenza del reato, qualora non intervenga una pronuncia del giudice che ne accerti la sussistenza. (Nella specie il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4058 del 25 gennaio 2008
«Ai fini dell'integrazione del reato di cui all'art. 388, comma terzo, c.p., la nozione di proprietario adottata dalla norma penale è più ampia di quella assunta in sede civilistica, includendo ogni persona contro la quale è eseguito il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 40163 del 30 ottobre 2007
«Non può escludersi il reato di cui all'art. 338, comma quarto, c.p. nel caso, in cui al momento della sottrazione dei beni, il custode si sia trovato nella sopravvenuta impossibilità di garantirne la conservazione (nella specie, a causa del suo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 32604 del 23 agosto 2001
«Non sussiste concorso formale fra il reato di cui all'art. 388 c.p. (sottrazione di cose pignorate) e il reato previsto dall'art. 216, primo comma, della legge fallimentare (bancarotta per distrazione), atteso che vi è identità fra la condotta e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14334 del 9 aprile 2001
«In tema di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice concernente la sottrazione di cose pignorate o sottoposte a sequestro, il semplice allontanamento del proprietario, alla cui custodia le cose sequestrate o pignorate sono state...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2266 del 24 febbraio 2000
«Integra gli estremi del reato consumato di cui all'art. 388, comma primo, c.p. il comportamento dell'agente che nella procedura di conversione del pignoramento, ottenuto il provvedimento di conversione con l'obbligo di versare la somma residua...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10740 del 21 settembre 1999
«In tema di sottrazione di cose pignorate (art. 388 c.p.), non esclude la configurabilità del reato il fatto che il debitore, nominato altresì custode dei beni pignorati, non fosse presente al momento della notifica dell'ingiunzione. In tal caso,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5581 del 13 maggio 1998
«La condotta materiale del reato di sottrazione di beni pignorati o sottoposti a sequestro, previsto dall'art. 388, comma terzo, c.p., è integrata, tra le altre ipotesi, dalla sottrazione della cosa sottoposta a custodia, il che implica la prova...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7111 del 18 luglio 1997
«In materia di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice (art. 388 c.p.), deve ritenersi che, la sentenza dichiarativa di fallimento (art. 2 del R.D. 16 marzo 1942 n. 267) non determina l'automatica rimozione del vincolo imposto sui...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10018 del 22 novembre 1996
«La sottrazione, da parte del custode, di cose sottoposte a pignoramento su istanza dell'erario, o della pubblica amministrazione in genere, esula dalla previsione dell'art. 388 c.p. (mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice)...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6132 del 25 maggio 1994
«Se la misura cautelare disposta dal giudice civile in sede di reintegrazione a norma degli artt. 689 e 703 c.p.c., venga sostituita dalla sentenza del pretore che, all'esito del giudizio possessorio e, quindi, a seguito di un'indagine con...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2940 del 17 dicembre 1993
«Il provvedimento di reintegrazione del possesso pronunciato dal pretore a norma degli artt. 703 ss. c.p.c. costituisce misura cautelare a difesa del possesso, diretta, non soltanto a ripristinare il possesso a favore del soggetto che ne sia stato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3020 del 26 marzo 1993
«La sottrazione di cose sottoposte a pignoramento nell'ambito della procedura per il recupero di spese giudiziarie, promossa dall'autorità amministrativa (intendenza di finanza) costituisce un'ipotesi di reato punita dall'art. 334 c.p. e non dal...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 47296 del 10 dicembre 2003
«Il fallimento del debitore non determina l'automatica rimozione del vincolo imposto con il sequestro sui beni a garanzia del credito, con la conseguenza, al fine della configurabilità del reato ex art. 388 c.p., che il custode dei suddetti beni...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 692 del 19 gennaio 2000
«Il comportamento del proprietario custode dei beni pignorati che non si renda reperibile il giorno dell'accesso fissato dall'ufficiale giudiziario per la sostituzione del custode dei beni pignorati e l'asporto di essi, non integra gli estremi del...»