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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 41169 del 4 novembre 2008
«Le dichiarazioni dell'imputato di reato collegato, pur se assunte irritualmente con forma della testimonianza e con la pronuncia della formula di cui all'art. 497, comma secondo, c.p.p., possono essere utilizzate dal giudice a fini probatori,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 16908 del 21 aprile 2009
«È legittima la rinnovazione in appello dell'istruzione dibattimentale disposta per l'esame della persona imputata o giudicata in procedimento connesso o per reato collegato che abbia assunto l'ufficio di testimone le cui dichiarazioni rese in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 19342 del 21 maggio 2010
«È configurabile il delitto di falsa testimonianza nei confronti di colui che, condannato in via definitiva in separato procedimento prima dell'entrata in vigore della L. n. 63 del 2001 ed autore nel corso delle indagini preliminari di propalazioni...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 44527 del 28 novembre 2008
«La persona offesa del reato, che sia stata a sua volta indagata per reato "reciproco" ai danni dell'imputato, può deporre in qualità di testimone assistito anche se il relativo procedimento è stato archiviato, ma le dichiarazioni concernenti la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11564 del 4 dicembre 1992
«Ai fini dell'accertamento della esatta natura di una sostanza ritenuta stupefacente, non è necessario l'espletamento della perizia: la necessità non deriva né dalla legge né dalla esperienza, ben potendosi pervenire a tale accertamento, anche, per...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4526 del 6 febbraio 2002
«È incompatibile sia con l'ufficio di testimone (art. 197, lett. d), c.p.p.) sia con quello di consulente tecnico (art. 225, comma 3, c.p.p.) l'esperto di neuropsichiatria infantile che abbia partecipato quale ausiliario all'assunzione delle...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4273 del 13 aprile 1994
«Correttamente viene esclusa la revoca per abolitio criminis, ai sensi dell'art. 673 c.p.p. della condanna per il reato di detenzione di sostanze stupefacenti quando, anche dalla sola motivazione della sentenza di condanna, risulti che, secondo il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 767 del 24 marzo 1992
«Nell'evoluzione della normativa internazionale, approdata — come atto tra i più significativi — alla Convenzione europea contro il terrorismo, ratificata dall'Italia con L. 26 novembre 1985, n. 719, emerge l'intento di contemperare non tanto la...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 28132 del 12 luglio 2001
«È da escludere la configurabilità dell'omicidio preterintenzionale (in luogo dell'omicidio colposo), a carico del medico-chirurgo il quale, pur in assenza di oggettive ragioni di urgenza e travalicando i limiti del previo consenso prestato dal...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8854 del 30 luglio 1998
«Alla luce delle disposizioni della legge 24 dicembre 1993, n. 537, il cui art. 10, comma sesto, prevede che «la costruzione e la gestione delle autostrade è l'oggetto principale della Soc. Autostrade spa», si devono ribadire le finalità...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7070 del 15 luglio 1996
«Il verbale contenente la deposizione testimoniale falsa, con riguardo al reato di falsa testimonianza, non costituisce prova assunta in altro procedimento, ma documentazione del suddetto reato nel corso della sua consumazione: come tale esso è...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4432 del 13 maggio 1997
«Il processo verbale di constatazione, redatto dalla guardia di finanza o dai funzionari degli uffici finanziari, rientra nella categoria dei documenti extraprocessuali ricognitivi di natura amministrativa (art. 234 c.p.p.). Non è, infatti, un atto...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1969 del 28 febbraio 1997
«In materia di accertamento di reati tributari, il processo verbale di constatazione redatto dalla guardia di finanza o dai funzionari degli uffici finanziari è un atto amministrativo extraprocessuale come tale acquisibile ed utilizzabile ex art....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10258 del 27 agosto 1999
«In tema di prova documentale, le sentenze, come qualsiasi atto valutativo, possono considerarsi documenti, ed essere utilizzati come prova, solo per i fatti documentali in esse rappresentati (ad esempio, il fatto che un certo imputato sia stato...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4790 del 10 maggio 1996
«Ai fini della concessione o del diniego delle circostanze attenuanti generiche è sufficiente che il giudice di merito prenda in esame quello, tra gli elementi indicati dall'art. 133 c.p., che ritiene prevalente ed atto a determinare o meno la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6887 del 1 giugno 1999
