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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2866 del 26 aprile 1983
«La morte del mandatario ad negotia, costituitosi in giudizio per il mandante tramite procuratore legale, e la morte del mandante che sta in giudizio a mezzo di mandatario, in tanto hanno rilevanza processuale ed importano l'interruzione del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 403 del 21 febbraio 1970
«Ai sensi dell'art. 1724 c.c., contenente la normativa posta a regolamento della revoca tacita del mandato, ed applicabile in via di espansione analogica all'autonomo istituto giuridico della procura, può aversi revoca tacita del negozio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6282 del 30 marzo 2004
«In tema di circolazione di titoli nominativi, allorquando la girata avvenga da un soggetto nella qualità di procuratore di altro, perché possa ravvisarsi la continuità delle girate, mentre non è necessario che la procura venga rilasciata sul...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12672 del 17 ottobre 2001
«La procura alle liti conferisce al difensore il potere di proporre tutte le domande che non eccedano l'ambito della lite originaria, con la conseguenza che è nella facoltà del procuratore del convenuto di chiamare in causa un terzo, quale...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13009 del 5 settembre 2003
«La qualifica di amministratore unico di una società non è compatibile con la condizione di lavoratore subordinato alle dipendenze della stessa società, non potendo ricorrere in tal caso l'effettivo assoggettamento al potere direttivo, di controllo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9294 del 13 luglio 2000
«A norma dell'art. 85 c.p.c., la revoca del difensore, al pari della rinuncia di questo al mandato, non produce effetti finché non sia avvenuta la sostituzione del difensore revocato o rinunziante, con la conseguenza che, in caso di inesistenza o...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10635 del 5 luglio 2003
«L'astratta e preventiva attribuzione della qualifica di dirigente non vale, di per sé, a conferire alla qualifica medesima la rilevanza giuridica che le è propria se le mansioni di fatto esercitate manchino dei requisiti che oggettivamente...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9131 del 13 settembre 1997
«Determinati ausiliari dell'imprenditore, e precisamente gli institori, i procuratori e i commessi, sono investiti in quanto tali, indipendentemente da uno specifico conferimento di procura, di Un potere di rappresentanza commisurato, quanto alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 26048 del 29 novembre 2005
«I commessi (riguardo ai quali la principale distinzione si configura tra commessi viaggiatori e commessi di negozio) cui allude l'art. 2210 c.c. sono ausiliari dell'imprenditore commerciale con mansioni più modeste (di tipo essenzialmente...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 20269 del 27 settembre 2010
«Il principio dell'inderogabilità dei minimi tariffari, stabilito dall'art. 24 della legge 13 giugno 1942, n. 794, sugli onorari di avvocato e procuratore, non trova applicazione nel caso di rinuncia, totale o parziale, alle competenze...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21891 del 19 novembre 2004
«Nella società in accomandita semplice, l'art. 2320 c.c., il quale sanziona il comportamento del socio accomandante, che compia affari in nome delle società senza specifica procura, con la perdita del beneficio della responsabilità limitata verso i...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7554 del 6 giugno 2000
«È nulla la clausola dell'atto costitutivo di una società in accomandita semplice, la quale preveda la necessità del consenso scritto di tutti i soci per una determinata serie di atti, in violazione dell'articolo 2320 c.c., che istituisce una...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4709 del 20 luglio 1988
«Con riguardo alle società per azioni, in ordine alla rappresentanza del socio nell' assemblea l'art. 8 della L. 7 giugno 1974, n. 216 il quale, modificando l'art. 2372 cod. civ., ha inteso imporre all'azionista una maggiore oculatezza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4600 del 18 maggio 1996
«Il presidente di una società cooperativa ha la capacità di compiere attività negoziale per conto della società stessa (nella specie, trattavasi dell'accettazione della domanda di entrare a far parte della cooperativa), salvo che diversamente non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20104 del 18 settembre 2009
«In tema di interrogatorio formale, la parte richiedente può soltanto invocare il potere discrezionale del giudice di merito di ammettere tale mezzo di prova in relazione alla sua indispensabilità ai fini della decisione. (Nella specie la S.C. ha...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11269 del 15 giugno 2004
