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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16484 del 15 luglio 2009
«In materia di prestazioni previdenziali, la rivalutabilità dei crediti, avendo quale unico presupposto l'inadempimento colposo del debitore, costituisce una proprietà intrinseca del credito stesso, in relazione alla quale opera il principio...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12591 del 12 novembre 1999
«In materia di indicizzazione dei crediti previdenziali e assistenziali, nel regime precedente a quello introdotto dall'art. 16, comma sesto, della legge n. 412 del 1991 (tuttora applicabile per le prestazioni o i ratei di prestazione maturati nel...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6127 del 7 luglio 1997
«Gli interessi legali e la rivalutazione monetaria spettanti sui crediti pecuniari relativi a prestazioni previdenziali vanno dal giudice determinati — come gli interessi e la rivalutazione sui crediti di lavoro ai sensi dell'art. 429, terzo comma,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1112 del 20 gennaio 2005
«La regola per cui la rivalutazione monetaria costituisce una componente essenziale del credito assistenziale che deve essere liquidata anche d'ufficio dal giudice, in ogni stato e grado del giudizio, senza necessità di specifica domanda del...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1322 del 13 febbraio 1997
«Il diritto, previsto dall'art. 429 c.p.c. — norma che si pone in rapporto di specialità con l'art. 1224 c.c., di guisa che l'applicabilità del primo esclude il ricorso al secondo — agli interessi legali ed alla rivalutazione monetaria, esteso ai...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10355 del 21 ottobre 1997
«Ai fini della non cumulabilità di interessi e rivalutazione monetaria prevista dall'art. 16, sesto comma, della legge n. 412 del 1991, non rileva — come si evince dalla lettera della disposizione — la natura previdenziale (e non retributiva) delle...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4943 del 6 maggio 1995
«In base alla disciplina dell'art. 442 c.p.c. nel testo risultante dalla parziale declaratoria di illegittimità costituzionale di cui alla sentenza della Corte costituzionale n. 156 del 1991, la rivalutabilità dei crediti previdenziali,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4541 del 16 maggio 1996
«Le controversie relative al diritto dei lavoratori, passati, in conseguenza della riforma sanitaria, dagli enti mutualistici soppressi alle Unità sanitarie locali, di ottenere, in occasione della conversione della indennità di fine rapporto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3510 del 11 giugno 1985
«Nelle controversie in materia di previdenza e assistenza obbligatorie le informazioni degli istituti di patronato e di assistenza sociale, secondo la previsione dell'art. 446 c.p.c., possono essere ammesse allorché siano destinate ad attingere...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1318 del 15 febbraio 1985
«Nelle controversie in materia di assistenza e previdenza obbligatorie, la parte che abbia pronunciato, con l'atto introduttivo del giudizio di appello, di volersi avvalere di informazioni degli istituti di patronato ed assistenza sociale, secondo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9530 del 22 aprile 2010
«Nelle controversie in materia di locazione, alle quali è applicabile, ai sensi dell'art. 447 bis c.p.c., il rito del lavoro, la proposizione dell'appello si perfeziona con il deposito dell'atto in cancelleria nel termine di trenta giorni dalla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4012 del 21 marzo 2001
«Nelle controversia locative (alle quali sono applicabili le disposizioni previste per le controversie di lavoro in virtù del richiamo di cui all'art. 447 bis c.p.c.), il dispositivo della sentenza non costituisce un atto interno, bensì un atto a...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11066 del 2 luglio 2012
«Il titolo esecutivo giudiziale, ai sensi dell'art. 474, secondo comma, n. 1, c.p.c., non si identifica, né si esaurisce, nel documento giudiziario in cui è consacrato l'obbligo da eseguire, essendo consentita l'interpretazione extratestuale del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9287 del 8 giugno 2012
«Una sentenza d'appello che, riformando quella di primo grado, faccia per ciò sorgere il diritto alla restituzione degli importi pagati in esecuzione di questa, non costituisce titolo esecutivo se non contenga una espressa statuizione di condanna...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7537 del 27 marzo 2009
«Gli effetti del provvedimento di sospensione dell'esecuzione emesso dal giudice ai sensi dell'art. 624 cod. proc. civ. sono limitati al procedimento esecutivo nel quale esso è pronunciato, senza che possano influire su altri procedimenti esecutivi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1040 del 16 gennaio 2009
