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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10490 del 8 maggio 2006
«Causa del contratto è lo scopo pratico del negozio la sintesi, cioè, degli interessi che lo stesso è concretamente diretto a realizzare (c.d. causa concreta), quale funzione individuale della singola e specifica negoziazione, al di là del modello...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7844 del 15 luglio 1993
«La causa o ragione del negozio si identifica con la funzione economico-sociale dell'atto di autonomia privata nella sintesi dei suoi elementi essenziali e l'accertamento da parte del giudice di merito degli elementi costitutivi del negozio...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20245 del 18 settembre 2009
«...relativo accertamento, esaurendosi sul piano propriamente interpretativo del contratto, costituisce una valutazione di fatto, riservata, come tale, al giudice del merito ed incensurabile in sede di legittimità se immune da vizi logici o giuridici.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14629 del 21 novembre 2001
«...sul piano propriamente interpretativo del contratto, e costituisce, pertanto, anch'essa una valutazione di fatto, riservata, come tale, al giudice del merito ed incensurabile in sede di legittimità se immune da vizi logici o giuridici.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3083 del 24 marzo 1998
«L'indagine diretta a stabilire se una determinata situazione di fatto o di diritto, esterna al contratto, sia stata dai contraenti, nella formulazione del consenso, tenuta presente secondo il delineato schema della «presupposizione» si esaurisce...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9125 del 28 agosto 1993
«...non è censurabile in sede di legittimità se non sotto il profilo del vizio di motivazione - della sua edificabilità, nel caso in cui sia, poi, accertato essere esso incluso in area che il nuovo strumento urbanistico sottrae alla edificabilità.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17890 del 4 settembre 2004
«La nullità della stipula di un contratto con la P.A. dovuta a vizi formali non è sanabile per facta concludentia attraverso l'esecuzione delle obbligazioni scaturenti dal contratto stesso, occorrendo, per converso, la formale rinnovazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14267 del 20 giugno 2006
«...il cui accertamento, nel rispetto dei canoni ermeneutici di cui agli artt. 1362 e segg. c.c., è rimesso alla valutazione del giudice di merito, incensurabile in cassazione ove sorretta da motivazione congrua ed immune da vizi logici e giuridici.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13385 del 22 giugno 2005
«...in forma scritta, emani dall'organo autorizzato a rappresentarlo, sì che la conclusione del contratto non può desumersi da atti provenienti da organi preposti ad altri servizi, ma aventi contenuto e finalità diversi, o da fatti concludenti.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14318 del 30 ottobre 2000
«Anche nell'impiego pubblico — così come nel lavoro privato — il bando di concorso per l'assunzione del personale o per la progressione in carriera dei dipendenti già in servizio viene a configurarsi come una proposta di contratto che, ai sensi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 758 del 16 gennaio 2006
«La lettera raccomandata — anche in mancanza dell'avviso di ricevimento — costituisce prova certa della spedizione attestata dall'ufficio postale attraverso la ricevuta, da cui consegue la presunzione, fondata sulle univoche e concludenti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11568 del 3 dicembre 1990
«La predisposizione di apposita area per il parcheggio delle autovetture con la installazione dei cosiddetti parchimetri e l'indicazione della somma da pagare per fruire del servizio, configurano un'offerta al pubblico a norma dell'art. 1336 c.c....»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8723 del 7 maggio 2004
«La verifica circa la sussistenza di tali condizioni impone un accertamento di fatto, riservato, come tale, al giudice del merito, il cui apprezzamento è incensurabile in sede di legittimità se scevro da vizi di illogicità della motivazione. (Nella...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23393 del 11 settembre 2008
«In tal caso, tuttavia, il comportamento dell'amministrazione medesima, la quale abbia preteso l'adempimento della prestazione prima dell'approvazione del contratto stesso da parte della competente autorità di controllo, è suscettibile di dar...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2519 del 6 marzo 1998
«...correttezza e senso di solidarietà sociale) con la propria condotta abbia fatto intendere alla controparte negoziale che quel vizio sarebbe stato in prosieguo da essa rimosso o che la trattativa avviata sarebbe andata comunque a buon fine.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17746 del 30 luglio 2009