«Gli estratti conto prodotti dalla banca non sono copie fotografiche o fotostatiche di scritture originali esistenti, ma costituiscono riproduzioni meccaniche di supporti magnetici, vale a dire della stampa di un'elaborazione computerizzata...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4727 del 30 marzo 2001
«Le ammissioni contenute negli scritti difensivi sottoscritte unicamente dal procuratore ad litem , pur non avendo valore confessorio, costituiscono elementi indiziari che possono liberamente essere valutati dal giudice per la formazione del suo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10628 del 28 ottobre 1997
«In materia di giuramento decisorio, è esente da vizi logici o giuridici il provvedimento del giudice di merito che, a seguito di richieste di rinvio formulate, dopo la fissazione dell'udienza per la prestazione del giuramento, dal procuratore del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4847 del 14 aprile 2000
«Il giuramento decisorio può essere deferito dal procuratore della parte solo se sia munito di mandato speciale; tale potere non è compreso nella facoltà — conferita nella procura rilasciata a margine dell'atto di citazione — di deferire «i...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5789 del 10 giugno 1998
«La parte che abbia deferito al legale rappresentante di una società il giuramento decisorio nella forma de veritate, invece che de scientia, con riferimento a fatti di cui lo stesso non sia stato autore o partecipe, non può dolersi del mancato...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4766 del 28 febbraio 2007
«In tema di azione revocatoria fallimentare, la prova della disponibilità da parte del fallito di un consistente patrimonio azionario ed immobiliare non è sufficiente ad escludere la sussistenza dello stato d'insolvenza, né la conoscenza dello...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5151 del 3 aprile 2003
«In tema di esecuzione specifica dell'obbligo di concludere il contratto ed in ipotesi di compravendita immobiliare, la disposizione di cui all'art. 2932, secondo comma c.c. — che subordina l'accoglimento della domanda diretta ad ottenere una...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8711 del 16 agosto 1993
«In tema di atti interruttivi della prescrizione, la circostanza che la costituzione in mora provenga non dal creditore personalmente, ma da soggetto che abbia agito nella dichiarata qualità di rappresentante o mandatario del titolare del diritto,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 25126 del 13 dicembre 2010
«In tema di risarcimento del danno derivato dalla circolazione stradale, qualora il fatto illecito sia considerato dalla legge come reato e questo sia estinto per una causa diversa dalla prescrizione (nella specie, per morte del reo), il termine di...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 12991 del 24 luglio 2012
«La nullità del mandato a donare, prevista dall'art. 778 c.c., si estende all'atto di donazione che sia stato stipulato in esecuzione del mandato espressamente sanzionato con la nullità del legislatore. È, pertanto, responsabile della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12591 del 28 dicembre 1995
«La norma dell'art. 335 c.p.p., che impone al P.M. le annotazioni sul registro a scopo ricognitivo, pur essendo correlata ai termini per richiedere il rinvio a giudizio ai sensi dell'art. 405 c.p.p., è sfornita per sé stessa di sanzione. Pertanto,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 14 del 5 gennaio 1994
«Allorquando venga proposto, ai sensi dell'art. 311, comma secondo, c.p.p., ricorso diretto per cassazione avverso ordinanze che dispongono misure cautelari, è proponibile la censura prospettata sulla base dell'asserita violazione, da parte del...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 49092 del 18 dicembre 2012
«La trasmissione degli atti al procuratore della Repubblica distrettuale, divenuto competente in ordine al reato di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, non determina la necessità di reiterare ex art. 27 c.p.p. il sequestro...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3218 del 25 luglio 1991
«Il provvedimento con il quale viene elevato un conflitto di competenza non è impugnabile, avendo il giudice di cui all'ultima parte del comma primo dell'art. 31 c.p.p. - obbligato all'immediata trasmissione degli atti alla Corte di cassazione -...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3855 del 21 ottobre 1993
«Non è abnorme - ed è, pertanto, insuscettibile di ricorso per cassazione - il provvedimento con il quale il giudice per le indagini preliminari presso la pretura rifiuta di declinare la propria competenza per materia in favore del Gip presso il...»