«La sentenza di condanna pronunciata in un processo tra il creditore della società ed una società di persone costituisce titolo esecutivo anche contro il socio illimitatamente responsabile, in quanto dall'esistenza dell'obbligazione sociale deriva...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 25003 del 10 ottobre 2008
«Il titolo esecutivo formatosi nei confronti di ditta individuale comporta che, per questa, debba ritenersi evocata in giudizio (e conseguentemente rispondere in sede esecutiva ) la persona fisica che ne risulti attualmente titolare (ovvero, come...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14737 del 26 giugno 2006
«In tema di formazione del titolo esecutivo, la duplicazione di titoli giudiziali, consacranti lo stesso diritto, non è di regola consentita, ma è tuttavia ammessa ove il secondo titolo assicuri una tutela più piena. (Nella specie, la S.C. ha...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16934 del 8 luglio 2013
«Nell'ipotesi di esecuzione fondata su titolo esecutivo costituito da una sentenza di primo grado, la riforma in appello di tale sentenza determina il venir meno del titolo esecutivo, atteso che l'appello ha carattere sostitutivo e pertanto la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10875 del 28 giugno 2012
«Il titolo esecutivo, in quanto condizione necessaria del processo esecutivo, deve esistere nel momento in cui questa è minacciata con la notificazione dell'atto di precetto ed in cui è iniziata con l'introduzione del processo esecutivo; non si può...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14096 del 1 luglio 2005
«In pendenza del processo esecutivo, la successione a titolo particolare nel diritto del creditore procedente, in virtù del principio stabilito dall'art. 111 c.p.c., dettato per il giudizio contenzioso ma applicabile anche al processo esecutivo,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 25568 del 22 ottobre 2008
«L'inosservanza del dovere di non rilasciare in forma esecutiva più di una sola copia del titolo per la esecuzione forzata, che importa a carico del funzionario responsabile una pena pecuniaria, costituisce una semplice irregolarità della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6228 del 27 novembre 1979
«L'indicazione di un termine per l'adempimento non è un elemento strutturale necessario dell'obbligazione, come si evince dagli artt. 1183, 1331, 1817 c.c. Conseguentemente, l'atto ricevuto da un notaio, o da altro pubblico ufficiale autorizzato...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4293 del 19 luglio 1979
«Il contratto condizionato di mutuo alberghiero o fondiario non documenta l'esistenza attuale di obbligazioni di somme di denaro ancorché consenta l'erogazione di acconti con il sistema dei versamenti rateali durante il corso dei lavori edilizi, ma...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 586 del 22 gennaio 1999
«L'irregolarità di un titolo esecutivo notificato costituita dalla sua mancata spedizione in forma esecutiva non può legittimamente pronunciarsi, giusta disposto dell'art. 156, comma terzo c.p.c., se l'atto abbia, comunque, raggiunto lo scopo cui...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1625 del 16 febbraio 1998
«Per la spedizione in forma esecutiva di una sentenza (art. 475 c.p.c.), onde procedere ad esecuzione forzata (art. 479 c.p.c.), è sufficiente che il cancelliere, verificata la formale perfezione dell'originale, apponga sulla copia il sigillo (art....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 610 del 27 gennaio 1981
«L'art. 2909 c.c. estende l'efficacia soggettiva del giudicato a tutti gli aventi causa (per fatto posteriore alla domanda) delle parti fra le quali fu emessa la sentenza, comprendendo in essi i successori a titolo universale e a titolo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3535 del 6 dicembre 1972
«Il rilascio della copia del titolo in forma esecutiva a persona diversa da quella a cui favore il titolo sia stato emesso, costituisce una mera irregolarità che non integra né comporta nullità o inefficacia del titolo stesso.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1622 del 19 settembre 1970
«La circostanza che la copia spedita in forma esecutiva del titolo esecutivo risulti rilasciata, anziché a favore dell'avente diritto, a favore di altro soggetto (nella specie, la copia munita della formula esecutiva risultava rilasciata a favore...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2557 del 25 luglio 1972
«Il titolo esecutivo costituito da una sentenza deve recare l'apposizione della formula esecutiva e l'autenticazione, che competono al cancelliere del giudice che l'ha pronunciata, e deve essere notificato ad iniziativa della parte, la quale non ha...»