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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2119 del 23 febbraio 2000
«Un marchio contraffatto può trarre in inganno un compratore, così da integrare, in caso di vendita della merce, il reato ex art. 474 c.p., solo se la provenienza prestigiosa del prodotto costituisce l'unico elemento qualificatore o comunque quello...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3552 del 18 marzo 1999
«In materia di falso ideologico in atto pubblico, anche quando l'atto sia proprio del solo pubblico ufficiale, della falsa attestazione rispondono a titolo di concorso coloro che abbiano agito per il medesimo fine, sia intervenendo all'atto sia...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 834 del 1 febbraio 1993
«Quando l'autore della falsità è lo stesso soggetto che deve formare l'atto, non vi può essere falsificazione ideologica o alterazione materiale punibile fino a quando l'atto rimane nell'ambito della facoltà di disposizione dell'agente, il quale,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1431 del 26 marzo 1998
«Il piano regolatore ha natura di atto pubblico, con la conseguenza che, in caso di falsità, deve ritenersi configurabile il reato di falso in atto pubblico. Ed invero, il piano regolatore si configura come un atto tendente a regolare l'incremento...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3002 del 26 marzo 1996
«La denuncia di successione è un atto eterogeneo, formato dalla dichiarazione del denunciante in ordine agli elementi da cui trae origine l'obbligo tributario, cui segue nello stesso documento l'atto del pubblico ufficiale, il quale determina e...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 42009 del 14 novembre 2007
«Integra il delitto di falso ideologico in atto pubblico la condotta di coloro che, in qualità rispettivamente di Presidente e di membro della Commissione speciale di cui all'art. 14 della L. n. 219 del 1981 — che assorbe le competenze della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7295 del 25 luglio 1997
«In materia di responsabilità degli amministratori (in senso lato) degli enti pubblici economici, occorre accertare, di volta in volta, se gli atti sono stati posti in essere nell'ambito della gestione privatistica dell'attività imprenditoriale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10031 del 22 novembre 1996
«Il reato di falsità ideologica in atti pubblici è configurabile anche con riguardo ad atti dispositivi o negoziali della pubblica amministrazione qualora questi, oltre a contenere una manifestazione di volontà, si riferiscono ad una precisa...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11495 del 17 agosto 1990
«Sono atti pubblici anche i cosiddetti atti interni, destinati ad inserirsi con un contributo di conoscenza o di determinazione nel procedimento amministrativo. Tra gli atti interni vanno annoverati anche i pareri espressi per iscritto da un organo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3760 del 23 marzo 2000
«Il giudizio di percentualizzazione del grado di invalidità del paziente, emesso da una commissione medica, consistendo in un atto di valutazione cui l'esaminatore perviene attingendo alle sue conoscenze scientifiche e tecniche, non può essere...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6793 del 12 luglio 1997
«In tema di diffamazione commessa a mezzo di trasmissioni radiofoniche e televisive, la competenza territoriale deve essere stabilita applicando l'art. 30, comma quinto, della legge 6 agosto 1990, n. 223, e cioè con riferimento al foro di residenza...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 26031 del 8 luglio 2010
«Integra il reato di cui all'art. 483 c.p. la falsità ideologica dei fogli di trasporto di soggetti emodializzati presso centri di dialisi, che hanno natura di atti pubblici, trattandosi di documenti amministrativi destinati a provare la verità...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 35999 del 19 settembre 2008
«Integra il reato di falso ideologico commesso dal privato in atto pubblico e non quello di falso per induzione del P.U. in atto pubblico la condotta del privato, parte di un contratto di compravendita immobiliare, che dichiari falsamente al notaio...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5122 del 9 febbraio 2006
«Le false dichiarazioni del privato concernenti la sussistenza dei requisiti richiesti dalla legge o dagli strumenti urbanistici per il rilascio di concessione edilizia, essendo destinate a dimostrare la verità dei fatti cui si riferiscono e ad...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 35163 del 30 settembre 2005
«Integra il reato di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico (art. 483 c.p.) la condotta di colui che rende false attestazioni in ordine al patrimonio ed al reddito familiare nella dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6 del 1 febbraio 1999
