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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9206 del 7 novembre 1994
«Con riguardo alle azioni possessorie nei confronti della pubblica amministrazione, sussiste la giurisdizione del giudice ordinario ogni qual volta, in relazione al petitum sostanziale della sottostante pretesa di merito, la domanda risulti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 855 del 2 febbraio 1999
«Dall'installazione di fili di ferro per stendere i panni decorre il termine annale per l'esperimento dell'azione di manutenzione onde chiedere la cessazione della turbativa consistente nello sgocciolamento dell'acqua sugli utenti del cortile...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3123 del 2 ottobre 1975
«Il conduttore di un immobile in edificio condominiale ha la detenzione, non il possesso, dell'immobile medesimo e delle parti comuni dell'edificio; quindi, ove molestato nel godimento di una parte comune dell'edificio, da parte di uno dei...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4510 del 24 aprile 1991
«Con riguardo all'azione di nunciazione, proposta dal condominio di un edificio nei confronti del comune, in relazione al pregiudizio alla stabilità del fabbricato derivante dalle vibrazioni prodotte dagli automezzi di pubblico trasporto urbano,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3220 del 2 aprile 1999
«La concessione del diritto di costruire e mantenere dei garage , come diritto di superficie al di sotto del cortile comune di un edificio in condominio, richiede a norma dell'art. 955 c.c. l'espressa volontà delle parti nella prescritta forma...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24701 del 24 novembre 2009
«In base al principio dell'autonomia negoziale, deve ritenersi consentita la possibilità della contemporanea costituzione, a carico dello stesso immobile e tra le stesse parti, sia di un diritto di superficie avente ad oggetto lo spazio aereo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7911 del 27 ottobre 1987
«L' actio finium regundorum ha la connotazione di un'azione reale recuperatoria, da cui deriva, oltre la demarcazione del confine tra due fondi, anche il rilascio di aree occupate dal vicino che non ne è proprietario, essendo il rilascio di tali...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8496 del 22 aprile 2005
«La realizzazione di comune accordo di un muro destinato al contenimento del dislivello tra due fondi finitimi non implica necessariamente il consenso dei relativi proprietari anche sulla determinazione del confine, sicché, in presenza di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3079 del 11 febbraio 2010
«In tema di responsabilità professionale, in caso di attività di diritto privato svolta da un Comune, il notaio che roghi un atto in cui detto ente figura come parte, in presenza di una delibera della Giunta municipale che abbia autorizzato la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6514 del 19 maggio 2000
«Il notaio, in occasione della stipula del contratto «definitivo», ha l'obbligo, ai sensi degli artt. 1176 e 1375 c.c., di informare gli acquirenti ove questi ultimi non ne siano già a conoscenza aliunde della eventuale circostanza per cui,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3573 del 22 febbraio 2005
«...di competenza proposto contro la sentenza di merito, che aveva ritenuto ritualmente eccepita l'incompetenza territoriale del giudice adito, con la tempestiva indicazione, da parte del Comune, del luogo dove doveva essere adempiuta. l'obbligazione.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20906 del 27 ottobre 2005
«In relazione alla norma di cui all'art. 1189 c.c., che riconosce effetto liberatorio al pagamento fatto dal debitore in buona fede a chi appare legittimato a riceverlo, il principio dell'apparenza del diritto, che mira alla tutela della buona fede...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14594 del 12 luglio 2005
«La disciplina dell'imputazione del pagamento, pur presupponendo l'esistenza di una pluralità di rapporti obbligatori omogenei tra le medesime parti, è applicabile analogicamente anche in presenza di una pluralità di creditori, qualora uno di essi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23844 del 18 settembre 2008
«Il procedimento di convalida dell'offerta reale e del successivo deposito liberatorio, relativi ad obbligazioni aventi ad oggetto una somma di denaro, è un giudizio di liberazione coattiva del debitore, essendo la sentenza che lo definisce volta...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11488 del 21 giugno 2004
«In tema di responsabilità professionale del Medico-chirurgo, sussistendo un rapporto contrattuale (quand'anche fondato sul solo contatto sociale), in base alla regola di cui all'art. 1218 c.c. il paziente ha l'onere di allegare l'inesattezza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13970 del 30 giugno 2005
