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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 743 del 6 febbraio 1986
«Ai sensi della norma dell'art. 841 c.c. il proprietario ha il diritto di chiudere il suo fondo, purché su questo non gravi una servitù che renda necessario il passaggio sul fondo stesso, in quanto in tale ipotesi l'esistenza della servitù va...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3340 del 26 luglio 1977
«La maggiore gravosità dell'esercizio della servitù, prevista dall'art. 1068, secondo comma c.c., per il trasferimento del peso in luogo diverso, a richiesta del proprietario del fondo servente, può dipendere o da un fatto estraneo all'attività dei...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3030 del 6 febbraio 2009
«I diritti di servitù stabiliti convenzionalmente, per il combinato disposto degli artt. 1064 e 1065 cod. civ., ricomprendono tutto ciò che è necessario per usarne e, nel dubbio circa l'estensione e le modalità di esercizio, devono ritenersi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8996 del 2 novembre 1994
«L'estensione e le modalità di esercizio delle servitù costituite in base a contratto devono essere desunte dal titolo e solo quando la formulazione di questo sia equivoca e ingeneri dubbi è possibile fare ricorso al comportamento complessivo delle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1098 del 22 marzo 1975
«Nelle servitù negative non mancano dei casi nei quali la semplice indicazione dell'utilità determina, per il suo intrinseco contenuto, l'estensione dell'esercizio della servitù su ogni parte del fondo servente in mancanza di una contraria...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10447 del 1 agosto 2001
«La servitù costituita a favore di un determinato fondo, ove ad esso ne venga unito un altro, non si estende a favore di questo, dovendo i due fondi originari, costituenti ormai un insieme, rimanere distinti ai fini della servitù, senza, tuttavia,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3524 del 10 giugno 1982
«L'esercizio della servitù, nell'armonico contemperamento dei principi stabiliti dagli artt. 1064 e 1065 c.c., è dominato dal criterio oggettivo del minimo mezzo, nel senso che il titolare della servitù attiva ha il diritto di realizzare...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7640 del 30 marzo 2009
«Il negozio di accertamento è caratterizzato dall'intento di imprimere certezza giuridica ad un precedente rapporto, cui si collega, al fine di precisarne contenuto ed effetti, rendendo definitive e immutabili situazioni di obiettiva incertezza; in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4222 del 23 febbraio 2007
«Nel dubbio circa l'estensione o le modalità di esercizio, la servitù acquistata in virtù di un titolo negoziale deve ritenersi costituita, ai sensi dell'art. 1065 c.c., in modo da soddisfare il bisogno del fondo dominante con il minor aggravio del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8261 del 7 giugno 2002
«In materia di servitù prediali, solamente quando permangano dubbi circa l'interpretazione del titolo costitutivo in ordine all'estensione e alle modalità di esercizio della servitù, il giudice è tenuto ad applicare il criterio sussidiario del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3506 del 4 agosto 1977
«... Se è vero che il vigente ordinamento, rifiutando il principio romanistico della tipicità delle servitù, è ispirato a quello della libertà nella determinazione del loro contenuto nell'ambito della categoria generale, quale positivamente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3121 del 20 novembre 1973
«... Tale rilevanza si spiega per due ragioni; anzitutto, in quanto la possibilità di ricondurre la concreta servitù ad una categoria tipica consente di individuare precisamente il bisogno che quella servitù è rivolta a soddisfare, e quindi di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 16956 del 29 novembre 2002
«Ai fini della tutela del possesso di una servitù, per accertare e qualificare la relazione di fatto instauratasi fra il ricorrente ed il fondo che si assume servente non è sufficiente avere riguardo alla pratica dell'anno precedente al preteso...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8609 del 29 agosto 1998
«In tema di servitù prediali (nella specie, servitù di passaggio), la norma di cui all'art. 1066 c.c. (secondo la quale, nelle questioni di possesso delle servitù, si ha riguardo «alla pratica dell'anno antecedente»), consente al proprietario del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10581 del 10 dicembre 1994
«In materia di servitù il riferimento alla pratica dell'anno antecedente ai sensi dell'art. 1066 c.c. va inteso quale criterio per la determinazione della situazione possessoria tutelabile, ove non sia contestata l'esistenza di un potere di fatto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8924 del 20 agosto 1991
