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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23669 del 6 novembre 2006
«L'accessorietà dell'ipoteca - che può essere concessa e iscritta soltanto per un determinato credito - ne denota la mancanza di autonomia rispetto all'obbligazione garantita; l'ipoteca non può, quindi, essere ceduta con effetti reali senza il...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4779 del 24 luglio 1981
«Ne consegue che l'eccezione di prescrizione del diritto dell'attore principale, che, ove non proposta dal convenuto garantito, può essere formulata dal chiamato nell'ambito del rapporto di garanzia, non può essere dallo stesso soggetto proposta...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 567 del 20 febbraio 1976
«...nei confronti della parte-debitore principale. (Nella specie, il convenuto nell'azione per vizi della cosa venduta aveva chiamato in garanzia un terzo, il quale, surrogandosi a lui aveva opposto, ex art. 2939 la prescrizione della detta azione.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5152 del 30 marzo 2012
«In tema di successioni legittime, il chiamato all'eredità nel possesso dei beni ereditari ha l'onere di redigere l'inventario entro il termine di tre mesi dal giorno dell'apertura della successione, anche se sia di grado successivo rispetto ad...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 33435 del 4 maggio 2006
«Ai fini della determinazione della competenza per territorio, l'adempimento dell'iscrizione della notizia di reato richiamato dalla regola suppletiva di cui all'art. 9, comma terzo, c.p.p. deve intendersi in senso rigorosamente formale, e deve...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 19512 del 24 maggio 2010
«Il giudice monocratico il quale rilevi che il reato appartiene alla competenza del collegio deve disporre la trasmissione degli atti al pubblico ministero solo quando l'imputato sia rimasto privo dell'udienza preliminare, a causa di una erronea...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31758 del 27 settembre 2006
«Il giudice monocratico, qualora rilevi che il reato appartiene alla competenza del collegio, deve disporre la trasmissione degli atti al pubblico ministero, ai sensi dell'art. 33 septies, comma secondo, c.p.p., solo qualora ciò risponda alla...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7297 del 25 febbraio 2002
«In tema di ricusazione, l'avviso dell'udienza camerale, fissata a norma dell'art. 41, terzo comma, c.p.p., è dovuto al difensore di fiducia del ricusante, da lui nominato nel procedimento principale, atteso che, per principio generale, la nomina...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4024 del 2 maggio 1996
«In caso di successione a titolo particolare nel diritto controverso in corso di causa, il successore non assume la veste di «parte processuale» se non quando sia stato chiamato o sia intervenuto nel giudizio o abbia proposto impugnazione avverso...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12976 del 5 aprile 2012
«...non determinerebbe l'inutilizzabilità delle dichiarazioni assunte nemmeno qualora si ritenesse invece necessario l'avviso in questione, atteso che tale sanzione è prevista dal comma terzo bis del citato art. 64 non richiamato nell'art. 197 bis).»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4977 del 8 febbraio 2010
«La disciplina dettata in tema di testimonianza indiretta dall'art. 195 c.p.p. che prescrive l'audizione della fonte diretta, non può trovare applicazione quando quest'ultima si identifichi nella persona dell'imputato, che non può essere chiamato a...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 22 del 19 dicembre 1994
«Ne consegue che unico destinatario della notifica di atti destinati alla difesa e segnatamente dei provvedimenti soggetti ad impugnazione è il difensore che risulti titolare dell'ufficio, con esclusione, quindi, del difensore chiamato a sostituire...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1278 del 3 maggio 1993
«La delega rogatoria prevista dall'art. 127, terzo comma c.p.p. (richiamato dagli artt. 309 e 310 c.p.p.), per ragioni di sicurezza e di economia processuale, al giudice di sorveglianza, quando l'interessato sia detenuto in luogo esterno al...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 29175 del 6 luglio 2005
«...avverso l'ordinanza di revoca della sentenza di non luogo a procedere adottata con procedura de plano anziché con l'osservanza delle forme di cui all'art. 127 c.p.p., richiamato dall'art. 435, comma 3, stesso codice. ( Mass. redaz. ).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3675 del 30 gennaio 2012
«Il richiamo, nel corso di un atto di indagine, del contenuto di un precedente atto ovvero la lettura del relativo processo verbale non comportano alcun onere di allegazione di quanto richiamato o letto, non essendo tale formalità contemplata da...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 40880 del 4 dicembre 2002