«Nell'interpretazione degli atti unilaterali, qual è la lettera per la messa in mora, il canone ermeneutico di cui all'art. 1362, primo comma, c.c. impone di accertare esclusivamente l'intento proprio del soggetto che ha posto in essere il negozio....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1644 del 2 marzo 1996
«Nelle obbligazioni negative, affinché possa ritenersi posto in essere il fatto dell'obbligato che, ove compiuto in violazione delle stesse, costituisce di per sè inadempimento (art. 1222 codice civile), occorre che detto fatto determini...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7647 del 3 settembre 1994
«Il lucro cessante, concretandosi questo nell'accrescimento patrimoniale in concreto ed effettivo pregiudicato o impedito dall'inadempimento della obbligazione contrattuale, presuppone almeno la prova, sia pure indiziaria, della utilità...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17179 del 6 agosto 2007
«In materia di risarcimento dei danni a seguito di incidente stradale, una volta ritenuta provata l'attività lavorativa svolta dal danneggiato e la compromissione della medesima (quindi l' an debeatur ), in mancanza di una prova specifica del di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 22347 del 24 ottobre 2007
«Nei debiti di valore i cosiddetti interessi compensativi costituiscono una mera modalità liquidatoria del danno causato dal ritardato pagamento dell'equivalente monetario attuale della somma dovuta all'epoca dell'evento lesivo. Tale danno sussiste...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3233 del 21 marzo 1995
«Nelle obbligazioni pecuniarie, ed in genere in tutti i crediti di valuta, il danno di cui all'art. 1224, secondo comma, c.c., poiché è definito dalla norma come maggiore rispetto a quello compensato con gli interessi previsti dal primo comma, ha...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2762 del 28 marzo 1997
«Ai fini del riconoscimento in favore del creditore del maggior danno derivante dalla sopravvenuta svalutazione monetaria, ai sensi dell'art. 1224, secondo comma, c.c., il giudice può utilizzare il fatto notorio acquisito alla comune esperienza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4321 del 4 maggio 1994
«Nel caso di obbligazioni pecuniarie, l'attribuzione del risarcimento del maggior danno (art. 1224, secondo comma, c.c.) presuppone che il creditore deduca che un pagamento tempestivo lo avrebbe messo in grado di evitare e ridurre gli effetti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12318 del 19 maggio 2010
«La valutazione equitativa del danno, in quanto inevitabilmente caratterizzata da un certo grado di approssimatività, è suscettibile di rilievi in sede di legittimità, sotto il profilo del vizio della motivazione, solo se difetti totalmente la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1529 del 26 gennaio 2010
«La valutazione equitativa del danno, in quanto inevitabilmente caratterizzata da un certo grado di approssimatività, è suscettibile di rilievi in sede di legittimità, sotto il profilo del vizio della motivazione, solo se difetti totalmente la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13358 del 1 dicembre 1999
«Dinanzi a lesioni personali di devastante entità, che abbiano costretto il leso ed i suoi familiari a numerosi e ripetuti ricoveri, purché questi ultimi siano documentati, il giudice può liquidare il danno consistito nelle erogazioni per viaggi di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2469 del 19 febbraio 2003
«In caso di obbligazione solidale dal lato passivo, l'accertamento del debito nei riguardi di uno solo dei condebitori non richiede la necessaria partecipazione al giudizio anche dell'altro e non fa stato nei suoi confronti. Ciò non impedisce...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15980 del 6 luglio 2010
«L'atto con il quale le parti convengono la modificazione quantitativa di una precedente obbligazione ed il differimento della scadenza per il suo adempimento, non costituisce una novazione e non comporta, dunque, l'estinzione dell'obbligazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1218 del 21 gennaio 2008
«L'atto con il quale le parti convengono la modificazione quantitativa di una precedente obbligazione ed il differimento della scadenza per il suo adempimento, non costituisce una novazione e non comporta, dunque, l'estinzione dell'obbligazione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16038 del 17 agosto 2004
«Poiché la novazione oggettiva si configura come un contratto estintivo e costitutivo di obbligazioni, caratterizzato dalla volontà di far sorgere un nuovo rapporto obbligatorio in sostituzione di quello precedente con nuove ed autonome situazioni...»