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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12238 del 15 marzo 2004
«Il reato di cui all'art. 591 c.p. di abbandono di persone minori o incapaci ha natura permanente, in quanto la condotta si protrae fino a quando gli imputati non fanno cessare le situazioni che non consentono un'assistenza o cura adeguata o fin...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 7958 del 11 luglio 1992
«Ai sensi dell'art. 357 c.p., come novellato dalle leggi n. 86 del 1990 e n. 181 del 1992, la qualifica di pubblico ufficiale deve essere riconosciuta a quei soggetti che, pubblici dipendenti o semplici privati, quale che sia la loro posizione...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 45 del 10 gennaio 1986
«In caso di truffa ai danni di un ente locale gestore diretto di una casa da gioco, pur avendo l'attività inerente alla gestione natura esclusivamente privatistica, è ravvisabile l'aggravante del fatto commesso a danno dello Stato o di un altro...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 12716 del 30 marzo 2001
«In tema di furto di energia elettrica in utenza domestica, l'attenuante di cui all'art. 62 n. 4 c.p. (danno di particolare lievità) non può, di regola, essere concessa in quanto nelle abitazioni l'appropriazione illecita di energia avviene con...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3741 del 10 marzo 1989
«L'art. 62, n. 5, c.p., nel prevedere il fatto doloso della persona offesa come causa concorrente, con l'azione o l'omissione del colpevole, a determinare l'evento, non precisa che la persona offesa debba volere lo stesso evento voluto dal...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12795 del 11 aprile 2006
«Il reato di evasione non è configurabile nella ipotesi di un internato per esecuzione di una misura di sicurezza e ammesso al regime di semilibertà, il quale non rispetti l'orario di rientro nella casa circondariale, non essendo assimilabile la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4406 del 30 aprile 1996
«Deve escludersi la configurabilità del reato di evasione con riguardo all'allontanamento del minore dalla casa in violazione della prescrizione dell'obbligo della permanenza in essa, impostogli ai sensi dell'art. 21 del processo minorile. Invero...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6223 del 27 maggio 1994
«Poiché il minorenne obbligato alla permanenza in casa ovvero collocato in comunità viene considerato in stato di custodia cautelare ai soli fini del computo della durata massima della misura e del calcolo della pena da scontare, mentre per il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9560 del 12 novembre 1983
«Il reato di evasione non è configurabile nell'ipotesi di un internato per esecuzione di una misura di sicurezza e ammesso al regime di semilibertà, il quale non rispetti l'orario di rientro nella casa circondariale. La figura dell'internato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8978 del 5 marzo 2010
«Integra il delitto di evasione la condotta posta in essere dal condannato in regime di semidetenzione, che si allontani dalla casa circondariale ove si trova ristretto, senza farvi più ritorno.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2160 del 16 febbraio 1990
«Il termine «allontanarsi», impiegato dall'art. 385 c.p. per chi è agli arresti domiciliari, va letto con riferimento a quest'ultima espressione e nel più ampio contesto dell'economia cui la norma corrisponde, nel senso cioè che l'interessato resti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 50097 del 12 dicembre 2013
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 388, primo comma, cod. pen., l'ingiunzione ad adempiere, che costituisce condizione di punibilità del reato, può consistere anche in una richiesta di adempimento informale o addirittura...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14367 del 20 dicembre 1999
«In tema di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice, integra il reato di cui all'art. 388, comma primo, c.p., il coniuge che, attraverso la sostituzione della serratura della casa coniugale, si sottrae al provvedimento con il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1038 del 9 gennaio 2013
«Non integra il reato previsto dall'art. 388, comma secondo, c.p., l'inadempimento dei provvedimenti di carattere patrimoniale conseguenziali alla pronuncia del giudice civile in tema di affidamento della prole. (Fattispecie relativa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4439 del 8 febbraio 2005
«In tema di elusione dei provvedimenti del giudice riguardanti l'affidamento di minori (art. 388, secondo comma, c.p.), premesso che detta elusione non postula necessariamente un contegno contrassegnato dall'uso di scaltrezza o da una subdola...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3028 del 5 marzo 1999
