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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 23322 del 29 maggio 2013
«Soggetto attivo del reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose può essere anche chi esercita il preteso diritto pur non avendone la titolarità, in quanto, ai fini della configurabilità del delitto, rileva che...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5772 del 16 febbraio 2005
«Mentre nel delitto di occultamento di cadavere il celamento dello stesso deve essere temporaneo, ossia operato deliberatamente in modo che il cadavere sia in seguito necessariamente ritrovato e non occorrono particolari accorgimenti nel...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 36465 del 10 ottobre 2011
«Nel delitto di occultamento di cadavere il celamento dello stesso deve essere temporaneo, ossia operato in modo tale che il cadavere sia in seguito necessariamente ritrovato, mentre nel delitto di soppressione o sottrazione di cadavere il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11181 del 23 novembre 1985
«Per leggi di ordine pubblico debbono intendersi non solo quelle che tutelano la sicurezza pubblica, ma, in senso più ampio, i principi fondamentali dello Stato, tradotti nell'ordinamento giuridico in norme precettive, munite di sanzioni anche di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6571 del 2 giugno 2000
«L'obbligo di provvedere al taglio di rami di alberi in vicinanza di una linea elettrica in modo da assicurare una distanza di sicurezza dai conduttori aerei ed evitare — così — corti circuiti, fa capo — come previsto dall'art. 121 della legge n....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9725 del 12 ottobre 1992
«Il delitto di associazione per delinquere finalizzata al contrabbando ed a reati contro la fede pubblica può dare luogo a risarcimento del danno, poiché l'ordine pubblico, tutelato dall'art. 416 c.p., non va inteso in senso riduttivo e cioè...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2128 del 17 marzo 1986
«Sussiste il reato previsto dall'art. 473 c.p. quando un prodotto industriale venga presentato in una confezione diversa da quella originariamente indicata dal marchio depositato, anche se non ne siano alterate l'originalità e le qualità...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9578 del 20 marzo 2006
«Integra il reato di cui all'art. 481 c.p. (falso ideologico commesso da persone esercenti un servizio di pubblica necessità), la condotta del legale che autentichi la firma apocrifa del cliente, apposta in calce ad un atto di rinuncia agli atti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16229 del 31 luglio 2015
«In tema di accertamento giudiziale della paternità, le cd. linee guida di esecuzione delle indagini genetiche, dettate dalle principali associazioni internazionali di studiosi ed operatori della genetica forense, sebbene prive di forza cogente in...»
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Cassazione civile, Sez. VI-1, ordinanza n. 21285 del 20 ottobre 2015
«Il procedimento ex art. 317 bis c.c. (oggi 337 ter c.c.), riguardante i provvedimenti adottati dal giudice con riferimento ai figli minori, si instaura nel luogo di residenza abituale del minore, da idenficarsi in quello in cui costui ha...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 19429 del 22 agosto 2013
«Il divieto di fabbricare a distanza minore di tre metri dalle vedute, sancito dall'art. 907 c.c., intende assicurare al titolare del diritto di veduta aria e luce sufficienti all'esercizio della "inspectio" e della "prospectio", sicché il giudice...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9482 del 10 settembre 1992
«Per la configurazione del concorso di persone nel reato non è richiesto il cosiddetto previo concerto, essendo sufficiente anche un'intesa spontanea che intervenga nel corso dell'esecuzione del reato, ovviamente a condizione che l'atto riferibile...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 24603 del 5 giugno 2003
«La mancata partecipazione del difensore all'udienza dibattimentale per adesione allo sciopero di categoria costituisce legittimo impedimento a comparire, a norma dell'art. 486, quinto comma c.p.p., solo se tempestivamente comunicata al giudice;...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 36905 del 14 settembre 2015
«È configurabile il reato di getto pericoloso di cose in caso di produzione di "molestie olfattive" mediante un impianto munito di autorizzazione per le emissioni in atmosfera, in quanto non esiste una normativa statale che prevede disposizioni...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6957 del 10 giugno 1998
«In tema di sospensione condizionale della pena subordinata ad obblighi del condannato, l'art. 165 c.p. si ispira ai principi di legalità e tassatività e pertanto la subordinazione può essere disposta solo con riferimento a prestazioni certe e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6587 del 13 giugno 1991
