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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6129 del 18 ottobre 1986
«L'art. 823 secondo comma c.c., sul carattere alternativo dell'autotutela amministrativa rispetto ai mezzi ordinari a difesa della proprietà o del possesso, ancorché dettato per i beni demaniali, configura espressione di un principio generale,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5452 del 9 dicembre 1989
«Per la costituzione di una servitù di pubblico passaggio su un fondo privato — il cui accertamento è compito esclusivo del giudice di merito — è necessaria la prova specifica di un effettivo e pacifico uso della strada da parte della generalità...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2635 del 4 marzo 1993
«La sdemanializzazione di un bene può essere anche tacita, indipendentemente da un formale atto di sclassificazione, purché risulti da atti univoci e concludenti, incompatibili con la volontà dell'amministrazione di conservarne la destinazione...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 17295 del 14 novembre 2003
«Nell'ipotesi in cui la ASL abbia affidato ad un privato la gestione del servizio di bar all'interno di un ospedale pubblico, il rapporto tra la pubblica amministrazione ed il privato, avendo ad oggetto un'attività da svolgersi all'interno di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13732 del 27 giugno 2005
«Poiché alle delibere condominiali si applica il principio dettato in materia di contratti, secondo cui il potere attribuito al giudice dall'art. 1421 c.c. di rilevarne d'ufficio la nullità deve necessariamente coordinarsi con il principio della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7655 del 21 aprile 2004
«Il diritto di proprietà può esser frazionato in senso orizzontale e quindi la proprietà del sottosuolo può appartenere ad un soggetto diverso dal proprietario del suolo e del fabbricato su esso insistente. In tal caso il rapporto tra i rispettivi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7768 del 5 aprile 2011
«A norma dell'art. 843 c.c., il proprietario deve permettere l'accesso e il passaggio nel suo fondo, sempre che ne venga riconosciuta la necessità, al fine di costruire o riparare il muro o altra opera propria del vicino o comune; ove, però, nel...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2274 del 27 febbraio 1995
«L'obbligo del proprietario di permettere, ai sensi dell'art. 843 c.c., l'accesso ed il passaggio nel suo fondo quando questi siano necessari per la costruzione o riparazione di un muro od altra opera propria del vicino o comune non si ricollega ad...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2166 del 31 gennaio 2006
«In tema di immissioni (nella specie rumori provocati da attività sportive praticate all'aperto), il contemperamento delle esigenze della proprietà con quelle ricreative e sportive, che ai sensi dell'art. 844 c.c. deve essere compiuto anche tenendo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5564 del 8 marzo 2010
«In tema di immissioni, l'art. 844, secondo comma, c.c., nella parte in cui prevede la valutazione, da parte del giudice, del contemperamento delle esigenze della produzione con le ragioni della proprietà, considerando eventualmente la priorità di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3438 del 12 febbraio 2010
«Il limite di tollerabilità delle immissioni non ha carattere assoluto ma è relativo alla situazione ambientale, variabile da luogo a luogo, secondo le caratteristiche della zona e le abitudini degli abitanti; spetta, pertanto, al giudice di merito...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8420 del 11 aprile 2006
«La norma sulla disciplina delle immissioni di cui all'art. 844 c.c., nel prevedere la valutazione, da parte del giudice, del contemperamento delle esigenze della produzione con le ragioni della proprietà, tenendo eventualmente conto della priorità...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13334 del 29 novembre 1999
«In tema di immissioni in alienum , il criterio del contemperamento delle esigenze della produzione con le ragioni della proprietà, posto dall'art. 844, secondo comma, c.c., non implica che nelle zone a prevalente vocazione industriale debbano...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 161 del 10 gennaio 1996
«In materia di immissioni dannose (nella specie di natura olfattiva) il criterio del preuso cui fa riferimento l'art. 844, comma 2, c.c. ha carattere sussidiario e facoltativo, sicché il giudice del merito nella valutazione della normale...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3401 del 23 maggio 1981
«Ai fini della valutazione della liceità o meno delle immissioni, il criterio della priorità dell'uso ha natura secondaria e facoltativa, dovendo il limite della tollerabilità accertarsi tenendo conto, anzitutto, della situazione dei luoghi e della...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 26009 del 30 ottobre 2008