«Il regolamento preventivo di giurisdizione deve ritenersi ammissibile relativamente alle questioni sulla sussistenza o meno della giurisdizione italiana nei confronti di soggetti stranieri, pur dopo l'abrogazione dell'art. 37, secondo comma,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12254 del 6 settembre 1990
«In tema di falso, è al di fuori del paradigma dell'art. 479 c.p. l'ipotesi di falsificazione, da parte di pubblici ufficiali o - per l'estensione di cui all'art. 493 c.p. - di impiegati incaricati di un pubblico servizio, del contenuto di atti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 19472 del 18 maggio 2007
«Integra il reato di sostituzione di persona (art. 494 c.p.) la condotta di colui che si attribuisce falsamente la qualità di proprietario di un terreno per ottenere il rilascio di un certificato urbanistico, considerato che si tratta di una...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 44765 del 9 novembre 2015
«In tema di violazione degli obblighi di assistenza familiare, gli assegni familiari percepiti dal genitore naturale non affidatario per il mantenimento del figlio minore concorrono ad integrare l'importo da questi periodicamente dovuto, salvo che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13088 del 20 marzo 2014
«Le pratiche vessatorie realizzate ai danni di un lavoratore dipendente al fine di determinare l'emarginazione (cd. mobbing), anche dopo le modifiche apportate dalla legge n. 172 del 2012, possano integrare il delitto di maltrattamenti in famiglia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1449 del 7 febbraio 1987
«La circostanza aggravante speciale, di carattere obiettivo e ad effetto comune, del delitto di lesione personale volontaria costituita dal fatto commesso con armi, postula per il suo riconoscimento che lo strumento qualificabile come arma sia...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 37589 del 12 ottobre 2007
«Il pubblico amministratore committente non perde, in conseguenza dell'appalto dei lavori di manutenzione e sorveglianza delle strade, l'obbligo di vigilanza la cui omissione è fonte di responsabilità qualora concorrano le circostanze della...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1509 del 2 febbraio 1990
«Il caso di omicidio plurimo colposo in dipendenza di un'unica condotta, previsto dall'art. 589, comma terzo, c.p., non costituisce un reato unico, ma un concorso formale di più reati. (La Cassazione ha evidenziato che, integrando i reati commessi...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2139 del 6 marzo 1997
«In tema di attività professionale medica, deve ritenersi colposa per imperizia la condotta mediante la quale non vengono osservate le leges artis scritte o non scritte finalizzate alla prevenzione non del rischio consentito dall'ordinamento,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 25437 del 17 giugno 2009
«Il gestore di un ristorante non risponde del delitto di omicidio colposo in relazione all'annegamento di un cliente che si sia tuffato nella piscina dell'esercizio, nonostante questa, palesemente, non fosse fruibile nelle ore serali per assenza di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4407 del 15 aprile 1998
«Ai fini della sussistenza del reato di cui all'art. 591 c.p. (abbandono di persone minori o incapaci), non è penalmente apprezzabile l'atto con il quale il direttore sanitario di una clinica — presso cui è ricoverato, in trattamento sanitario non...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 22570 del 11 giugno 2010
«Integra gli estremi dell'aggravante della finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale o religioso (art. 3 D.L. n. 122 del 1993, conv. in legge n. 205 del 1993), l'espressione 'sporco negro', in quanto idonea a coinvolgere un...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 44295 del 5 dicembre 2005
«Ai fini della configurabilità della circostanza aggravante della «finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale o religioso» quale prevista dall'art. 3, comma primo, del D.L. 26 aprile 1993 n. 122, conv. con modif. in L. 25...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11590 del 25 marzo 2010
«La circostanza aggravante della "finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale o religioso è integrato quando - anche in base alla Convenzione di New York del 7 marzo 1966, resa esecutiva in Italia con la legge n. 654 del 1975...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 49694 del 28 dicembre 2009
«L'aggravante della finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale o religioso (art. 3 D.L. n. 122 del 1993, conv. in legge n. 205 del 1993), è configurabile quando essa si rapporti, nell'accezione corrente, ad un pregiudizio...»