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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 41467 del 7 ottobre 2013
«Ai fini della verifica della qualità di testimone o di indagato di reato connesso e della conseguente valutazione di utilizzabilità delle dichiarazioni rese, il giudice deve tenere conto di eventuali cause di giustificazione, ove queste siano di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 539 del 19 gennaio 1998
«Il delitto di favoreggiamento personale consiste nel turbamento della funzione giudiziaria e non richiede che le investigazioni dell'autorità siano effettivamente fuorviate, bastando che la condotta dell'agente abbia l'attitudine e possa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 225 del 11 gennaio 2000
«In tema di territorialità della giurisdizione penale, a norma dell'art. 6, comma secondo, c.p., deve ritenersi commesso nel territorio dello Stato il delitto di favoreggiamento concretatosi nella consegna in territorio estero a un latitante di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4039 del 7 aprile 1994
«Il delitto di favoreggiamento (art. 378 c.p.), nel tutelare l'interesse al regolare svolgimento delle indagini dell'autorità al fine dell'accertamento dei reati, postula la commissione di fatti apprezzabili penalmente, cioè di fatti che nella loro...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5583 del 11 febbraio 2004
«Agli effetti della legge penale non può considerarsi commesso, neanche in parte, nel territorio dello Stato il reato di favoreggiamento dell'immigrazione illegale di cittadini extracomunitari previsto dall'art. 12, primo e terzo comma, del D.L.vo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 933 del 13 gennaio 2014
«I reati di cui agli artt. 629 cod. pen. e 12, comma quinto, D.Lgs. 25 luglio 1998 n. 286 possono concorrere, in quanto le relative fattispecie incriminatrici sono poste a tutela di beni diversi (rispettivamente l'inviolabilità del patrimonio e...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 46223 del 19 novembre 2013
«Il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina di una prostituta è assorbito in quello, più grave, di favoreggiamento della prostituzione, qualora la condotta sia unica dal punto di vista storico e naturalistico, in virtù della clausola...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13134 del 30 marzo 2011
«Non rileva, quale elemento dello stato di necessità a giustificazione della condotta di favoreggiamento personale, il generico timore di future rappresaglie contro la propria persona da parte del favorito.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5601 del 6 giugno 1985
«Ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 306 c.p. il termine «sovventore» non va inteso in senso civilistico, ossia in riferimento esclusivo alle prestazioni di carattere finanziario, ma in senso largo, comprensivo degli aiuti o soccorsi, in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6092 del 28 giugno 1984
«Il delitto di banda armata, anche nell'ipotesi di semplice partecipazione, ha natura di reato permanente, sicché ogni aiuto consapevolmente prestato alla banda in quanto tale non configura né reato di favoreggiamento personale (che richiede la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 617 del 23 gennaio 1984
«Il delitto di assistenza ai partecipi di cospirazione o di banda armata, può trovare applicazione, secondo l'espressa previsione legislativa, al di fuori dei casi di concorso nel reato di favoreggiamento e riguarda il dare rifugio o fornire vitto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37797 del 25 ottobre 2010
«Integra il reato di rivelazione di segreti d'ufficio, in concorso con quello di favoreggiamento, la condotta di un dipendente della Polizia di Stato, che riveli ad una persona a lui legata da rapporti di amicizia e coinvolta in un'indagine per...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5947 del 20 maggio 1998
«I reati di favoreggiamento personale e quello di rivelazione di segreti di ufficio, oltre a presentare una diversità di bene giuridico sottoposto a tutela, differiscono anche per le condotte, in quanto quella prevista dall'art. 378 c.p. è a forma...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 44737 del 20 novembre 2003
«Commette autocalunnia e non favoreggiamento personale chi, pur di giovare al vero autore di un delitto che è stato già commesso, si addebita elementi, sia pure esclusivamente materiali del fatto, che lo espongono alla instaurazione del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8483 del 25 agosto 1986
«L'autocalunnia, per il modo con cui si compie, è ipotesi specifica rispetto al titolo generico e sussidiario del favoreggiamento, che può applicarsi soltanto quando il fatto che lo costituisce non sia espressamente preveduto da altra norma»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4934 del 18 aprile 1980
