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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3114 del 13 ottobre 1995
«La Convenzione europea di Parigi, a differenza dell'art. 705 c.p.p., non richiede per la pronuncia di una sentenza favorevole all'estradizione per l'estero che debbano sussistere «gravi indizi di colpevolezza» né che il mandato di cattura o...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3125 del 13 ottobre 1995
«Devono ritenersi non sussistere le condizioni per la concessione dell'estradizione di un cittadino italiano condannato all'estero qualora la richiesta di esecuzione della pena venga dal richiedente sollecitata solo per esigenze di cosiddetta...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4407 del 4 ottobre 1995
«Ai fini della concedibilità dell'estradizione per l'estero, per soddisfare il requisito della doppia incriminabilità, di cui all'art. 13, comma 2, c.p., non è necessario che lo schema astratto della norma incriminatrice dell'ordinamento straniero...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 338 del 30 marzo 1993
«Ai fini della pronuncia di sentenza favorevole all'estradizione l'art. 705 c.p.p. richiede la sussistenza documentata e la valutazione dei gravi indizi di colpevolezza a carico dell'estradando solo se non esiste convenzione di estradizione fra lo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4511 del 8 febbraio 1996
«In materia di estradizione, contro la sentenza della corte di appello può essere proposto ricorso per cassazione anche per il merito (art. 706, primo comma c.p.p.) e poiché davanti alla Corte stessa si applicano le disposizioni dell'art. 704 (art....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4157 del 11 novembre 1994
«La regola secondo cui l'annullamento con rinvio non è compatibile con la struttura del giudizio di cassazione nell'ambito del procedimento di estradizione non ha valore assoluto, ma incontra un limite nella sua stessa ratio, costituita dal...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 922 del 8 maggio 1998
«In tema di estradizione per l'estero, il vano decorso del termine di quindici giorni previsto dall'art. 708, comma 5, c.p.p. per la consegna dell'estradando produce la perdita di efficacia del decreto ministeriale di estradizione solo nell'ipotesi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3889 del 31 gennaio 2012
«In tema di estradizione per l'estero, ai fini della convalida dell'arresto provvisorio operato dalla polizia giudiziaria ai sensi dell'art. 716 c.p.p., non è richiesta la preventiva audizione dell'estradando, cui occorre procedere, invece, nella...»
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Cassazione penale, Sez. V, ordinanza n. 3812 del 7 dicembre 1993
«A norma dell'art. 714, terzo comma, c.p.p., le misure coercitive ed il sequestro nel corso del procedimento di estradizione non possono essere disposti se vi sono ragioni per ritenere che non sussistono le condizioni per una sentenza favorevole...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3384 del 28 marzo 1995
«In tema di concorso di persone nel reato, una volta dimostrato, anche per facta concludentia, l'intervenuto accordo fra più soggetti in ordine all'attuazione di una determinata azione criminosa, comprensiva anche dei suoi già preventivati,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 38344 del 23 ottobre 2001
«È inammissibile l'incidente di esecuzione proposto nei confronti di un provvedimento di rigetto della richiesta di revoca o di sostituzione di una misura cautelare, che riconoscendo l'insussistenza delle condizioni per l'adozione di una misura...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 44858 del 2 dicembre 2008
«Costituisce violazione del principio di specialità dell'estradizione l'inclusione, nel cumulo delle pene concorrenti, di una pena inflitta con una sentenza di condanna pronunciata all'estero e riconosciuta in Italia, in assenza di un procedimento...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9145 del 15 marzo 2006
«In tema di estradizione, costituisce violazione del principio di specialità di cui all'art. 721 c.p.p. l'inclusione nel cumulo della pena, relativo a diverse condanne, della pena inflitta con sentenza di condanna diversa da quella per la quale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12514 del 29 marzo 2002
«Il principio di specialità stabilito dalla Convenzione europea di estradizione non inibisce di procedere, in forza di sentenza ancora ineseguibile perché non coperta da estradizione, alla revoca di un beneficio (nella specie condono D.P.R. 394 del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3876 del 25 luglio 1996
«Ai fini della revoca di benefici già concessi (sospensione condizionale o indulto), si deve tenere conto anche delle condanne riportate all'estero, se riconosciute in Italia.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3835 del 2 novembre 1993
