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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10549 del 10 ottobre 2000
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 388, secondo comma, c.p. (Sub specie della elusione di un provvedimento del giudice civile che prescrive misure cautelari a difesa del possesso), quando la situazione che realizza lo spoglio...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3769 del 25 marzo 1998
«Il provvedimento, adottato ai sensi dell'art. 700 c.p.c., di inibizione a un circolo ricreativo allo svolgimento di attività comportanti una rumorosità superiore a una determinata soglia (nella specie tre decibel) è da ritenere dato sia per la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4298 del 9 maggio 1997
«Per la punibilità dell'ipotesi criminosa prevista dall'art. 388, comma primo, c.p., è necessario che il soggetto non ottemperi all'ingiunzione di eseguire una sentenza di condanna che abbia imposto un obbligo civile, integrando tale condotta una...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6572 del 13 giugno 1991
«Ai fini della sussistenza del reato di elusione di un provvedimento del giudice di cui all'art. 388, comma secondo, c.p., non è sufficiente un mero comportamento omissivo, ma è necessario un comportamento attivo ovvero commissivo del soggetto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12077 del 6 dicembre 1988
«Ai fini del reato di elusione di un provvedimento del giudice di cui all'art. 388 c.p., il provvedimento di reintegra nel possesso che il pretore pronuncia ai sensi degli artt. 703 e 689 c.p.c. è una misura cautelare a difesa del possesso, intesa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 18285 del 11 maggio 2007
«In tema di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice, la sottrazione di cosa sottoposta a pignoramento si realizza anche con la mera « amotio» della « res» ingiustificata e non comunicata all'ufficio esecutante.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14334 del 9 aprile 2001
«In tema di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice concernente la sottrazione di cose pignorate o sottoposte a sequestro, il semplice allontanamento del proprietario, alla cui custodia le cose sequestrate o pignorate sono state...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2266 del 24 febbraio 2000
«Integra gli estremi del reato consumato di cui all'art. 388, comma primo, c.p. il comportamento dell'agente che nella procedura di conversione del pignoramento, ottenuto il provvedimento di conversione con l'obbligo di versare la somma residua...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7111 del 18 luglio 1997
«In materia di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice (art. 388 c.p.), deve ritenersi che, la sentenza dichiarativa di fallimento (art. 2 del R.D. 16 marzo 1942 n. 267) non determina l'automatica rimozione del vincolo imposto sui...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10018 del 22 novembre 1996
«La sottrazione, da parte del custode, di cose sottoposte a pignoramento su istanza dell'erario, o della pubblica amministrazione in genere, esula dalla previsione dell'art. 388 c.p. (mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice)...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6132 del 25 maggio 1994
«Se la misura cautelare disposta dal giudice civile in sede di reintegrazione a norma degli artt. 689 e 703 c.p.c., venga sostituita dalla sentenza del pretore che, all'esito del giudizio possessorio e, quindi, a seguito di un'indagine con...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2940 del 17 dicembre 1993
«Il provvedimento di reintegrazione del possesso pronunciato dal pretore a norma degli artt. 703 ss. c.p.c. costituisce misura cautelare a difesa del possesso, diretta, non soltanto a ripristinare il possesso a favore del soggetto che ne sia stato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10234 del 12 luglio 1989
«Risponde del reato di sottrazione di beni pignorati, di cui all'art. 334 c.p., e non di quello, previsto dall'art. 388, quinto comma, stesso codice, di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice, il custode il quale, invitato —...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 43500 del 13 novembre 2003
«Per la configurazione dell'elemento psicologico del delitto di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice, commesso mediante la sottrazione, soppressione, distruzione, dispersione o deterioramento di cose sottoposte a pignoramento o...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11254 del 26 ottobre 1998
«Il reato di cui all'art. 388, secondo comma, c.p. (mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice), è configurabile tutte le volte che l'agente ponga in essere, con consapevole volontà, una condotta diversa da quella disposta dal...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1512 del 14 febbraio 1995