«Le relazioni e gli inventari redatti dal curatore fallimentare sono ammissibili come prove documentali in ogni caso e non solo quando siano ricognitivi di una organizzazione aziendale e di una realtà contabile attesoché risulta comunque rilevante...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7961 del 7 luglio 1998
«La relazione del curatore fallimentare diretta al giudice delegato non costituisce di per sè notizia di reato, ma documento a norma dell'art. 234 c.p.p., ed in quanto tale può essere acquisita ed utilizzata come prova nel processo penale per i...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3259 del 16 marzo 1998
«Il certificato medico attestante le tracce di un reato riscontrate sul corpo della persona offesa (nella specie trattavasi di tracce riconducibili a violenza sessuale su minore), è legittimamente utilizzabile quale prova documentale ai sensi...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2270 del 23 febbraio 1998
«Il referto del pronto soccorso attestante i risultati dell'esame alcolemico al quale, all'atto del ricovero seguito ad un incidente stradale, sia stato sottoposto un soggetto che abbia poi assunto veste di imputato del reato di guida in stato di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15791 del 27 aprile 2005
«Le dichiarazioni spontaneamente rese dall'indagato alla polizia giudiziaria, all'atto dell'arresto in flagranza di reato (nella specie furto), sono documentate in verbale, a norma dell'art. 357 comma secondo lett. b) c.p.p., e che tale verbale,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11 del 8 gennaio 1997
«Le disposizioni del codice di rito concernenti i termini per la proposizione dell'impugnazione operano anche con riferimento al ricorso per cassazione avverso gli atti abnormi; con la sola eccezione delle ipotesi di gravame proposto nei confronti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9320 del 5 settembre 1995
«Le dichiarazioni rese da coimputati o da imputati di reato connesso o collegato nel corso delle indagini preliminari sono utilizzabili a fini di decisione, e non soltanto per le contestazioni a norma degli artt. 503, quarto comma, e 500, terzo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12595 del 1 dicembre 1998
«Il giudicato penale formatosi nei confronti di taluno per un certo fatto non vincola il giudice chiamato a rivalutare lo stesso fatto in relazione alla posizione di altri soggetti imputati quali concorrenti nel medesimo reato; il che comporta, tra...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5513 del 4 giugno 1996
«Non è consentito dedurre in modo automatico la sussistenza della calunnia a carico dell'accusatore dall'intervenuto proscioglimento nel merito per il reato di cui un soggetto era stato coscientemente incolpato e il giudicato, sia pure definitivo,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11421 del 25 novembre 1995
«Atteso il disposto di cui all'art. 78, comma 2, att. c.p.p., in relazione all'art. 513 c.p.p., deve escludersi l'utilizzabilità di dichiarazioni di coimputato le quali siano state assunte d'iniziativa da organi di polizia di un Paese straniero.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 727 del 29 luglio 1995
«Una volta acquisite ai sensi dell'art. 238 bis c.p.p., le sentenze irrevocabili sono valutabili entro i limiti ben precisi indicati dagli artt. 187 e 192 comma 3 stesso codice. Pertanto il giudice, perché tali sentenze, assimilate alle...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2450 del 26 settembre 1997
«È nullo il decreto di perquisizione e sequestro emanato in seguito a denuncia anonima e, quindi, utilizzato come mezzo di acquisizione di una notizia di reato e non come mezzo di ricerca della prova. Infatti, la denuncia confidenziale o anonima —...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 838 del 14 gennaio 2004
«In tema di confisca facoltativa, il principio di cui all'art. 240, comma primo, c.p.p. — per il quale il giudice può ordinare la confisca delle cose che servirono a commettere il reato — non deve essere inteso nel senso dell'intrinseca...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4739 del 7 febbraio 2002
«In tema di contrabbando, le cose che servirono per la commissione del reato o che ne costituiscono l'oggetto, il profitto o il prodotto sono soggette a confisca anche nel caso che il reato venga dichiarato estinto per prescrizione, derogando la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4086 del 8 maggio 1997
«Dal combinato disposto dell'art. 241 c.p.p. e secondo comma dell'art. 425 c.p.p., emerge l'esistenza, nell'ordinamento processuale, di un principio che impone al giudice la declaratoria della falsità di atti o documenti, quando essa sia accertata...»