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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8399 del 20 giugno 2001
«Ai fini dell'applicazione dell'art. 2947, terzo comma, c.c., il principio ex art. 183, primo comma, c.p. secondo cui, ove il fatto illecito generatore del danno sia considerato dalla legge come reato, la prescrizione biennale o quinquennale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5693 del 18 aprile 2001
«L'art. 2947 terzo comma, seconda parte, c.c., il quale, in ipotesi di fatto dannoso considerato dalla legge come reato, stabilisce che, se il reato è estinto per causa diversa dalla prescrizione, od è intervenuta sentenza irrevocabile nel giudizio...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4044 del 2 aprile 1992
«Ai sensi dell'art. 2947 c.c., nel caso di fatto illecito considerato dalla legge come reato, ove di questo, con sentenza penale irrevocabile resa nel giudizio penale, sia stata dichiarata l'estinzione per prescrizione, il diritto al risarcimento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2465 del 24 aprile 1981
«In materia di risarcimento di danni dipendenti dalla circolazione stradale, qualora la sentenza penale divenuta irrevocabile abbia pronunciato anche condanna generica dell'imputato al risarcimento in favore del danneggiato, l'azione diretta alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8154 del 23 maggio 2003
«Nel caso in cui il giudizio penale si sia concluso con una sentenza che contiene anche la condanna generica al risarcimento dei danni a carico del responsabile civile ed in favore del danneggiato costituitosi parte civile, la successiva azione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6757 del 26 luglio 1996
«Il principio per cui in ipotesi di condanna generica al risarcimento del danno — la quale pur difettando dell'attitudine all'esecuzione forzata costituisce una statuizione autoritativa contenente l'accertamento dell'obbligo in via strumentale...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 25790 del 10 dicembre 2009
«Il diritto alla riscossione delle sanzioni amministrative pecuniarie previste per la violazione di norme tributarie, derivante da sentenza passata in giudicato, si prescrive entro il termine di dieci anni, per diretta applicazione dell'art. 2953...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2311 del 11 giugno 1975
«La facoltà del creditore di definire giuramento, a norma dell'art. 2960 c.c., al debitore che abbia eccepito la prescrizione presuntiva, al fine di far accertare se si sia verificata o meno l'estinzione del debito, è subordinata al concorso delle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5805 del 12 aprile 2012
«L'azione surrogatoria, consentendo al creditore di prevenire e neutralizzare gli effetti negativi che possano derivare alle sue ragioni dall'inerzia del debitore, il quale ometta di esercitare le opportune azioni dirette ad incrementare il suo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4005 del 19 febbraio 2013
«Non è ammissibile l'azione ex art. 2901 c.c. rispetto ad atti che si sostanziano nella rinuncia ad una facoltà, per effetto della quale non resta modificato, né attivamente né passivamente, il patrimonio del debitore e che, pertanto, anche se...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1893 del 9 febbraio 2012
«L'art. 2901 c.c. ha accolto una nozione lata di credito, comprensiva della ragione o aspettativa, con conseguente irrilevanza dei normali requisiti di certezza, liquidità ed esigibilità. Ne consegue che anche il credito eventuale, nella veste di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1896 del 9 febbraio 2012
«A fondamento dell'azione revocatoria ordinaria non è richiesta la totale compromissione della consistenza patrimoniale del debitore, ma soltanto il compimento di un atto che renda più incerto o difficile il soddisfacimento del credito, che può...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1367 del 31 gennaio 2012
«In tema di assegnazione della casa familiare, inizialmente disposta - come nella specie - con ordinanza del presidente del tribunale e poi oggetto di revoca, da parte del tribunale, con la sentenza che definisce il processo di separazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12556 del 19 luglio 2012
«Il decreto che pronunzia l'adozione di persone di maggiore età (art. 314 c.c.) ha natura costitutiva, produce effetti direttamente incidenti sullo "status" dell'adottato ed è connotato dalla stabilità, comprovata dalla circostanza della previsione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8529 del 8 aprile 2013
«L'intervento in giudizio operato da un chiamato all'eredità nella qualità di erede legittimo del "de cuius" costituisce accettazione tacita, agli effetti dell'art. 476 c.c., senza che alcuna rilevanza assuma la circostanza della successiva...»