«Poiché lo scopo della norma di cui al comma 3 dell'art. 388 c.p. consiste nella conservazione della situazione determinatasi nel processo esecutivo o cautelare a favore di uno o più soggetti in seguito al pignoramento o all'adozione di un...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 33989 del 3 agosto 2015
«Le norme di cui agli artt. 388 e 574 cod. pen., che prevedono rispettivamente il reato di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice e quello di sottrazione di persona incapace non danno luogo ad un concorso di norme governato dal...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14405 del 1 aprile 2009
«Integra il reato di bancarotta fraudolenta per distrazione, e non già il reato di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice (di cui all'art. 388, comma terzo, c.p.), la condotta di occultamento di un bene sottoposto a sequestro...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6068 del 10 febbraio 2015
«Integra il delitto di esercizio arbitrario continuato delle proprie ragioni, e non quello di maltrattamenti in famiglia, la condotta intimidatrice reiteratamente posta in essere in danno di familiari conviventi allo scopo di recuperare somme di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4939 del 27 marzo 1996
«La permanenza del reato associativo cessa anche con la privazione della libertà personale dell'agente; pertanto, qualora successivamente alla sua scarcerazione ne risulti provata l'ulteriore adesione al sodalizio, deve ravvisarsi un nuovo ed...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 40785 del 19 giugno 2008
«Risponde del delitto di incendio colposo il sindaco il quale, a conoscenza delle gravi ed insistenti perdite verificatesi nella rete di distribuzione comunale del metano, abbia omesso di adottare un provvedimento urgente di sospensione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 28753 del 10 luglio 2008
«Il privato che rediga materialmente una sentenza concorre nel reato di falso ideologico commesso dal giudice che attesti, con la sua sottoscrizione, la paternità del provvedimento.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 20550 del 25 maggio 2007
«È configurabile il delitto di falso ideologico in un atto pubblico a contenuto dispositivo nella cui parte descrittiva, che costituisce presupposto necessario alle susseguenti determinazioni, si afferma volutamente l'esistenza di una situazione di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10031 del 22 novembre 1996
«Il reato di falsità ideologica in atti pubblici è configurabile anche con riguardo ad atti dispositivi o negoziali della pubblica amministrazione qualora questi, oltre a contenere una manifestazione di volontà, si riferiscono ad una precisa...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 27770 del 21 giugno 2004
«In tema di falso ideologico in atto pubblico, pur essendo richiesto, sotto il profilo psicologico, per la configurabilità di detto reato, il solo dolo generico, deve tuttavia escludersi che esso possa ritenersi sussistente per il solo fatto che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11952 del 26 marzo 2010
«Non integra il reato di falso ideologico in atto pubblico per induzione in errore del pubblico ufficiale l'allegazione alla domanda di rinnovo di un provvedimento concessorio di un falso documento che non abbia spiegato alcun effetto, in quanto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13558 del 31 marzo 2008
«Integra il concorso di persone nel reato di falso ideologico in atto pubblico (art. 110 e 479 c.p. ) e non quello di tentativo di induzione in inganno del pubblico ufficiale, autore del falso la condotta del destinatario di un provvedimento di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4451 del 29 gennaio 2008
«Integra il reato di falsità ideologica commessa dal p.u. in atto pubblico (art. 479 c.p.) — e non quello di falsità ideologica commessa dal p.u. in certificati o autorizzazioni amministrative (art. 480 c.p.) — la condotta del medico di base che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 38965 del 24 ottobre 2005
«Integra il reato di falso ideologico in atto pubblico (art. 479 c.p.) e non quello di cui all'art. 480 c.p. (falso ideologico in certificati o autorizzazioni amministrative), la condotta del tecnico comunale, il quale attesti, apponendo il timbro...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 22203 del 3 giugno 2008
«Integra il delitto di falsità ideologica in atto pubblico commessa dal pubblico ufficiale (art. 479 c.p. ), la condotta di colui che, in qualità di procuratore della Repubblica, ancorché sospeso da tali funzioni, appone una data anteriore a quella...»