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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1619 del 26 gennaio 2005
«Ne consegue che è suscettibile di provvisoria esecuzione una sentenza costitutiva di una servitù ex art. 1051 (o 1052) c.c., allorché contenga tutti gli elementi identificativi in concreto della servitù, sia pure con rinvio alla consulenza tecnica...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1104 del 30 gennaio 1995
«La dichiarazione di contumacia non è impedita dal fatto che l'udienza indicata in citazione sia diversa da quella stabilita dall'ufficio dopo l'iscrizione della causa a ruolo e dal fatto che vi sia stato un rinvio d'ufficio, essendo onere del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 574 del 17 gennaio 2001
«Ne consegue che l'inosservanza dell'obbligo di notificazione determina una nullità non assoluta ma relativa che non può essere rilevata d'ufficio dal giudice ma va dedotta dallo stesso contumace all'atto della sua eventuale successiva costituzione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7790 del 31 marzo 2010
«...essere rilevata d'ufficio dal giudice, ma può essere eccepita soltanto dal contumace successivamente costituitosi o dal medesimo fatta valere con uno specifico motivo d'impugnazione della sentenza che abbia pronunciato sul merito della domanda.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6535 del 10 dicembre 1981
«...rientrante nelle attribuzioni del giudice fallimentare. Ne consegue che il suddetto conflitto non è suscettibile di essere denunciato e risolto con la richiesta d'ufficio del regolamento di competenza, secondo la previsione dell'art. 45 c.p.c.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9623 del 22 aprile 2010
«Ne consegue che se il creditore che pretende d'essere soddisfatto in prededuzione non si sia avvalso dei mezzi apprestati per l'accertamento del passivo, ma, a fronte della contestazione in ordine alla prededucibilità del credito, abbia attivato...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18105 del 7 agosto 2009
«Pertanto, nel caso in cui il giudice delegato non abbia provveduto d'ufficio al riconoscimento in privilegio della rivalutazione monetaria e degli interessi postfallimentari sui crediti di lavoro (dovuto, ai sensi dell'art. 54 della legge fall., a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 118 del 3 marzo 1992
«Peraltro la non necessità di specificare le ragioni della richiesta ha fondamento nel disposto del comma secondo dell'art. 666, che limita i casi di inammissibilità dell'istanza alla manifesta infondatezza per difetto delle condizioni di legge ed...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1852 del 9 febbraio 2001
«Le questioni non ricomprese nel thema decidendum del giudizio d'appello — coincidente con le questioni effettivamente devolute con i motivi d'impugnazione o, se di queste siano l'antecedente logico, con quelle rilevabili d'ufficio, su cui non sia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6003 del 14 marzo 2011
«Il fallimento del socio receduto non deve avvenire necessariamente con la procedura di estensione ex art. 147, secondo comma, legge fall., poiché, quando la sua esistenza è già nota prima della dichiarazione di fallimento della società, questo, ai...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18236 del 12 agosto 2009
«In tema di concordato preventivo, quando il debitore non esegue il deposito delle somme necessarie allo svolgimento della procedura, ai sensi dell'art. 163, terzo comma, della legge fall. (nel testo, "ratione temporis" vigente, conseguente alle...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5854 del 31 ottobre 1986
«...cui spetta di verificare, anche d'ufficio, la sussistenza dei requisiti soggettivi ed oggettivi prescritti per la suddetta declaratoria, utilizzando gli elementi probatori acquisiti indipendentemente dal fatto che siano invocati dalle parti.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2832 del 5 giugno 1995
«...la posizione processuale dell'imputato non scarcerato, né assicurare una valida difesa d'ufficio a tutti i coimputati del processo simultaneo a mezzo dell'unico avvocato presente in udienza, in periodo di astensione degli avvocati dalle udienze.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2535 del 28 maggio 1996
«...1, c.p.p., che individua la competenza della magistratura di sorveglianza in base all'ubicazione dell'istituto di pena o prevenzione in cui il condannato si trovi all'atto della richiesta, della proposta o dell'inizio d'ufficio del procedimento.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 497 del 8 marzo 1994
«Il riferimento, contenuto nell'art. 677, primo comma, c.p.p. all'istituto di prevenzione o di pena in cui «si trova» l'interessato all'atto della richiesta, della proposta o dell'inizio d'ufficio del procedimento, ai fini dell'individuazione del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4266 del 2 febbraio 2006
