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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3331 del 19 febbraio 2016
«La qualificazione giuridica di un immobile come "casa familiare", ai sensi dell'art. 155 quater c.c. (applicabile "ratione temporis"), postula, laddove non risulti in modo inequivoco che, prima del conflitto familiare, vi fosse una stabile e...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 41414 del 3 ottobre 2016
«In tema di diffamazione, il divieto di "exceptio veritatis", alla luce di un'interpretazione costituzionalmente orientata dell'art. 596, comma primo, cod. pen., non può trovare applicazione qualora l'autore del fatto incriminato abbia agito...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11559 del 10 marzo 2017
«La condizione di affidamento in custodia del minore, richiesta ai fini della procedibilità d'ufficio del reato di atti sessuali con minorenne, può consistere anche in un affidamento temporaneo od occasionale. (In applicazione del principio, la...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 55227 del 29 dicembre 2016
«Il delitto di furto di cui all'art. 624-bis cod. pen. può essere aggravato, ai sensi dell'art. 625, comma primo, n. 7, dello stesso codice, dalla esposizione alla pubblica fede, essendo tale aggravante configurabile anche quando la cosa si trova...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11817 del 10 marzo 2017
«Anche per le cose che costituiscono corpo di reato il decreto di sequestro a fini di prova deve essere sorretto, a pena di nullità, da idonea motivazione sia in ordine alla rilevanza probatoria del bene assoggettato a sequestro, sia con riguardo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11509 del 9 marzo 2017
«In tema di valutazione della chiamata in reità o correità in sede cautelare, le dichiarazioni accusatorie rese dal coindagato o coimputato nel medesimo reato o da persona indagata o imputata in un procedimento connesso o collegato, integrano i...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11511 del 9 marzo 2017
«In tema di presupposti per l'applicazione delle misure cautelari personali, il requisito dell'attualità del pericolo di reiterazione del reato, introdotto nell'art. 274, lett. c), cod. proc. pen. dalla legge 16 aprile 2015, n. 47, non richiede la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 555 del 8 gennaio 2016
«La previsione di cui all'art. 275-bis cod. proc. pen., che consente al giudice di prescrivere, con gli arresti domiciliari, l'adozione del cosiddetto "braccialetto elettronico", non ha introdotto una nuova misura coercitiva ma solo una mera...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10393 del 3 dicembre 1996
«Ai fini della sussistenza del reato contravvenzionale di cui all'art. 660 c.p. - molestia o disturbo alle persone - deve considerarsi petulante l'atteggiamento di chi insista nell'interferire inopportunamente nell'altrui sfera di libertà, anche...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11471 del 15 dicembre 1997
«L'attestazione dell'ufficiale giudiziario, nella relata di notifica, del rapporto di convivenza fra il destinatario della medesima e il consegnatario dell'atto prevale sulle risultanze, eventualmente discordanti, delle certificazioni anagrafiche...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2333 del 23 febbraio 1998
«Il crick, la cui destinazione naturale non è quella dell'offesa alla persona ed il cui porto fuori dell'abitazione è giustificato dall'uso stesso cui l'oggetto è destinato, non è idoneo ad integrare l'aggravante del reato di lesioni prevista...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6392 del 19 febbraio 1998
«Il tentativo di incendio è configurabile solo nel caso previsto dal primo comma dell'art. 423 c.p., e non nel caso di incendio di cosa propria, nel quale l'esclusione del tentativo è giustificata dalla circostanza che, diversamente, si...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11756 del 16 novembre 2000
«La condotta consistente nell'imbrattare o deturpare i muri di una abitazione con scritte a vernice è inquadrabile nella fattispecie criminosa prevista dall'art. 639 c.p. e non in quella di cui all'art. 635 c.p. (Danneggiamento), mancando...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15750 del 3 aprile 2003
«Non è configurabile il reato di interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di pubblica necessità quando l'interruzione riguardi un singolo atto o il turbamento della sua regolarità senza che tale comportamento abbia inciso sulla regolarità...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7702 del 23 febbraio 2007
«In tema di tentativo, il requisito dell'univocità degli atti va accertato ricostruendo, sulla base delle prove disponibili, la direzione teleologica della volontà dell'agente quale emerge dalle modalità di estrinsecazione concreta della sua...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10187 del 14 marzo 2011
