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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4761 del 3 aprile 1990
«Ai fini della sussistenza del reato di rapina impropria, la violenza deve essere esercitata nei confronti della persona e deve tendere ad impedire al derubato di ritornare in possesso della cosa sottrattagli ovvero a procurare l'impunità...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7379 del 29 maggio 1990
«È inammissibile il concorso delle due ipotesi di rapina, propria e impropria, le quali si comportano rispetto alla tutela dello stesso bene come mezzi diversi per un medesimo scopo. In conseguenza se si usa violenza o minaccia per sottrarre una...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1291 del 31 gennaio 1991
«Sussiste il tentativo di rapina impropria quando l'agente dopo aver compiuto atti idonei all'impossessamento della cosa altrui, che si sono arrestati in itinere per cause indipendenti dalla sua volontà, adoperi violenza o minaccia per assicurarsi...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2224 del 18 febbraio 1991
«Per la configurabilità del reato di rapina (art. 628 c.p.), ad integrare l'elemento della minaccia è sufficiente qualsiasi comportamento o atteggiamento verso il soggetto passivo idoneo ad incutere timore e a suscitare la preoccupazione di un...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5504 del 18 maggio 1991
«In tema di estorsione, l'aggravante delle più persone riunite nel commettere la violenza e/o la minaccia — elementi costitutivi di tale delitto — si giustifica per la maggiore idoneità dell'azione a produrre più gravi effetti fisici e/o...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6524 del 11 giugno 1991
«In tema di estorsione, occorre la prova rigorosa e certa che la minaccia usata, in qualsiasi forma, dal soggetto attivo sia effettivamente idonea a coartare la volontà del soggetto passivo, perché si concretizzi il dolo specifico richiesto per il...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8496 del 2 agosto 1991
«In tema di estorsione, una minaccia dall'esteriore apparenza di legalità, come quella di convenire in giudizio il soggetto passivo, formulata, però, non già con l'intenzione di esercitare un diritto, ma con lo scopo di coartare l'altrui volontà e...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8831 del 5 settembre 1991
«Il reato di violenza privata non può ritenersi assorbito da quello di estorsione qualora la minaccia profferita, sia pure contemporaneamente a quella estorsiva, tenda a costringere la parte lesa a non denunciare il torto patito e cioè ad una...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1071 del 28 aprile 1992
«La prospettazione di un male ingiusto, come la divulgazione di lettere o di documenti compromettenti, può integrare il delitto di estorsione, pur quando si persegua un giusto profitto e il negozio concluso a seguito di essa si riveli addirittura...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2850 del 16 marzo 1992
«Il reato di violenza privata non necessariamente è assorbito in quello di sequestro di persona, dal quale, invece, si può differenziare per la diversità della condotta tenuta dagli imputati con riferimento alla diversità dei beni tutelati dalle...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3380 del 23 marzo 1992
«La minaccia, ancorché non penalmente apprezzabile quando è legittima e tende a realizzare un diritto riconosciuto e tutelato dall'ordinamento giuridico, diviene contra ius quando, pur non essendo antigiuridico il male prospettato, si faccia uso di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 3394 del 23 marzo 1992
«Il semplice uso o porto fuori della propria abitazione di un giocattolo riproducente un'arma sprovvisto di tappo rosso non è previsto dalla legge come reato. L'uso o porto fuori della propria abitazione di un tale giocattolo assume rilevanza...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6231 del 23 maggio 1992
«In tema di caccia, l'esclusione, prevista in base ad insindacabili scelte di politica legislativa dall'art. 30, terzo comma, L. 11 febbraio 1992, n. 157 (Norma per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio),...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1771 del 23 febbraio 1993
«La violenza che, al pari della minaccia, è tra gli elementi costitutivi del delitto di rapina, può essere esercitata direttamente contro il possessore ovvero nei confronti di altra persona diversa dal detentore della cosa, purché tra la violenza e...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 47 del 5 gennaio 1993
«In tema di estorsione è da ritenersi verificata la consumazione del reato allorché l'estorsore, nonostante il servizio di rafforzamento predisposto dalla polizia, riesca ad impossessarsi, anche per un breve lasso di tempo, della somma di denaro...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9498 del 20 ottobre 1993
