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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8203 del 23 luglio 1991
«Nei confronti dei terzi che lo abbiano privato del godimento del bene la legittimazione all'azione di reintegrazione spetta anche al detentore, a meno che il potere di fatto sulla cosa oggetto dello spoglio non derivi da un rapporto di servizio o...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12751 del 20 maggio 2008
«In tema di spoglio violento e clandestino, il detentore che agisce, ex art. 1168, secondo comma, c.c., per la reintegra, può fornire la prova del titolo anche per presunzione non essendo in discussione la validità e gli effetti del vincolo che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17567 del 31 agosto 2005
«Il principio della infrazionabilità e contestualità della prova testimoniale tra i vari gradi del giudizio, derivante dall'art. 244 c.p.c., coordinato con il successivo art. 345, secondo comma, nel testo previgente alla riforma del processo del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9226 del 4 maggio 2005
«In tema di reintegrazione del possesso, il detentore qualificato o autonomo che proponga azione di spoglio non invoca a suo favore un semplice rapporto di fatto con il bene, bensì un titolo che lo legittima alla detenzione nel proprio interesse;...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5760 del 23 marzo 2004
«L'acquirente di bene immobile che, anziché agire in via petitoria a tutela del diritto asseritamente violato, intende avvalersi della tutela possessoria è tenuto, in caso di contestazione da parte del convenuto, a fornire la prova del concreto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10477 del 22 ottobre 1998
«Qualora sia stata proposta azione di reintegrazione nel possesso allegandosi dall'attore la propria situazione di detentore qualificato del bene in ordine al quale si assume essere avvenuto il denunziato spoglio, il giudice del merito a fronte...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2247 del 13 marzo 1997
«Ai fini della tutela possessoria l'attore ha l'onere di fornire la prova dell'esercizio di fatto del possesso indipendentemente dal titolo, non potendo detta prova desumersi dal regime legale o convenzionale del diritto reale corrispondente.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5952 del 1 luglio 1996
«II soggetto che fa valere in sede possessoria, al fine di conseguire la reintegrazione del possesso, non già il pregresso esercizio da parte sua di un potere di fatto sulla cosa corrispondente all'esercizio del diritto di proprietà o di un altro...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3295 del 10 aprile 1996
«In tema di tutela del possesso di servitù di passaggio, quando i risultati della prova non consentono di escludere che il transito sia stato consentito per mera tolleranza, l'incertezza sulla configurabilità di una situazione possessoria non può...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2111 del 3 marzo 1994
«Il regime probatorio (e, in particolare, la distribuzione dell'onere della prova tra le parti) nel procedimento possessorio instaurato a tutela della detenzione qualificata è notevolmente diverso da quello a tutela del possesso in senso proprio...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1042 del 3 febbraio 1998
«Nelle azioni possessorie, l'eccezione feci, sed iure feci del convenuto che deduce di essere compossessore della cosa, rende necessario l'esame del titolo per stabilire sia pure ad colorandam possessionem , l'esistenza e l'estensione del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7874 del 4 agosto 1990
«In tema di compossesso la cosiddetta eccezione feci sed iure feci (risolventesi nel richiamo di un titolo da cui si assume che derivi la liceità del comportamento denunziato con l'azione possessoria) può e deve essere esaminata dal giudice...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6583 del 5 dicembre 1988
«L'eccezione feci, sed iure feci, sollevata dal convenuto nel giudizio possessorio di reintegrazione, consente una valutazione del titolo posto a sostegno di detta eccezione al limitato fine di acquisire elementi di prova in ordine alla esistenza...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4622 del 14 ottobre 1978
«La necessità di esaminare, in un giudizio possessorio, il titolo di acquisto, di possesso o di detenzione del bene controverso deriva dalla condotta del convenuto nel giudizio possessorio, nel senso che, se il convenuto, in luogo di negare il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11583 del 31 maggio 2005
«È inammissibile per mancanza del requisito di specialità il ricorso per cassazione proposto in forza di una procura generale alle liti che risulti conferita anteriormente alla pubblicazione della sentenza impugnata.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2113 del 13 luglio 1974