«In tema di contributi consortili, allorquando la cartella esattoriale emessa per la riscossione dei contributi medesimi sia motivata con riferimento ad un "piano di classifica" approvato dalla competente autorità regionale, è onere del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10442 del 21 ottobre 1998
«Il Consorzio di miglioramento fondiario, per esigere dai consorziati il pagamento di somme per la conservazione e il godimento di opere ed impianti destinati all'uso comune, non ha l'onere, a differenza della richiesta del contributo consortile —...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4485 del 21 aprile 1995
«In tema di contributi dovuti dai proprietari degli immobili ai consorzi di bonifica, la giurisdizione del giudice amministrativo riguarda soltanto le controversie relative al, quantum dei contributi dovuti, perché concernenti i criteri di...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2852 del 10 marzo 1992
«Anche in tema di contributi spettanti ai consorzi di bonifica, i quali hanno natura di tributi e sono riscossi in base alla normativa prevista per le imposte dirette, trova applicazione il principio secondo cui la procedura di esazione, che ha...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 871 del 29 gennaio 1991
«Qualora il proprietario di un immobile, che sia incluso nel comprensorio di un consorzio idraulico obbligatorio (nella specie, consorzio del fiume Elsa), chieda un accertamento negativo della debenza dei contributi, deducendo l'arbitraria attività...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1316 del 22 febbraio 1990
«Con riguardo ai comparti edificatori, di cui agli artt. 870 c.c., 23 della L. 17 agosto 1942, n. 1150 e 13 della L. 28 gennaio 1977, n. 10, i comuni sono muniti di poteri autoritativi, a difesa di esigenze generali, pure per quanto attiene al...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11525 del 13 ottobre 1999
«Nell'azione proposta dal proprietario di un immobile contro il proprietario di un immobile vicino allo scopo di ottenere la remissione in pristino di quest'ultimo, per la dedotta contrarietà delle opere compiute alle prescrizioni degli strumenti...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9555 del 1 luglio 2002
«Le controversie tra proprietari di fabbricati vicini aventi ad oggetto questioni relative all'osservanza di norme che prescrivono distanze tra le costruzioni o rispetto ai confini, appartengono alla giurisdizione del giudice ordinario, essendo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11163 del 24 dicembre 1994
«Il carattere amministrativamente illegittimo di un'opera edilizia (nella specie sopraelevazione di un preesistente corpo di fabbrica, in assenza di provvedimento concessorio) la quale non contrasti tuttavia con le prescrizioni comunali in materia...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7257 del 17 maggio 2002
«Il piano regolatore di un Comune costituisce norma di carattere secondario (soggetta a pubblicazione presso il Comune stesso) sicché il giudice non è tenuto a conoscerne né a ricercarne d'ufficio il contenuto, incombendo, per converso,
sulla parte...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3820 del 2 maggio 1997
«Le prescrizioni dei regolamenti comunali edilizi e degli annessi programmi di fabbricazione che disciplinano le distanze nelle costruzioni anche con riguardo ai confini, sono integrative del codice civile, secondo il disposto degli artt. 872 e 873...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10450 del 25 novembre 1996
«Le norme dei regolamenti comunali edilizi sono, per effetto del richiamo contenuto negli artt. 872 e 873 c.c., integrative delle norme contenute nel codice in materia di distanze tra costruzioni, sicché il problema della scienza ufficiale di tali...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15367 del 5 dicembre 2001
«In tema di osservanza delle distanze tra costruzioni, ove le stesse siano prescritte da un regolamento edilizio integrativo del codice civile, nessuna indagine deve essere svolta per accertare se dalla violazione della norma regolamentare sia...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6414 del 17 maggio 2000
«La liquidazione equitativa dei danni è dall'art. 1226 c.c. rimessa al prudente criterio valutativo del giudice di merito non soltanto quando la determinazione del relativo ammontare sia impossibile, ma anche quando la stessa, in relazione alle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2975 del 20 marzo 1998
«La costruzione del confinante realizzata in violazione delle norme sulle distanze implica una sorta di asservimento de facto in pregiudizio del vicino, al quale spetta conseguentemente il risarcimento del danno rimesso, in difetto di precise...»