«...il terzo era stato chiamato a partecipare al procedimento fino al momento in cui la Corte di appello aveva revocato il sequestro dell'immobile e non nelle fasi successive che avevano comportato a seguito del ricorso del P.G. la confisca del bene).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6422 del 1 giugno 1994
«La ricognizione, pur costituendo un'operazione procedimentale a struttura complessa, non si presenta, relativamente a colui che è chiamato ad effettuare il riconoscimento, con connotazioni diverse dalla dichiarazione, sia pure designata da...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 16703 del 20 aprile 2009
«Le dichiarazioni rese dall'imputato in diverso procedimento penale possono essere utilizzate, ex art. 238, comma terzo, c.p.p. richiamato dal successivo art. 511 bis, qualora egli rifiuti di sottoporsi ad esame, in quanto detto rifiuto, rendendo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 47335 del 16 novembre 2007
«Nel caso di imputato affetto da patologia psichiatrica che impedisca la sua cosciente partecipazione al dibattimento, può disporsi, ai sensi dell'art. 73, comma terzo, c.p.p., ove egli debba essere mantenuto in custodia cautelare, soltanto il...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 19150 del 6 novembre 2012
«La liquidazione della quota del socio receduto da società irregolare, ai sensi dell'art. 2289 c.c., richiamato dall'art. 2297 primo comma, c.c., consiste nella dazione di una somma di danaro, per la cui esecuzione il debitore è costituito in mora...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16084 del 21 settembre 2012
«In caso di fallimento del contribuente, il privilegio generale sui mobili del debitore, riconosciuto dall'art. 2752, terzo comma, c.c., ai crediti dello Stato per le imposte, le pene pecuniarie e le sopratasse dovute secondo le norme relative...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3969 del 23 novembre 1992
«...alla norma un senso coerente con i principi costituzionali — tale ultima previsione importa che pure nel procedimento de quo deve essere assicurata la pienezza del contraddittorio negli stessi termini in cui è prevista dal richiamato art. 127).»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 28060 del 23 luglio 2002
«In tema di sequestro preventivo eseguito presso un terzo, il provvedimento di restituzione a favore di altri non deve essere preceduto dalla convocazione del terzo in camera di consiglio, come previsto per il sequestro probatorio dall'art. 263,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 45276 del 24 novembre 2003
«La chiamata in reità fondata su dichiarazioni de relato, per poter assurgere al rango di prova pienamente valida a carico del chiamato ed essere posta a fondamento di una pronuncia di condanna, necessita del positivo apprezzamento in ordine alla...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 44711 del 18 novembre 2004
«In tema di giudizio abbreviato, quando l'imputato «rinnova» prima della dichiarazione di apertura del dibattimento una richiesta condizionata di accesso al rito già respinta dal giudice per le indagini preliminari (secondo il meccanismo di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1303 del 11 febbraio 1993
«...e, sul piano oggettivo, una sorta di incapacità penale dell'indagato stesso che non potrebbe mai essere chiamato a rispondere di fatti costituenti reato se commessi mediante dichiarazioni spontanee rese in questa fase delle indagini preliminari.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4675 del 6 febbraio 2007
«Il delitto di disastro colposo innominato (art. 434 c.p.) è un delitto di danno essendo compreso tra i delitti colposi di danno previsti dall'art. 449 c.p.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 24661 del 31 maggio 2004
«...187, comma quarto, c.s., ha rilevato d'ufficio l'illegittimità dell'applicazione della pena congiunta dell'arresto e dell'ammenda, in violazione dell'articolo 2, comma terzo, c.p., espressamente richiamato dall'articolo 64 D.L.vo n. 274/2000).»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 20984 del 23 maggio 2001
«...il ministero del tesoro e, nel caso di condanna, il soggetto privato destinatario dell'obbligo, è causa di nullità assoluta del procedimento per incidente di esecuzione, per violazione dell'art. 666, comma terzo, c.p.p., richiamato dall'art. 695.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11415 del 17 maggio 2007
«...seguito della riconvenzionale del convenuto, il quale aveva chiesto l'accertamento della simulazione del contratto di agenzia dedotto dalla attrice e aveva chiamato un terzo in causa per far affermare che il rapporto era incorso con quest'ultimo).»