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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1507 del 11 febbraio 2000
«Il comportamento del commissario dell'amministrazione straordinaria diretto a riconoscere la causa di prelazione di un credito vantato come ipotecario, benché inefficace, costituisce violazione di un dovere essenziale d'ufficio, idoneo a...»
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Cassazione civile, Sez. VI-1, ordinanza n. 25877 del 18 novembre 2013
«In tema di liquidazione coatta amministrativa, il giudizio di opposizione allo stato passivo ha ad oggetto il diritto del creditore di partecipare al concorso, per cui i vizi del provvedimento di esclusione, o della sua comunicazione (nel caso di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 37505 del 17 ottobre 2011
«È ammissibile il ricorso straordinario per errore di fatto sulla prescrizione del reato, a condizione che la statuizione sul punto sia effettivamente l'esclusiva conseguenza di un errore percettivo causato da una svista o da un equivoco, e non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 48461 del 30 dicembre 2008
«È inammissibile il ricorso straordinario per cassazione proposto ai sensi dell'art. 625-bis, c.p.p., quando il preteso errore di fatto non consista in un errore percettivo causato da una svista o da un equivoco in cui la Corte di cassazione sia...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 35509 del 25 settembre 2007
«Ai fini dell'ammissibilità del ricorso straordinario per errore di fatto, è necessario che sia denunciata una disattenzione di ordine meramente percettivo, causata da una svista o da un equivoco, la cui presenza sia immediatamente ed...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 34156 del 10 agosto 2004
«L'errore di fatto verificatosi nel giudizio di legittimità ed oggetto del rimedio previsto dall'art. 625 bis c.p.p. consiste in un errore percettivo causato da una svista o da un equivoco e postula inderogabilmente che lo sviamento della volontà...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 16103 del 30 aprile 2002
«In tema di correzione dell'errore di fatto, poiché la relativa richiesta è ammessa solo a favore del condannato e l'art. 625 bis c.p.p. ha natura di norma eccezionale, possono costituire oggetto dell'impugnazione straordinaria esclusivamente quei...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 911 del 23 marzo 1994
«Nei riguardi di un soggetto che abbia riportato una pluralità di provvedimenti definitivi di condanna da giudici diversi, non si può addivenire ad applicazione di amnistia impropria, di indulto, né, in genere, a declaratoria di estinzione del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12284 del 18 dicembre 1975
«L'art. 3 della Costituzione, relativo alla eguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, non può considerarsi in alcun modo violato dalla parità di trattamento punitivo stabilita dagli artt. 217, 219 della legge fallimentare in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 154 del 5 gennaio 2006
«In tema di bancarotta, rientra tra gli «obblighi imposti dalla legge», la cui inosservanza, se causa o concausa di dissesto societario ovvero di aggravamento dello stesso dissesto, può dar luogo a responsabilità penale degli amministratori, ai...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 40581 del 3 dicembre 2002
«Ai fini della configurabilità del reato previsto dall'art. 224, n. 2, della legge fallimentare (R.D. 16 marzo 1942, n. 267), rientra tra gli “obblighi imposti dalla legge” la cui inosservanza, se causa o concausa di dissesto societario ovvero di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 25510 del 12 giugno 2003
«In tema di bancarotta fraudolenta impropria da reato societario, la nuova formulazione dell'art. 223, comma 2 n. 1, l. fall., introdotta dall'art. 4 del D.L.vo 11 aprile 2002, n. 61, non ha riprodotto, tra i fatti-reato che possono essere causa o...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 23236 del 27 maggio 2003
«In tema di bancarotta c.d. impropria da reato societario (nel caso di specie, false comunicazioni sociali ), la configurabilità della particolare fattispecie prevista dall'art. 223, secondo comma, n. 1, del R.D. 16 marzo 1942, n. 267, in rapporto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11624 del 26 marzo 2012
«In tema di bancarotta fraudolenta impropria, nell'ipotesi del fallimento cagionato per effetto di operazioni dolose, il concorso dell'"extraneus" istigatore e beneficiario delle operazioni è configurabile qualora questi risulti consapevole del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 17690 del 7 maggio 2010
«In tema di fallimento determinato da operazioni dolose, che si sostanzia in un'eccezionale ipotesi di fattispecie a sfondo preterintenzionale, l'onere probatorio dell'accusa si esaurisce nella dimostrazione della consapevolezza e volontà della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3942 del 24 gennaio 2008
