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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14934 del 4 agosto 2004
«Ne consegue che la sentenza emessa a chiusura del procedimento deve essere notificata, ai fini della decorrenza del termine breve per la relativa impugnazione, anche al suddetto curatore, non determinandosi in difetto il passaggio in giudicato e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1741 del 11 febbraio 1993
«Tuttavia, nell'ipotesi in cui a seguito della proposizione della domanda il presidente del tribunale nomini un curatore speciale al minore e questi intervenga nel processo, formulando proprie deduzioni e prendendo specifiche conclusioni, si...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2038 del 2 marzo 1994
«Poiché il genitore ha l'obbligo di concorrere al mantenimento del figlio fin dalla nascita di quest'ultimo, ai sensi dell'art. 261 c.c., ancorché la procreazione naturale sia stata successivamente accertata con sentenza, il figlio naturale, che è...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10171 del 14 ottobre 1993
«Nel procedimento per la dichiarazione giudiziale della paternità e maternità naturale, la legittimazione passiva spetta, in mancanza del presunto genitore, esclusivamente ai suoi eredi (art. 276, primo comma, c.c.), dovendosi negare,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10861 del 1 ottobre 1999
«In materia di dichiarazione giudiziale di paternità o di maternità naturale, il rimborso delle spese spettanti al genitore che ha provveduto al mantenimento del figlio fin dalla nascita, ancorché trovi titolo nell'obbligazione legale di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5633 del 9 giugno 1990
«Nel quadro normativo delineato dall'art. 30 della Costituzione, dall'art. 279 c.c. e dalle convenzioni internazionali ratificate e rese esecutive in Italia, l'obbligo del genitore naturale di concorrere al mantenimento del figlio trova la sua...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11748 del 1 agosto 2003
«...solo nel caso in cui l'inadempimento o il ritardo nell'adempimento dell'obbligazione derivi da causa a lui non imputabile ma anche quando, in virtù dell' exceptio inadimpleti contractus , esso sia determinato dall'inadempimento della controparte.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8918 del 24 agosto 1993
«Il principio secondo cui alla interdizione legale, prevista dall'art. 19, n. 3, c.p., si applicano le norme della legge civile sulla interdizione giudiziale (artt. 424 ss. c.c.), sicché gli atti possono essere annullati su istanza del tutore...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 515 del 15 gennaio 2004
«Ai fini dell'annullamento di un negozio per incapacità naturale non è necessaria una malattia che annulli in modo assoluto le facoltà psichiche del soggetto, essendo sufficiente un turbamento psichico risalente al momento della conclusione del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4967 del 8 marzo 2005
«L'incapacità di intendere e di volere, prevista nell'art. 428 c.c. quale causa d'annullamento del negozio giuridico (artt. 1425, secondo comma e 1324 c.c.) e detta anche incapacità naturale, consiste nella transitoria impossibilità di rendersi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3411 del 7 luglio 1978
«Gli stati passionali non costituiscono, di per sé, causa di riduzione della capacità psichica, ma producono incapacità solo se provocano nel soggetto un disordine psichico di tale intensità da privarlo, sia pure transitoriamente, della capacità di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14461 del 30 giugno 2011
«E poiché, ove si tratti dei frutti naturali della cosa, il passaggio di proprietà avviene, a mente dell'art. 821 c.c., con la separazione dei primi dalla seconda, ne consegue che il rischio del verificarsi di eventi che impediscano la venuta ad...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10992 del 5 maggio 2008
«I consorzi di bonifica hanno natura di enti pubblici economici e, pertanto, le controversie inerenti al rapporto di lavoro dei dipendenti, anche se coinvolgano profili attinenti al piano dell'organizzazione, hanno natura privatistica; ne consegue...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4031 del 21 febbraio 2007
«...tra i due fondi sia di origine naturale. Se il dislivello, invece, è stato causato dal proprietario del fondo inferiore, rendendo indispensabile la costruzione di un muro di sostegno, l'obbligo della relativa conservazione incombe su quest'ultimo.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23086 del 10 dicembre 2004
«La seconda ha, invece, natura personale, si fonda sulla deduzione della insussistenza o del sopravvenuto venir meno di un titolo di detenzione del bene da parte di chi attualmente lo detiene per averlo ricevuto dall'attore o dal suo dante causa,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 120 del 7 gennaio 1983