«Nella controversia inerente al possesso di servitù, l'estensione e le modalità di tale possesso vanno individuate, ai sensi dell'art. 1066 c.c., alla stregua della pratica dell'anno antecedente o dell'ultimo godimento, mentre non può trovare...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14472 del 30 giugno 2011
«L'aggravamento di una servitù conseguente alla modificazione dello stato dei luoghi o alla sopravvenienza di diverse modalità di esercizio non può ritenersi "in re ipsa", ma deve essere valutato caso per caso, in relazione al complesso delle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5741 del 10 marzo 2011
«Il divieto di aggravamento di servitù previsto all'art. 1067 c.c. ricorre nell'ipotesi in cui alla destinazione agricola del fondo dominante si aggiunga la destinazione ad uso artigianale, poiché in tal caso la funzione originaria della servitù...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4532 del 27 marzo 2003
«L'aggravamento di una servitù conseguente alla modificazione dello stato dei luoghi o alla sopravvenienza di diverse modalità di esercizio non può ritenersi in re ipsa, ma deve essere valutata caso per caso, in relazione al coacervo delle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1257 del 11 febbraio 1997
«La legittimazione passiva dell'acquirente del fondo dominante rispetto alla domanda diretta a far valere il divieto, stabilito dall'art. 1067 c.c., di aggravare l'esercizio di una servitù (nella specie, di passaggio) non trova ostacolo nella...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7034 del 21 giugno 1995
«Il proprietario del fondo dominante non può consentire a terzi, senza il consenso del proprietario del fondo servente, l'utilizzazione delle opere e degli impianti da lui predisposti in tale fondo per l'esercizio della servitù perché tale...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 492 del 17 gennaio 1995
«Il divieto di aggravare l'esercizio della servitù, di cui all'art. 1067 c.c., costituisce un limite alle innovazioni sul fondo dominante che incidano sulle modalità concrete di esercizio della servitù e non anche un criterio per discriminare la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8612 del 21 ottobre 1994
«Il divieto imposto al proprietario del fondo dominante dall'art. 1067 comma 1 c.c. di fare innovazioni che rendano più gravosa la condizione del fondo servente si riferisce a pregiudizi non solo attuali, ma anche potenziali e futuri individuabili...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5548 del 8 giugno 1994
«In tema di limiti posti all'esercizio del diritto di servitù dall'art. 1067 c.c., la questione della violazione del divieto di innovazioni che comportino aggravamenti della condizione del fondo servente è prospettabile allorché tale conseguenza...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3849 del 5 settembre 1989
«L'aggravamento di una servitù, che derivi da innovazioni o divisioni del fondo dominante (nella specie, aggravamento di servitù di passaggio di veicoli, provocato, con la costruzione di una autorimessa, dall'acquirente di una piccola porzione del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6060 del 16 novembre 1981
«In tema di servitù prediali una questione di aggravamento di servitù in conseguenza di innovazioni, da risolvere in base all'art. 1067 citato, si configura soltanto nei limiti nei quali trattasi di aggravamento compatibile con la regolamentazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 209 del 11 gennaio 2006
«In tema di servitù, l'aggravamento dell'esercizio in dipendenza della trasformazione operata sul fondo dominante va verificato accertando se l'innovazione abbia alterato l'originario rapporto con il fondo servente e se il sacrificio imposto sia...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10460 del 2 luglio 2003
«Qualora si sia proceduto alla ristrutturazione del preesistente sottotetto trasformandolo in casa di civile abitazione con apertura di finestre in corrispondenza dei vani di abitazione di nuova realizzazione, non costituisce aggravamento della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 301 del 16 gennaio 1996
«L'innalzamento del livello del fondo dominante, eseguito in modo da consentire una più facile inspectio e prospectio sul fondo servente, attraverso il muro di confine rimasto invariato nella sua altezza, e da modificare, così, la funzione di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2278 del 15 aprile 1982
«Non costituisce aggravamento della servitù di veduta, ai sensi dell'art. 1067 c.c., la copertura di una terrazza da cui si esercita la veduta stessa, in quanto la copertura, pur potendo consentire un uso più intenso e assiduo del diritto, non ne...»