-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7853 del 31 maggio 1990
«...dell'attività bancaria riferibile soltanto all'ordinaria attività di raccolta del risparmio e di esercizio del credito e non già anche a quella attività di natura tipicamente pubblicistica che gli istituti di credito svolgono in campo fiscale.»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1205 del 13 gennaio 2015
«Non integra il delitto di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico (art. 483 c.p.), la condotta di colui che depositi presso l'ufficio del registro delle imprese, tenuto dai funzionari della Camera di commercio, bilanci di...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 51107 del 9 dicembre 2014
«Integra il delitto di falso ideologico commesso dal privato in atto pubblico la condotta di colui che, avendo riportato condanne penali, attesta falsamente di essere in possesso dei requisiti morali previsti per l'apertura di un esercizio di...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6063 del 11 febbraio 2009
«Integra il reato di falso ideologico commesso dal privato in atto pubblico (art. 483 c.p.), la condotta di colui che nella dichiarazione sostitutiva di certificazione, presentata al Comune e preordinata ad ottenere la reintestazione...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5224 del 7 febbraio 2007
«...privato in atto pubblico il rilascio di false dichiarazioni allo spedizioniere doganale preposto alla formazione della bolletta doganale, dal momento che l'attività da questi svolta costituisce esercizio di una pubblica funzione amministrativa.»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13556 del 31 marzo 2008
«Integra il reato di falso ideologico commesso dal privato in atto pubblico (art. 483 c.p. ) la condotta di colui che attesti falsamente il possesso dei requisiti morali richiesti, ex art. 5, commi secondo e quarto D.L.vo n. 114 del 1998, per...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 41552 del 19 dicembre 2006
«Integra il delitto di falso in atto pubblico per soppressione (art. 490 c.p.), la distruzione di riproduzioni fotografiche — nella specie di rilievo dello stato dei luoghi e di verifica di prosecuzione dei lavori — eseguite da un pubblico...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12254 del 6 settembre 1990
«...di atti che, in quanto non siano esternazione delle competenze funzionali dei soggetti che li hanno formati, non possono considerarsi emessi «nell'esercizio delle loro attribuzioni», come esplicitamente richiesto dalla norma incriminatrice.»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6436 del 11 luglio 1983
«La disposizione dell'art. 493 c.p. non dilata l'area degli atti pubblici (sono tali solo quelli formati nell'esercizio di una pubblica funzione) ma equipara quelli redatti da pubblici impiegati incaricati di un pubblico servizio agli atti...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 30809 del 22 luglio 2003
«In tema di falsa dichiarazione o attestazione circa l'identità o qualità propria della persona, destinata ad essere riportata in un atto pubblico, va esclusa la sussistenza del reato di cui all'art. 495 c.p., nei suoi profili materiali, quando il...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37868 del 22 ottobre 2001
«I cartellini segnaletici — redatti dagli organi di polizia nel corso dell'attività destinata a raccogliere le generalità degli stranieri sottoposti al loro controllo — costituiscono atti pubblici in quanto formati nell'esercizio di un potere...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 18898 del 22 aprile 2004
«L'esercizio abusivo della professione legale non implica necessariamente la spendita, al cospetto del giudice o di altro pubblico ufficiale, della qualità indebitamente assunta, per cui il reato si perfeziona per il solo fatto che l'agente curi...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6297 del 24 giugno 1985
«...alla misura di prevenzione di cui all'art. 3, L. 27 dicembre 1956, n. 1423), costituendo risposta ad una interrogazione scritta del pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni, ricade sotto la previsione incriminatrice dell'art. 496 c.p.»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 106 del 5 gennaio 1996
«...dell'opera, quando sia rimasto al committente il diritto-dovere di concreta ingerenza nel processo lavorativo anche attraverso l'esercizio del potere di verifica dell'esecuzione dei lavori e lo svolgimento del compito di direzione del cantiere.»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4129 del 28 gennaio 2008
«Non può escludersi la sussistenza della scriminante dell'esercizio di critica politica nel caso in cui un cittadino, nel corso di una pubblica assemblea avente ad oggetto temi dibattuti di interesse amministrativo locale, si sia rivolto al sindaco...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8742 del 8 luglio 1999