«Commette autocalunnia e non favoreggiamento personale chi, pur di giovare al vero autore di un delitto che è stato già commesso, si addebita elementi, sia pure esclusivamente materiali del fatto, che lo espongono all'instaurazione del procedimento...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5255 del 4 maggio 2000
«La fattispecie criminosa di cui all'art. 371 bis c.p. è stata introdotta dal legislatore allo scopo di colmare la lacuna derivante dalla mancata previsione di sanzione penale nel caso in cui la falsità o la reticenza siano commesse dalla persona...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13398 del 18 dicembre 1998
«Fra il delitto previsto dall'art. 378 c.p. e quello di cui all'art. 371 bis dello stesso codice esiste un rapporto di specialità unilaterale per specificazione, che esclude il concorso giacché alla norma generale dettata dall'art. 378, che prevede...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2826 del 23 febbraio 1994
«Nel corso delle indagini preliminari ovvero all'udienza preliminare, spetta soltanto al pubblico ministero, titolare esclusivo dell'esercizio dell'azione penale, la possibilità di modificare la qualificazione giuridica del fatto, entro i limiti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20454 del 15 maggio 2009
«In caso di favoreggiamento, l'esimente di cui all'art. 384 c.p. è applicabile anche quando lo stato di pericolo - per la libertà o per l'onore - sia stato cagionato volontariamente dall'agente. (Fattispecie in cui, dopo un incidente sul lavoro...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9023 del 10 settembre 1986
«Al fine dell'individuazione del limite tra il comportamento lecito del difensore e l'illecito penale di cui questi possa essere ritenuto responsabile, è necessario stabilire se l'attività svolta sia consistita in suggerimenti e tecniche dilatorie...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4062 del 30 marzo 1999
«Il consulente tecnico del pubblico ministero - incaricato del compito di eseguire accertamenti integrativi delle indagini di polizia giudiziaria (nella specie volte al controllo del funzionamento di una clinica privata) -, sia per l'investitura...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20679 del 9 maggio 2003
«Nel delitto di favoreggiamento reale previsto dall'art. 379 c.p., la persona offesa dal reato non può essere un soggetto privato, in quanto la fattispecie in questione tutela in via esclusiva l'interesse pubblico al buon andamento della giustizia....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11603 del 13 novembre 2000
«In tema di favoreggiamento reale, la natura permanente del reato presupposto non è di ostacolo alla configurabilità del favoreggiamento, quando la condotta del primo reato abbia già avuto inizio. (Fattispecie nella quale è stata ritenuta la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 778 del 21 gennaio 1999
«Per integrare la condotta materiale del reato di favoreggiamento reale, previsto dall'art. 379 c.p., è sufficiente il semplice aiuto all'autore di un reato finalizzato da parte di costui al conseguimento dell'utilità illecita, indipendentemente...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9007 del 23 ottobre 1984
«Commette il reato di favoreggiamento reale, di cui all'art. 379 c.p., il coniuge di un pubblico funzionario, il quale, nell'acquistare per interposizione reale immobili destinati a permanere nell'effettiva proprietà dell'altro coniuge, persegua il...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4150 del 9 maggio 1984
«Per la configurabilità del reato di favoreggiamento reale è necessario che l'aiuto venga prestato nell'interesse esclusivo dell'autore del reato principale. Se esso venga, invece, prestato, o anche solo offerto, per una finalità di profitto...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7328 del 22 luglio 1981
«L'elemento oggettivo del reato di favoreggiamento reale è costituito da qualsiasi comportamento idoneo a far definitivamente conseguire al favorito il provento della sua precedente attività criminosa e tale condotta non deve implicare...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 566 del 12 marzo 1973
«Per la integrazione del delitto di favoreggiamento reale non è sempre necessario un comportamento attivo potendo l'aiuto concretarsi anche in un comportamento omissivo, oggettivamente o soggettivamente rivolto ad assicurare a taluno il prodotto,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10800 del 20 ottobre 2000
«Nell'ipotesi di detenzione di sostanza stupefacente per conto altrui ricorrono astrattamente le fattispecie del reato di cui all'art. 73 D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 (perché il reato non presuppone la finalità di un profitto proprio dell'agente)...»