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Cassazione civile, sentenza n. 8021 del 21 maggio 2012
«I fatti costitutivi del diritto di accrescimento - rinunzia di un erede, con acquisto "ipso iure" della sua quota da parte dei coeredi - prescindono dall'esistenza di un altrui diritto di rappresentazione, che, ai sensi dell'art. 522 c.c. ("salvo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 19915 del 14 novembre 2012
«L'art. 681 c.c., il quale disciplina la sola revocazione espressa della precedente revoca di un testamento, disponendo in tal caso la reviviscenza delle disposizioni revocate, non preclude al testatore la possibilità di revocare tacitamente la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4617 del 22 marzo 2012
«Nell'ipotesi di più testamenti successivi, il posteriore, quando non revoca in modo espresso il precedente, annulla in questo solo le disposizioni incompatibili, in applicazione del generale principio di conservazione delle disposizioni di ultima...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6761 del 4 maggio 2012
«La revocazione della donazione per sopravvenienza di figli risponde all'esigenza di consentire al donante di riconsiderare l'opportunità dell'attribuzione liberale a fronte della sopravvenuta nascita di un figlio, o della sopravvenuta conoscenza...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13011 del 24 maggio 2013
«In tema di condominio negli edifici, l'art. 1138, quarto comma, cod. civ. dichiara espressamente non derogabile dal regolamento, tra le altre, la disposizione dell'art. 1129 cod. civ., la quale attribuisce all'assemblea la nomina...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 18660 del 30 ottobre 2012
«In tema di condominio negli edifici, la "prorogatio imperii" dell'amministratore - che trova fondamento nella presunzione di conformità alla volontà dei condomini e nell'interesse del condominio alla continuità dell'amministrazione - si applica in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1904 del 9 febbraio 2012
«Il principio secondo il quale la domanda giudiziale fa cessare gli effetti del possesso di buona fede che non siano divenuti irrevocabili ed impedisce quelli ulteriori non attiene soltanto all'acquisto dei frutti, ma si riferisce a tutti i...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5897 del 7 dicembre 1995
«Il «luogo dell'accertamento del reato» che, ai sensi dell'art. 11, comma 2, D.L. 10 luglio 1982, n. 429, convertito in L. 7 agosto 1982, n. 516, determina la competenza per territorio in ordine ai reati previsti dal decreto medesimo in tema di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 12067 del 29 marzo 2010
«Il soggetto che riveste la qualità di imputato in procedimento connesso ai sensi dell'art. 12, comma primo lett. c), c.p.p. o collegato probatoriamente, anche se persona offesa dal reato, deve essere assunto nel procedimento relativo al reato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4125 del 16 luglio 1997
«Ai fini dell'adozione di una misura cautelare, i «gravi indizi di colpevolezza» possono essere legittimamente desunti anche dalle trascrizioni sommarie o dagli appunti raccolti durante le operazioni di intercettazione di comunicazione (c.d....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3312 del 12 settembre 1992
«L'esercizio congiunto o disgiunto dell'azione penale ovvero la riunione o la separazione dei procedimenti non modificano la determinazione della competenza per connessione. Invero, il vincolo tra reati individuato dalla legge costituisce criterio...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 25 del 6 dicembre 1999
«È giuridicamente inesistente il provvedimento giurisdizionale che, quantunque materialmente esistente e ascrivibile a un giudice, sia tuttavia privo del requisito minimo della provenienza da un organo giudiziario investito del potere di decisione...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2828 del 18 ottobre 1999
«Il beneficio della sospensione condizionale della pena, una volta concesso, non può essere revocato, salvo che ne vengano meno i presupposti, né è rinunciabile non rientrando nel potere dispositivo del condannato, né può formare oggetto di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4121 del 26 gennaio 1993
«Provvedimento abnorme è quello che si concreta in una pronuncia che per la sua stranezza e la singolarità del contenuto si pone al di fuori delle norme e dell'intero ordinamento processuale, così da rendere indispensabile il rimedio del ricorso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4120 del 21 gennaio 1993
«Provvedimento abnorme è quello che si concreta in una pronuncia che, per la stranezza e la singolarità del suo contenuto, si pone al di fuori delle norme e dell'intero ordinamento processuale, così da rendere indispensabile il rimedio del ricorso...»