«La circostanza aggravante prevista dall'art. 628, terzo comma, n. 3, c.p. (richiamata dall'art. 629 cpv. c.p.) si concreta nel solo fatto dell'appartenenza del rapinatore o dell'estorsore ad un sodalizio criminoso del tipo descritto dall'art. 416...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3596 del 25 marzo 1994
«Per la configurabilità del tentativo di rapina occorre che la condotta dell'agente sia potenzialmente idonea a produrre l'impossessamento della cosa mobile altrui, mediante violenza o minaccia e che la direzione univoca degli atti, desumibile da...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2780 del 16 marzo 1995
«Il delitto di violenza privata può ben concorrere con quello di sequestro di persona. Non può, infatti, ritenersi che ogni atto di violenza cui la vittima sia sottoposta durante il sequestro rimanga assorbito dalla fattispecie di cui all'art. 630...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3004 del 26 marzo 1996
«L'agente che con violenza e minaccia, esplodendo colpi d'arma da fuoco in aria, terrorizza gli operai di un cantiere al punto da costringerli a sospendere i lavori e ciò al fine di costringere l'imprenditore datore di lavoro a versare una somma di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4308 del 21 gennaio 1996
«Per la sussistenza del delitto di estorsione non si richiede che la volontà del soggetto passivo, per effetto della minaccia, sia completamente esclusa, ma che, residuando la possibilità di scelta fra l'accettare le richieste dell'agente o subire...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2724 del 21 marzo 1997
«In tema di estorsione l'aggravante di cui all'art. 629 comma secondo c.p. — relativa a violenza o minaccia posta in essere da persona che fa parte di un'associazione di stampo mafioso — e quella prevista dall'art. 7 comma primo della legge 12...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3576 del 17 gennaio 1997
«In tema di estorsione, l'elemento costitutivo della minaccia diretta al conseguimento di un ingiusto profitto in tanto sussiste in quanto il destinatario di essa ne risulti coartato nella libera determinazione della volontà, trovandosi soggetto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 747 del 3 febbraio 1997
«In tema di reato continuato, ai fini dell'individuazione della violazione più grave, da prendere come base per il calcolo della pena da applicare su concorde richiesta delle parti ex art. 444 c.p.p., occorre riferirsi alla pena astrattamente...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11875 del 16 novembre 1998
«Per integrare il delitto di violenza privata ex art. 610 c.p. non è sufficiente una condotta che abbia determinato una situazione di «costrizione» essendo necessario che tale condotta sia stata posta in essere con violenza o minaccia....»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8309 del 10 luglio 1998
«Il profitto dei delitti di furto o di rapina è costituito dal bene oggetto di sottrazione — al momento del cui impossessamento il reato si perfeziona — e non dalla diversa utilità da esso ricavabile mediante un'attività successiva, che non può...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10229 del 27 agosto 1999
«Nel reato di estorsione la minaccia, oltre che palese, esplicita e determinata, può essere anche larvata o indiretta; essa deve ingenerare in chi la subisce un timore consistente nella paventata previsione di più gravi pregiudizi, sicché, in tema...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 12444 del 2 novembre 1999
«In tema di «estorsione contrattuale» la minaccia di far valere un diritto assume il connotato dell'illiceità soltanto quando è diretta ad ottenere un profitto ingiusto, e dunque non una qualsiasi controprestazione ma un risultato iniquo, perché...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2661 del 26 febbraio 1999
«Il regime di procedibilità d'ufficio per i reati di violenza sessuale previsto dall'art. 609 septies c.p., introdotto con legge 15 febbraio 1996, n. 66, include l'ipotesi in cui il fatto è commesso dal genitore; ipotesi che si correla, in assenza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3298 del 12 marzo 1999
«In tema di estorsione, ai fini della configurabilità del reato sono indifferenti la forma o il modo della minaccia, potendo questa essere manifesta o implicita, palese o larvata, diretta o indiretta, reale o figurata, orale o scritta, determinata...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3796 del 3 novembre 1999
«La configurabilità della rapina impropria, alla stregua del testuale tenore della norma incriminatrice (art. 628, comma secondo, c.p.) presuppone inderogabilmente l'avvenuta sottrazione della cosa. Mancando, quindi, tale presupposto — come si...»