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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8031 del 16 luglio 1992
«La desistenza volontaria si differenzia dal recesso attivo in quanto la prima interviene quando s'interrompe l'attività esecutiva, mentre il secondo è ravvisabile quando l'attività esecutiva è compiutamente esaurita e manca solo che l'evento si...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7513 del 12 luglio 1991
«Ai fini dell'applicazione dell'attenuante della provocazione, l'acquiescenza o la mancata reazione dell'imputato di fronte ad una pluralità di fatti, oggettivamente ingiusti, perché contrari a norme etiche o giuridiche o di costume od alle regole...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 48764 del 30 dicembre 2011
«Ai fini della configurabilità del delitto di concussione, è irrilevante che il soggetto passivo sia costretto o indotto a procurare l'utilità indebita al pubblico ufficiale attraverso un "facere" o un "non facere". (Fattispecie in cui il titolare...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10896 del 3 novembre 1995
«La calunnia è reato formale ed istantaneo che si consuma nel momento in cui viene presentata la denuncia all'autorità giudiziaria ovvero ad autorità che a quella abbia obbligo di riferire. La ritrattazione, pertanto, non impedendo il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10075 del 6 marzo 2009
«In tema di reato associativo, l'arresto del compartecipe intervenuto successivamente a quello degli altri sodali, per l'iniziale mancanza di indizi a suo carico, non ha valore di atto interruttivo della permanenza nel reato, salvo che non sia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1799 del 27 maggio 1986
«L'arresto dell'associato non costituisce causa interruttiva della permanenza del delitto di partecipazione, semplice o qualificata, ad associazione per delinquere, ma può essere solo significativo dell'avvenuto suo recesso dal sodalizio e ciò va...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 42576 del 22 ottobre 2015
«Elementi costitutivi della circostanza aggravante della premeditazione sono un apprezzabile intervallo temporale tra l'insorgenza del proposito criminoso e l'attuazione di esso, tale da consentire una ponderata riflessione circa l'opportunità del...»
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Cassazione civile, Sez. VI-lav., ordinanza n. 24790 del 20 novembre 2014
«Tra la causa proposta con il rito di cui all'art. 1, commi 48 e segg. della legge 28 giugno 2012, n. 92, per l'accertamento della legittimità del recesso datoriale, pendente in fase di opposizione, e quella concernente l'impugnativa del medesimo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 41137 del 7 ottobre 2013
«Il Procuratore Generale non può sostituire la propria volontà a quella già manifestata, in forza della conoscenza diretta degli elementi concreti acquisiti al processo, dal P.M. che ha partecipato al patteggiamento e non può proporre, come motivi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6018 del 16 aprile 2003
«La domanda risarcitoria per ritardata restituzione di un immobile, proposta dalla curatela fallimentare che, nell'esercizio della facoltà riconosciuta dall'art. 72 L. fall., abbia optato per lo scioglimento di un contratto preliminare di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5724 del 18 aprile 2001
«Al credito vantato dalla società di factoring a titolo di rimborso dei corrispettivi versati alla società (poi fallita) a seguito di cessione dei crediti per canoni scaduti di sublocazione non va applicato il disposto dell'art. 7 della legge n. 52...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6549 del 8 novembre 1986
«La facoltà del curatore del fallimento di scegliere fra lo scioglimento o l'esecuzione del contratto di vendita non ancora eseguito, ai sensi e nei casi di cui all'art. 72 del R.D. 16 marzo 1942, n. 267, non trova ostacolo nella circostanza che il...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 30830 del 11 luglio 2014
«In tema di bancarotta fraudolenta per distrazione, anche l'esercizio di facoltà legittime, comprese nel contenuto di diritti riconosciuti dall'ordinamento, può costituire uno strumento di frode in danno dei creditori, in quanto la liceità di ogni...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 21646 del 26 ottobre 2016
«La compensazione del tfr con crediti del datore di lavoro, tra i quali si annovera la penale pattuita per il recesso anticipato dal patto di stabilità, è legittima, posto che il divieto previsto dall'art. 1246, n. 3, c.c., in relazione ai crediti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20620 del 13 ottobre 2016
«In materia contrattuale, per configurare la fattispecie della cd. "presupposizione" (o condizione inespressa) è necessario che dal contenuto del contratto si evinca l'esistenza di una situazione di fatto, non espressamente enunciata in sede di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 24675 del 2 dicembre 2016