«...civili contenute in detta sentenza (principio affermato, nella specie, in relazione a revoca di condanna per il reato di abuso d'ufficio, a seguito della nuova formulazione dell'art. 323 c.p. introdotta dalla legge 16 luglio 1997 n. 234).»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4851 del 26 marzo 2012
«...l'avvenuto decesso del difensore, senza che abbia rilievo l'avvenuta allegazione dello stesso al fascicolo d'ufficio disposta dal giudice, risolvendosi tale comunicazione in una mera dichiarazione di scienza proveniente da un soggetto privato.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 801 del 25 gennaio 2000
«Nel procedimento dinanzi al giudice di pace, il rinvio d'ufficio dell'udienza di comparizione per non esservi udienza nel giorno fissato nell'atto introduttivo della lite, deve intendersi disposto, senza alcun obbligo per il cancelliere di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9754 del 23 aprile 2010
«Nel procedimento dinanzi al giudice di pace - ove non è configurabile una distinzione tra prima udienza di comparizione ed udienza di trattazione - il regime di preclusioni dettato dall'art. 38 c.p.c., in tema di rilievo d'ufficio o di eccezione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13685 del 13 giugno 2006
«La mancanza di tale prova è circostanza rilevabile d'ufficio, al di là della contestazione della controparte, in quanto attinente alla titolarità del diritto processuale di adire il giudice dell'impugnazione e, come tale, alla regolare...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5367 del 13 aprile 2002
«Ne deriva che, dovendo l'impugnazione essere proposta contro il soggetto «attualmente» legittimato (art. 163, terzo comma, n. 2, c.p.c.), essa se effettuata alla parte originaria anziché al successore universale, è affetta da nullità rilevabile...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6335 del 26 giugno 1998
«Ne deriva che, nell'atto d'appello (e non in atti successivi e in particolare, nella comparsa conclusionale) ossia nell'atto che, fissando i limiti della controversia in sede di gravame consuma il diritto potestativo di impugnazione, alla parte...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12518 del 24 novembre 1992
«Pertanto, in presenza di una sentenza di primo grado che (disattendendo la correlativa eccezione della parte) abbia espressamente affermato la giurisdizione del giudice adito, pronunciando nel merito, il motivo di appello con il quale la parte si...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9244 del 18 aprile 2007
«Ne consegue che, nell'atto di appello, ossia nell'atto che, fissando i limiti della controversia in sede di gravame consuma il diritto potestativo di impugnazione, alla parte volitiva deve sempre accompagnarsi, a pena di inammissibilità del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 696 del 22 gennaio 2002
«Il giudice di appello, nel confermare la sentenza di primo grado, può, senza violare il principio del contraddittorio, anche d'ufficio sostituirne la motivazione che ritenga scorretta, purché la diversa motivazione sia radicata nelle risultanze...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4601 del 11 aprile 2000
«L'inammissibilità dell'appello per tardivo deposito del relativo atto, siccome rilevabile d'ufficio in ogni stato e grado del giudizio, può essere eccepita anche in sede di legittimità e non è sanata dalla costituzione dell'appellato, in quanto la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2631 del 5 febbraio 2014
«L'inammissibilità dell'appello, per la mancata esposizione degli elementi di fatto e per la genericità delle censure, ove sia stata esclusa dal giudice d'appello, non può essere rilevata d'ufficio in sede di legittimità, né può essere dedotta, per...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12351 del 6 luglio 2004
«Allorquando un documento risulti ritualmente prodotto nel primo grado del giudizio perché indicato nell'indice del fascicolo di parte, la circostanza che al momento della decisione del giudizio di secondo grado esso non si rinvenga in detto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 24339 del 1 dicembre 2010
«Il potere-dovere del giudice di qualificazione della domanda nei gradi successivi al primo va coordinato con i principi propri del sistema delle impugnazioni, sicché deve ritenersi precluso al giudice dell'appello di mutare d'ufficio - violando il...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10933 del 7 novembre 1997
«Il giudice ha l'obbligo di rilevare d'ufficio l'esistenza di una norma di legge idonea ad escludere, alla stregua delle circostanze di fatto già allegate ed acquisite agli atti di causa, il diritto vantato dalla parte, e ciò anche in grado di...»