«Il reato di cui all'art. 474 c.p. sussiste ogni volta che venga accertato che si è svolto il commercio di prodotti con marchio contraffatto, non essendo necessaria una situazione tale da indurre in inganno il cliente sulla genuinità della merce....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5660 del 16 maggio 1994
«Risponde del delitto di cui agli artt. 490 e 476 c.p. l'agente di custodia che sopprima una «nota riservata» redatta al direttore della Casa circondariale, nella quale si dà atto dei disservizi riscontrati nella gestione dell'istituto e si...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 26181 del 8 luglio 2010
«Integra il reato di falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atto pubblico (art. 479 c.p.), la condotta di colui che, in qualità di comandante dei vigili urbani, attesti falsamente - a seguito di sopralluogo - la conformità di una...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 340 del 17 febbraio 1967
«La norma dell'art. 494 c.p., che reprime l'induzione di altri in errore ottenuta con i mezzi indicati dalla legge, richiede il concorso del dolo specifico dell'agente di procurare a sé o ad altri un vantaggio o di recare ad altri un danno. Ma il...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 852 del 11 febbraio 1981
«La falsa dichiarazione agli agenti di polizia giudiziaria del conducente di un autoveicolo di essere abilitato alla guida e di avere dimenticato a casa la relativa patente, che invece gli era stata sospesa con provvedimento prefettizio, non...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1866 del 19 gennaio 2009
«In tema di colpa professionale medica, ai fini dell'affermazione di responsabilità penale, in relazione al decesso di una paziente, dei medici operanti - non in posizione apicale - all'interno di una struttura sanitaria complessa, a titolo di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4213 del 20 dicembre 2001
«In tema di abbandono di persone minori o incapaci, configura il reato di cui all'art. 591 c.p. la condotta dei responsabili dell'assistenza di soggetti ricoverati presso una casa di cura e di riposo privata (nella specie: titolare, amministratore...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6885 del 1 giugno 1999
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 591, primo comma, c.p., la vecchiaia non può essere intesa come condizione determinante una presunzione assoluta d'incapacità di provvedere a sè stessi, dovendosi invece accertare, di volta...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 15147 del 16 aprile 2007
«Ai fini della sussistenza dell'elemento psicologico del delitto di abbandono di persone incapaci, è richiesta la consapevolezza di abbandonare a se stesso il soggetto passivo che non abbia la capacità di provvedere alle proprie esigenze, in una...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8833 del 27 febbraio 2004
«Integra il reato di abbandono di minore (art. 591 c.p.) la condotta del conducente dell'autobus di una scuola che lascia un piccolo alunno a terra con l'effetto di causarne il viaggio di ritorno a casa in una condizione di pericolo rappresentato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 19427 del 18 maggio 2007
«In materia di diffamazione a mezzo stampa sussiste l'esimente del diritto di critica nel caso in cui il portavoce di una organizzazione sindacale — nel caso di specie, del settore sanitario — riferisca in una conferenza stampa la notizia del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 41135 del 19 novembre 2001
«In tema di diffamazione a mezzo stampa, poiché non può ritenersi di per sè attendibile la confidenza di un ufficiale di polizia giudiziaria, il cronista, che raccolga, al di fuori delle comunicazioni ufficiali fornite nel corso di una conferenza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18610 del 22 settembre 2015
«Il rapporto che si instaura tra paziente e casa di cura (o ente ospedaliero) ha la sua fonte in un atipico contratto a prestazioni corrispettive con effetti protettivi nei confronti del terzo, da cui, a fronte dell'obbligazione al pagamento del...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 26864 del 18 dicembre 2014
«In tema di notificazione ai sensi dell'art. 140 cod. proc. civ., la raccomandata cosiddetta informativa, poiché non tiene luogo dell'atto da notificare, ma contiene la semplice "notizia" del deposito dell'atto stesso nella casa comunale, non è...»
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Cassazione civile, Sez. VI-lav., sentenza n. 12526 del 4 giugno 2014
«L'ordinaria diligenza, alla quale il notificante è tenuto a conformare la propria condotta, per vincere l'ignoranza in cui versi circa la residenza, il domicilio o la dimora del notificando, al fine del legittimo ricorso alle modalità di...»