«Il delitto di cui all'art. 317 c.p., oltre che con la forma della «costrizione», si consuma anche con quella della «induzione» per effetto della quale il privato soggiace alla posizione di preminenza del pubblico ufficiale che, abusando della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 38164 del 24 ottobre 2011
«Integra il delitto di concussione, e non quello di millantato credito aggravato ex art. 61, n. 9, c.p., la condotta posta in essere da un ispettore di polizia municipale addetto ad una sezione di polizia giudiziaria presso una Procura della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11480 del 15 dicembre 1997
«Ai fini della configurabilità del reato di concussione, ha la qualità di incaricato di pubblico servizio l'imprenditore cui venga concesso il diritto di superficie su aree comunali per la realizzazione di una piano di edilizia economica e popolare...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 797 del 21 gennaio 1999
«In tema di omissione di atti di ufficio, la fattispecie di cui al comma secondo dell'art. 328 c.p. è diretta ad assicurare risposta alle aspettative del privato che formalmente inviti la pubblica amministrazione ad emettere un atto che riguardi la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13002 del 11 dicembre 1998
«In tema di inadempimento di contratti di pubbliche forniture, l'espressione «fornitura» di cui all'art. 355 c.p. deve intendersi riferita sia a cose sia a opere, e quindi anche a quel facere costituito dalle prestazioni di attività lavorative e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7972 del 26 agosto 1997
«La qualifica di pubblico ufficiale, secondo l'attuale formulazione dell'art. 357 c.p., va riconosciuta a tutti i soggetti che, pubblici dipendenti o privati, possono e debbono, nell'ambito di una potestà regolata dal diritto pubblico, formare e...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1806 del 13 settembre 1993
«Anche alla stregua della nozione fornita dall'art. 17 della L. 26 aprile 1990, n. 86, che ha sostituito l'art. 357 c.p., deve considerarsi pubblico ufficiale il presidente di una società per azioni concessionaria di autostrade nell'esercizio...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 15542 del 13 aprile 2001
«La qualifica di testimone (e dunque di pubblico ufficiale) si acquisisce al momento in cui il giudice, dopo aver valutato la richiesta della parte, abbia ritenuta la ammissibilità della prova e, comunque, disposto la citazione; ne consegue che, a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10735 del 13 dicembre 1996
«Con riferimento alla nozione di pubblico servizio, le attività dispiegate da un privato concessionario in funzione e in dipendenza della concessione nonché in adempimento degli obblighi con essa impostigli al fine di assicurare il perseguimento...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4751 del 3 aprile 1990
«Per la sussistenza della circostanza aggravante di cui all'art. 61, n. 2, c.p., è necessario accertare che la volontà dell'agente, al momento della commissione del reato-mezzo (aggravato dalla circostanza), era diretta al fine di commetterne od...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 30873 del 11 luglio 2014
«È ammissibile la configurabilità della ipotesi di favoreggiamento reale con riguardo ad un reato presupposto di carattere permanente, quale è la partecipazione ad una associazione a delinquere di stampo mafioso, produttiva di beni e proventi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 26910 del 20 luglio 2005
«Non configura il reato di favoreggiamento personale la condotta del medico che, chiamato ad assistere un latitante, si limiti a fare la diagnosi della malattia e a indicare la relativa terapia, senza porre in essere condotte «aggiuntive» di altra...»
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Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 38236 del 28 settembre 2004
«Ai fini della configurabilità dei reati di favoreggiamento personale e reale (artt. 378 e 379 c.p.) occorre, sotto il profilo soggettivo, che la condotta favoreggiatrice sia stata posta in essere ad esclusivo vantaggio del soggetto favorito, per...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6308 del 7 luglio 1983
«L'elemento psicologico del reato di favoreggiamento personale consiste nella coscienza e volontà di prestare aiuto ad una persona in relazione ad un reato commesso per eludere le investigazioni o sottrarsi alle ricerche dell'autorità. Pertanto,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1139 del 30 gennaio 1991
«Il delitto di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice di cui ai primi due commi dell'art. 388 c.p., tutelando l'autorità della decisione giudiziaria in sé per sé - e quindi soltanto per necessaria conseguenza anche l'azione...»