«L'inserzione automatica di clausole, prevista dall'art. 1339 c.c., costituisce una restrizione significativa del diritto di libertà economica consacrato dall'art. 41 Cost. di cui è espressione l'autonomia privata; e deve quindi trovare il suo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18991 del 10 luglio 2008
«L'uso aziendale, quale fonte di un obbligo unilaterale di carattere collettivo che agisce sul piano dei rapporti individuali con la stessa efficacia di un contratto collettivo aziendale, e la cui valutazione è rimessa al giudice di merito ed è...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15489 del 11 luglio 2007
«L'uso aziendale, quale fonte di un obbligo unilaterale di carattere collettivo che agisce sul piano dei rapporti individuali con la stessa efficacia di un contratto collettivo aziendale, presuppone non già una semplice reiterazione di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 275 del 29 gennaio 1976
«La norma la quale stabilisce che, nell'ipotesi di impossibilità sopravvenuta della prestazione, il soggetto liberato dall'obbligazione non può chiedere la controprestazione e deve restituire quella che abbia già ricevuta, non esprime una...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8970 del 5 luglio 2000
«...di diversi crediti, purché almeno uno di essi sia, secondo l'accertamento del giudice di merito — non censurabile in sede di legittimità, se sorretto da motivazione congrua ed immune da vizi logici e giuridici — sufficientemente individuato.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1244 del 18 febbraio 1983
«...da parte di uno dei contraenti dello stato di errore in cui versa l'altro contraente circa una qualità dell'oggetto, che integra invece un'ipotesi di vizio del consenso sanzionabile con i diversi rimedi dell'annullabilità della convenzione.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15093 del 26 giugno 2009
«...regole di diritto comune, le retribuzioni maturate in forza del rapporto di lavoro mai interrotto e parte datoriale deve essere condannata a riammetterlo in servizio ed a versare i contributi previdenziali ed assistenziali dal momento del recesso.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13270 del 5 ottobre 2000
«In tema di locazione di immobili per uso abitativo, l'obbligazione che incombe sul locatore di intervenire e provvedere tempestivamente alle riparazioni necessarie per mantenere l'immobile nelle condizioni di servire all'uso convenuto non sussiste...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6466 del 26 giugno 1990
«L'abusività della costruzione poteva, invece, venire in rilievo soltanto in termini di insufficienza della prestazione di trasferimento, per la possibilità di evizione totale o parziale o di impedimento dell'uso della costruzione per difetto di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 19044 del 3 settembre 2010
«Nella compravendita dei beni immobili, l'indicazione del bene alienato deve essere effettuata in base alla descrizione obiettiva ed alle indicazioni topografico-catastali e non già secondo riferimenti soggettivi o situazioni di mero fatto che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12506 del 29 maggio 2007
«...del bene oggetto della vendita — integra la risultante di un apprezzamento di fatto, come tale rimesso al giudice di merito ed incensurabile in sede di legittimità se sorretto da adeguata motivazione ed immune da vizi logici ed errori di diritto.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13954 del 30 giugno 2005
«...cui la determinazione dell'arbitro sia viziata da iniquità o erroneità manifesta, il che si verifica quando sia ravvisabile una rilevante sperequazione tra prestazioni contrattuali contrapposte, determinate attraverso l'attività dell'arbitratore.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9070 del 29 agosto 1995
«Con riguardo ad arbitrato irrituale, l'iniquità manifesta del lodo può rilevare, ai fini dell'impugnabilità del lodo per vizi della volontà contrattuale, solo in quanto costituisca espressione di dolo degli arbitri; mentre non è ad essa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2349 del 21 marzo 1990
«...delle parti. Il giudizio al riguardo espresso dal giudice di merito involge un apprezzamento di fatto che, in quanto sorretto da motivazione esauriente ed immune da vizi logici o da errori di diritto, si sottrae al sindacato di legittimità.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22537 del 26 ottobre 2007
«Poiché la P.A. non può assumere impegni e concludere contratti se non nelle forme stabilite dalla legge e dai regolamenti, i contratti conclusi dallo Stato e dagli enti locali (nella specie, contratto di prestazione di servizi) richiedono la forma...»