«È incensurabile in sede di legittimità, se congruamente motivato, l'accertamento del giudice del merito, fondato su elementi presuntivi, secondo il quale il soggetto che ha acquistato, a titolo particolare, il possesso di un fondo gravato da una...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10403 del 30 luglio 2001
«La denuncia di danno temuto ex art. 1172 c.c., prevista nel titolo IX del libro III del codice civile, proponibile dal proprietario, dal titolare di altro diritto reale di godimento o dal possessore, il quale abbia ragione di temere che da...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3663 del 18 aprile 1994
«L'azione di regolamento di confini di cui all'art. 950 c.c., che si configura come una vindicatio incertae partis in quanto sia all'attore che al convenuto incombe l'onere di allegare e fornire qualsiasi mezzo di prova idoneo all'accertamento...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6681 del 23 maggio 2000
«L'azione di rivendica e l'azione di regolamento di confini si distinguono tra loro in quanto, mentre, con la prima, l'attore, sull'assunto di essere proprietario della cosa e di non averne il possesso, agisce contro il possessore o detentore per...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2867 del 11 marzo 1995
«La distinzione tra azione di rivendicazione ed azione di regolamento di confini va desunta non dall'esito della lite, bensì dalla natura della domanda proposta; si ha, pertanto, rivendicazione quando la contestazione ha per oggetto i rispettivi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15013 del 21 novembre 2000
«Nell'azione di regolamento di confini non vengono in discussione i titoli di acquisto ma solo la determinazione quantitativa dell'oggetto della proprietà dei fondi confinanti per cui, mentre l'attore è sollevato dall'onere di fornire la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2244 del 13 marzo 1997
«Pur se nell'indagine diretta a delimitare il confine tra due fondi limitrofi, costituenti lotti separati di un appezzamento originariamente unico, sono di importanza fondamentale i tipi di frazionamento allegati al titolo (nella specie atto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3082 del 13 febbraio 2006
«Nel giudizio di regolamento di confini, che ha per oggetto l'accertamento di un confine obiettivamente e soggettivamente incerto tra due fondi, le posizioni dell'attore e del convenuto sono sostanzialmente uguali, incombendo su ciascuno di essi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23918 del 9 novembre 2006
«In tema di responsabilità civile nell'attività medico chirurgica, il paziente che agisce in giudizio deducendo l'inesatto adempimento dell'obbligazione sanitaria deve provare il contratto e allegare l'inadempimento del professionista, restando a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4400 del 4 marzo 2004
«In tema di responsabilità del professionista esercente la professione sanitaria, la diagnosi errata o inadeguata integra di per sé un inadempimento della prestazione sanitaria e, in presenza di fattori di rischio legati alla gravità della...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9946 del 29 aprile 2009
«Ai fini del riparto della giurisdizione tra giudice ordinario e amministrativo, la questione della non configurabilità di un rapporto giuridico e di un diritto soggettivo, nemmeno in astratto, non accordando l'ordinamento giuridico alcuna tutela,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23292 del 8 novembre 2007
«L'art. 1180 c.c. ha la funzione di attribuire al pagamento effettuato dal terzo effetto solutorio dell'obbligazione anche contro la volontà del creditore, ma non attribuisce all'adempiente un titolo che gli consenta di agire nei confronti del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3870 del 6 giugno 1983
«Il negozio con il quale l'acquirente di determinate cose mobili si obbliga alla restituzione dei relativi contenitori, versando, a tal fine, al venditore una somma a titolo di garanzia, non è riconducibile allo schema causale proprio del comodato...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19958 del 14 ottobre 2005
«Ai fini dell'applicazione del terzo comma dell'art. 1182, c.c. è sufficiente l'esistenza di un criterio di determinazione convenzionale del corrispettivo dovuto, atteso che, quando tradizionalmente si ritiene che per l'applicazione della norma...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15849 del 15 dicembre 2000
«Dopo l'entrata in vigore della legge n. 39 del 1989, che disciplina la professione di mediatore (ed il cui art. 6 dispone che hanno diritto alla provvigione solo coloro che sono iscritti nei ruoli degli agenti di affari in mediazione), il...»