«In tema di bancarotta fraudolenta dell'amministratore di fatto della società, poiché il fallimento non deve necessariamente e intenzionalmente essere voluto quale conseguenza della condotta, non sussiste contrasto logico tra compimento di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 35066 del 19 settembre 2007
«Non è configurabile il concorso formale tra il reato di bancarotta fraudolenta e quello di bancarotta impropria di cui all'art. 223 comma secondo n. 2 che deve considerarsi assorbito nel primo quando l'azione diretta a causare il fallimento sia la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 19806 del 29 aprile 2003
«In tema di bancarotta c.d. impropria, la particolare fattispecie di cui all'art. 223, comma secondo, n. 2, del R.D. 16 marzo 1942, n. 267, riguardante gli amministratori, i direttori generali, i sindaci ed i liquidatori di società fallite che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 32164 del 6 agosto 2009
«Il delitto di bancarotta fraudolenta impropria (art. 223, comma secondo, n. 1 L.fall.) è strutturato come reato complesso, rispetto al quale un reato societario tra quelli espressamente previsti dal legislatore ed assunto come elemento costitutivo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 45672 del 17 novembre 2015
«In tema di bancarotta fraudolenta impropria, nell'ipotesi di fallimento causato da operazioni dolose non determinanti un immediato depauperamento della società, la condotta di reato è configurabile quando la realizzazione di tali operazioni si...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 2677 del 22 febbraio 2012
«In tema di opposizione allo stato passivo del fallimento nel regime previsto dal d.l.vo n.169 del 2007, la mancata produzione di copia autentica del provvedimento impugnato non costituisce causa di improcedibilità del giudizio, non trovando...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10854 del 10 luglio 2003
«Nel giudizio di opposizione allo stato passivo, il regolamento delle spese processuali è ispirato, ricorrendo la medesima ratio di evitare che il ritardo nella documentazione del credito possa risolversi in pregiudizio per la massa dei creditori,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4049 del 7 luglio 1982
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 99 legge fallimentare nella parte in cui attribuisce al giudice delegato il potere di istruire la causa di opposizione allo stato passivo e di partecipare alla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6543 del 11 maggio 2001
«L'ammissione al passivo fallimentare di una parte del credito, rappresentato sin dall'origine da una pluralità di cambiali di identico importo, ma con diverse scadenze mensili, preclude l'ammissibilità della insinuazione tardiva del restante...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4310 del 19 marzo 2012
«Ai fini dell'ammissibilità della domanda tardiva di ammissione del credito ai sensi dell'ultimo comma dell'art. 101 legge fall. (cd. supertardiva), il mancato avviso al creditore da parte del curatore del fallimento, previsto dall'art. 92 legge...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9692 del 4 luglio 2002
«Il decreto con il quale il giudice delegato, a fronte dell'opposizione del curatore, in luogo di provvedere alla istruzione della causa e rimettere la decisione al collegio, direttamente escluda, in tutto o in parte, il credito oggetto della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 979 del 16 gennaio 2009
«In tema di domanda proposta dal curatore, ex art. 102 del r.d. n. 267 del 1942 (nel testo originario), di revocazione contro i crediti ammessi, qualora in corso di causa abbia luogo la chiusura del fallimento e l'evento - che implica la decadenza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13762 del 12 giugno 2007
«Nel caso in cui l'attività di gestione di patrimoni mediante operazioni aventi ad oggetto valori mobiliari da parte delle società d'intermediazione (sim ), sia stata realizzata in violazione del principio della doppia separazione patrimoniale, nel...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3431 del 14 dicembre 1999
«Configura un caso di paralisi dell'attività dibattimentale determinata da mancata assistenza difensiva la revoca in massa delle nomine dei difensori da parte degli imputati detenuti con nomina di altri difensori ai quali venga concesso termine a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4871 del 27 luglio 1999
«In caso di procedimento nei confronti di più imputati, l'impedimento di alcuni di essi o dei loro difensori a comparire e la conseguente richiesta di rinvio comporta l'applicazione dell'art. 304, primo comma, lett. a) anche nei confronti di tutti...»