«L'articolo 68 della Costituzione, statuendo la non perseguibilità dei membri del Parlamento per le opinioni espresse e i voti dati nell'esercizio delle loro funzioni, è di immediata applicazione, anche se non sostenuta da leggi costituzionali o...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 28661 del 30 giugno 2004
«In tema di diffamazione a mezzo stampa, non costituisce esercizio legittimo del diritto di critica la gratuita attribuzione di mala fede a chi conduce indagini giudiziarie, presentando come risultato di complotti o di strategie politiche l'opera...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 25138 del 2 luglio 2007
«In tema di esercizio del diritto di critica giudiziaria, il ruolo fondamentale svolto dalla libertà di stampa nel dibattito democratico non consente di escludere che essa si esplichi anche in attacchi al potere giudiziario. La critica nei...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7662 del 23 febbraio 2007
«In tema di diffamazione a mezzo stampa, l'esercizio del diritto di critica richiede la verità del fatto attribuito e assunto a presupposto delle espressioni criticate, in quanto — fermo restando che la realtà può essere percepita in modo...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6493 del 3 luglio 1993
«...corrispondenza tra la narrazione di fatti riferiti ad una determinata persona e l'idea che la medesima ha del proprio io, giacché, altrimenti, verrebbe automaticamente preclusa ogni possibilità di esercizio del legittimo diritto di critica.»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4009 del 4 febbraio 2005
«Costituisce legittimo esercizio del diritto di cronaca, in quanto giustificato dall'interesse pubblico alla conoscenza delle varie reazioni ad un fatto illecito costituito da uno stupro di gruppo, il riferire, da parte del giornalista,...»
-
Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 37140 del 16 ottobre 2001
«...lesivo dell'altrui reputazione, non è scriminata dall'esercizio del diritto di cronaca, in quanto al giornalista stesso incombe pur sempre il dovere di controllare veridicità delle circostanze e continenza delle espressioni riferite.»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2144 del 23 febbraio 2000
«In tema di diffamazione a mezzo stampa e con riferimento all'ipotesi della pubblicazione di una intervista, i criteri che delimitano l'esercizio del diritto di cronaca (la verità del fatto narrato, la pertinenza all'interesse che esso assume per...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1618 del 17 febbraio 1995
«Nel delitto di diffamazione a mezzo stampa, realizzato con la pubblicazione di un'intervista, è configurabile l'esimente putativa dell'esercizio del diritto di cronaca nei confronti del giornalista tutte le volte in cui la notizia è costituita non...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11928 del 17 novembre 1998
«Le critiche rivolte ad un magistrato, cui si addebiti un atteggiamento di parzialità e di «reggenza o supplenza politica», nonché una concezione del procedimento penale come strumento di difesa sociale possono avere una diversa valenza a seconda...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 16555 del 29 aprile 2010
«In tema di conflitti di competenza, la regola della prevalenza della decisione del giudice del dibattimento su quella del giudice dell'udienza preliminare opera esclusivamente per l'ipotesi in cui ricorra un "caso analogo" e pertanto non è...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9659 del 5 marzo 2015
«L'omessa enunciazione del fatto in relazione alla condotta tipica del reato integra un'ipotesi di nullità assoluta della richiesta di rinvio a giudizio, ai sensi dell'art. 179, comma primo, cod. proc. pen., per inosservanza delle disposizioni che...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20405 del 15 maggio 2014
«È legittima l'applicazione di una misura cautelare coercitiva a persona che ricopre un ufficio elettivo per diretta investitura popolare, nonostante il divieto previsto dall'art. 289, comma terzo, c.p.p., di applicare a tale soggetto la misura...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13093 del 20 marzo 2014
«...l'ingresso in alcuni specifici edifici ovvero di impedire l'esercizio di funzioni pubblicistiche, trattandosi di finalità cautelare al cui soddisfacimento è già preordinata, se applicabile, la misura interdittiva prevista dall'art. 289 c.p.p..»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 44896 del 7 novembre 2013
«...della sospensione dall'esercizio di un pubblico ufficio o servizio, vietata dall'art. 289, comma terzo, cod. proc. pen., perché questa disposizione non può essere interpretata in termini estensivi, pena la violazione del principio di uguaglianza.»