«In tema di licenziamento privo di giusta causa o di giustificato motivo, una volta osservato, con l'impugnazione stragiudiziale, il termine di cui all'art. 6 della l. n. 604 del 1966, la successiva azione giudiziale di annullamento del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 19579 del 30 settembre 2016
«In tema di rapporto di agenzia, il recesso dell'agente per giusta causa si converte, ove si accerti l'insussistenza di quest'ultima e salvo che non emerga una diversa volontà dell'agente medesimo, in un recesso senza preavviso, che determina la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 20047 del 6 ottobre 2016
«Ai fini del riconoscimento dell'indennità di cessazione del rapporto di cui all'art. 1751 c.c., non è sufficiente la provvista di nuovi clienti ovvero il sensibile incremento degli affari con quelli vecchi, ma occorre anche la seconda condizione,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17291 del 24 agosto 2016
«Il recesso di una banca da un rapporto di apertura di credito in cui non sia stato superato il limite dell'affidamento concesso, benché pattiziamente previsto anche in difetto di giusta causa, deve considerarsi illegittimo, in ragione di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16214 del 3 agosto 2016
«Il datore di lavoro che si ritenga leso dalla mancata proroga del patto di prova determinata da dolo del lavoratore deve provare gli artifizi e i raggiri che abbiano avuto efficienza causale sul suo consenso, restando il dedotto dolo comunque...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15687 del 28 luglio 2016
«I giorni di malattia di cui il lavoratore abbia fruito dopo un licenziamento per giustificato motivo oggettivo, dichiarato illegittimo in sede giudiziale, non possono essere utilmente computati ai fini del superamento del periodo di comporto per...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1070 del 21 gennaio 2016
«L'annullamento delle dimissioni del lavoratore, perché presentate in stato di incapacità naturale, presuppone non solo la sussistenza di un quadro psichico connotato da aspetti patologici ma anche l'incidenza causale tra l'alterazione mentale e le...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17912 del 12 settembre 2016
«L' irrogazione al lavoratore di una sanzione conservativa in luogo di quella espulsiva, pure astrattamente applicabile in forza di previsione contrattuale, comporta la consumazione definitiva del potere disciplinare del datore di lavoro, sicché è...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6901 del 8 aprile 2016
«In tema di licenziamento disciplinare, costituisce giusta causa di recesso la condotta del dipendente di un istituto di credito che abbia effettuato abusive operazioni di addebito/accredito sui depositi di ignari correntisti, indipendentemente dal...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18513 del 21 settembre 2016
«Il principio di non colpevolezza fino alla condanna definitiva, di cui all'art. 27, comma 2, Cost., concerne le garanzie relative all'attuazione della pretesa punitiva dello Stato, e non può quindi applicarsi, in via analogica o estensiva,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 469 del 14 gennaio 2016
«In tema di contratto di opera professionale, la previsione di un termine di durata del rapporto non esclude di per sé la facoltà di recesso "ad nutum" previsto, a favore del cliente, dal primo comma dell'art. 2237 c.c., dovendosi accertare in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 16596 del 5 agosto 2016
«In tema di contratto d'opera professionale, ove il committente abbia receduto "ad nutum" ex art. 2237 c.c., il professionista (nella specie, un geometra) che abbia agito nei suoi confronti in via risarcitoria, chiedendone la condanna a titolo di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4459 del 7 marzo 2016
«Il recesso dal contratto di prestazione d'opera professionale non richiede una specifica manifestazione di volontà in tal senso, essendo sufficiente un comportamento chiaramente indicativo della determinazione che l'opera del professionista non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 501 del 14 gennaio 2016
«Il recesso del socio da una società di persone composta da due soli soci (nella specie, una società in nome collettivo) e la mancata ricostituzione della pluralità della compagine sociale da parte del socio superstite determinano lo scioglimento...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2979 del 16 febbraio 2016
«Il recesso legale del socio, sancito dagli artt. 2523 e 2437 c.c. (nei rispettivi testi anteriori alle modifiche apportate dal d.l.vo n. 6 del 2003), non può essere limitato o soppresso, neppure da clausole statutarie, senza violare la norma di...»