«Integra il reato di furto in abitazione (art. 624 bis c.p.), la condotta di colui che si impossessa di un portadocumenti sottraendolo dal cassetto della scrivania di uno studio odontoiatrico, considerato che è da ritenersi luogo destinato in tutto...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4372 del 29 gennaio 2015
«In tema di riparazione per l'ingiusta detenzione, la condizione ostativa al riconoscimento del diritto all'indennizzo, rappresentata dall'avere il richiedente dato causa all'ingiusta carcerazione, deve concretarsi in comportamenti, non esclusi dal...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 440 del 30 marzo 1995
«In materia di misure cautelari personali, è nulla, per mancanza di motivazione, l'ordinanza che, sulla richiesta dell'indagato di sostituzione della custodia in carcere con gli arresti domiciliari presso la propria abitazione disponga gli arresti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 42462 del 29 dicembre 2006
«Ai fini della configurabilità dell'aggravante del rapporto di «coniugio», prevista dall'art. 577 c.p., anche in relazione all'art. 585 stesso codice, è ininfluente l'eventuale sussistenza del regime di separazione legale fra i due coniugi, regime...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13407 del 12 giugno 2014
«I diritti di abitazione e d'uso riservati al coniuge superstite dall'art. 540, secondo comma, cod. civ. riguardano l'immobile concretamente utilizzato come residenza familiare prima della morte del "de cuius", sicché essi non spettano al coniuge...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 26741 del 13 novembre 2017
«In tema di successione necessaria, i diritti di abitazione sulla casa adibita a residenza familiare e di uso sui mobili che la corredano, riservati al coniuge ex art. 540, comma 2, c.c. si sommano alla quota spettante allo stesso in proprietà, con...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 1630 del 23 gennaio 2018
«In forza dell'art. 157 c.c., gli effetti della separazione personale, in mancanza di una dichiarazione espressa di riconciliazione, cessano soltanto col fatto della coabitazione, la quale non può, quindi, ritenersi ripristinata per la sola...»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 772 del 15 gennaio 2018
«Il provvedimento giudiziale di assegnazione della casa familiare al coniuge affidatario della prole, immediatamente trascritto, sia in ipotesi di separazione dei coniugi che di divorzio, è opponibile al terzo successivo acquirente del bene,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2754 del 5 febbraio 2018
«I diritti sull’abitazione adibita a residenza familiare e di uso sui mobili che la corredano, attribuiti dall’art. 540, comma 2, c.c., spettano al coniuge superstite anche ove si apra una successione legittima, in aggiunta alla quota attribuita...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 14732 del 7 giugno 2018
«L'azione generale di arricchimento ha come presupposto la locupletazione di un soggetto a danno dell'altro che sia avvenuta senza giusta causa, sicché non è dato invocare la mancanza o l'ingiustizia della causa qualora l'arricchimento sia...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 9178 del 13 aprile 2018
«In tema di risarcimento del danno da perdita della vita del convivente, ai fini dell'accertamento dell'esistenza della convivenza "more uxorio" - intesa quale legame affettivo stabile e duraturo in virtù del quale siano spontaneamente e...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 18981 del 22 febbraio 2017
«Per la configurabilità del tentativo rilevano non solo gli atti esecutivi veri e propri, ma anche quegli atti che, pur classificabili come preparatori, facciano fondatamente ritenere che l'agente, avendo definitivamente approntato il piano...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 50079 del 2 novembre 2017
«Nei reati di danno a forma libera, è configurabile la desistenza volontaria solo nella fase del tentativo incompiuto, ossia fino a quando non siano stati posti in essere gli atti da cui origina il processo causale idoneo a produrre l'evento....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 18322 del 11 aprile 2017
«Nei reati di danno a forma libera la desistenza può aver luogo solo nella fase del tentativo incompiuto, non essendo configurabile una volta che siano posti in essere gli atti da cui origina il meccanismo causale capace di produrre l'evento,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 41586 del 12 settembre 2017
«La circostanza aggravante dell'abuso di relazioni domestiche, prevista dall'art. 61, comma primo, n. 11 cod. pen., ha natura oggettiva ed è finalizzata a punire più gravemente i delitti commessi nell'ambito di un rapporto di coabitazione o nel...»