«Costituisce violazione del principio di specialità dell'estradizione l'inclusione, nel cumulo, di una pena inflitta con sentenza di condanna diversa da quella per la quale l'estradizione venne richiesta, in quanto tale pena non è eseguibile, salvo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16364 del 3 maggio 2012
«In tema di mandato di arresto europeo, quando la Corte d'appello dispone l'esecuzione nello Stato della pena inflitta nei confronti del cittadino italiano, ai sensi dell'art. 18, comma primo, lett. r), legge n. 69 del 2005, la sentenza pronunciata...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 16051 del 21 aprile 2011
«Il riconoscimento di una sentenza penale straniera è legittimamente operato anche in mancanza, agli atti, della copia della sentenza, essendo sufficiente la traduzione in lingua italiana effettuata dal Ministero della Giustizia, della quale deve...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 315 del 26 febbraio 1998
«Anche in caso di riconoscimento di sentenze straniere, in sede di esecuzione valgono i principi generali in tema di inviolabilità del giudicato in base ai quali in sede di esecuzione sono deducibili esclusivamente i vizi attinenti al titolo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6490 del 8 gennaio 1998
«In tema di riconoscimento delle sentenze penali straniere, la norma di cui all'art. 730, terzo comma, c.p.p., impone, per la richiesta del procuratore generale, il requisito indispensabile della specificazione degli effetti per i quali il...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 21903 del 30 maggio 2001
«In tema di effetti delle sentenze penali straniere, non è necessaria la richiesta del procuratore generale per il riconoscimento, ai fini disciplinari, delle stesse, ciò in quanto, nella locuzione «altri effetti civili», utilizzata dall'art. 732...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10885 del 20 marzo 2012
«È legittimo il riconoscimento della sentenza penale straniera di patteggiamento a pena detentiva pari ad anni sei, posto che essa, benché avente ad oggetto una pena superiore ai limiti edittali previsti per l'applicazione del corrispondente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2442 del 20 gennaio 2012
«In tema di riconoscimento delle sentenze penali straniere, l'ambito del controllo sul requisito della non contrarietà ai principi fondamentali dell'ordinamento giuridico dello Stato non riguarda solo il dispositivo, ma deve investire anche la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 40961 del 31 ottobre 2008
«Non sussistono i presupposti per il riconoscimento della sentenza penale straniera, ai sensi dell'art. 733, comma primo, lett. c ), c.p.p., quando nel relativo procedimento non siano state espletate le formalità necessarie per portare alla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 40883 del 7 novembre 2007
«Ai fini del riconoscimento di una sentenza straniera ai sensi dell'art. 733 c.p.p., non è necessario che il reato riceva identico o analogo trattamento sanzionatorio nell'ordinamento italiano ed in quello straniero. (Fattispecie nella quale è...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 36778 del 25 settembre 2003
«In tema di riconoscimento della sentenza straniera, il disposto di cui alla lettera c) dell'art. 733 c.p.p. — il quale prevede tra i presupposti che al condannato sia stato assicurato il diritto ad essere interrogato in una lingua per lui...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 801 del 13 gennaio 2003
«Con riguardo al limite posto dall'art. 733 lett. b) c.p.p. al riconoscimento di sentenze penali straniere, benché il nostro ordinamento costituzionale non contenga il principio del doppio grado giurisdizionale di merito ma soltanto quello della...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1385 del 3 luglio 1998
«Il presupposto del riconoscimento di sentenza straniera specificato alla lett. f) dell'art. 733 c.p.p., secondo cui la sentenza non può essere riconosciuta se per lo stesso fatto e nei confronti della stessa persona è stata pronunciata nello Stato...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 225 del 30 aprile 1996
«L'art 733 c.p.p. fa divieto di riconoscere la sentenza penale straniera se l'imputato non è stato citato a comparire in giudizio ovvero non gli è stato riconosciuto il diritto di essere assistito da un difensore, ponendo l'esigenza del cumulo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1449 del 20 luglio 1995
«In tema di riconoscimento di sentenze straniere l'art. 733, comma, lett. a), c.p.p. richiede, quale presupposto indefettibile, la irrevocabilità della sentenza stessa secondo le leggi dello Stato in cui è stata pronunciata. Qualora avverso la...»