«L'azione di rivendicazione e quella di restituzione — pur differenziandosi perché, mentre la prima, di natura reale, tende al riconoscimento del diritto di proprietà dell'attore ed al conseguimento del possesso sottrattogli contro la sua volontà,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1925 del 4 marzo 1997
«Nel giudizio di rivendicazione l'attore deve provare di esser diventato proprietario della cosa rivendicata, risalendo, anche attraverso i propri danti causa, fino ad un acquisto a titolo originario, o dimostrando il possesso proprio e dei suoi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5711 del 26 giugno 1997
«Il rigore probatorio sotteso all'esercizio dell'azione di rivendica, che impone all'attore la dimostrazione dell'acquisto del bene a titolo originario (o della ricezione del medesimo, per effetto di una serie ininterrotta di trasferimenti, da chi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8765 del 13 aprile 2010
«In caso di morte della parte, gli eredi possono far valere il titolo della successione in base al quale proseguono il giudizio in luogo della parte defunta, anche allo scopo di integrare la "causa petendi" della domanda, perché diversamente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3452 del 8 giugno 1984
«Costituisce causa interruttiva dell'usucapione di una servitù di passaggio la perdita del possesso per oltre un anno, che si verifica ogni qualvolta al possessore venga posto nell'obiettiva impossibilità di continuare ad esercitare il possesso,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13534 del 20 giugno 2011
«La "disposizione relativa alla servitù" la quale, ai sensi dell'art. 1062, secondo comma, c.c. impedisce lo stabilirsi della servitù nonostante lo stato di fatto preesistente, non è desumibile da "facta concludentia", ma deve rinvenirsi o in una...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5548 del 8 giugno 1994
«In tema di riassunzione del processo interrotto, mentre ha natura perentoria il termine di sei mesi stabilito dall'art. 305 c.p.c. per la riassunzione della causa, è meramente ordinatorio il termine, ex art. 303 stesso codice, in concreto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2018 del 19 febbraio 1993
«...alla conservazione della cosa comune che si rendono necessarie a causa della naturale deteriorabilità della stessa per consentirne l'uso ed il godimento e che attengono a lavori periodici indispensabili per mantenere la cosa in efficienza.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10686 del 22 luglio 2002
«...o ricostruzione di parti comuni. In tale ipotesi, ai fini della liquidazione del danno, deve pertanto tenersi conto del grado del contributo delle rispettive condotte colpose del danneggiante e del danneggiato alla causazione dell'evento.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15702 del 12 agosto 2004
«In tema di regolamento di condominio cosiddetto «contrattuale» la clausola secondo cui i proprietari esclusivi delle terrazze di copertura (equiparabili al lastrico solare) devono contribuire alle spese di manutenzione ordinaria e straordinaria...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11131 del 15 maggio 2006
«Nell'ipotesi di alienazione di un immobile realizzato in violazione delle prescrizioni di cui all'art. 873 c.c., il successore a titolo particolare che invochi l'acquisto per usucapione del diritto (servitù) di mantenerlo a distanza inferiore a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 25899 del 5 dicembre 2006
«In tema di reintegrazione nel possesso, il venir meno della ragion d'essere della tutela possessoria per intervenuta decadenza rende inammissibile anche il risarcimento del danno derivante da un comportamento lesivo che tragga origine dallo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11027 del 15 luglio 2003
«Le azioni di nunciazione (artt. 1171 e 1172 c.c.) sono preordinate a difesa sia della proprietà o di altro diritto reale, sia del semplice possesso e l'ordinario giudizio di merito successivo alla fase preliminare e cautelare ha natura petitoria o...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4137 del 16 giugno 1983
«Nel procedimento di denuncia di nuova opera, la legittimazione passiva, nella prima fase (a cognizione sommaria) - intesa ad ottenere un provvedimento che assicuri la conservazione della situazione materiale dedotta in causa, con l'inibizione di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6681 del 23 maggio 2000
«Ne consegue che l'azione di rivendica postula l'esistenza di un conflitto tra titoli determinato dal convenuto che nega la proprietà dell'attore, contrapponendo al titolo di costui vantato un proprio, diverso, incompatibile titolo di acquisto,...»