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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1111 del 3 maggio 1990
«I provvedimenti applicativi dell'indulto adottati in relazione a singole condanne hanno carattere provvisorio e sono destinati ad essere assorbiti e superati dall'applicazione unitaria del beneficio in sede di cumulo ex art. 174 c.p.»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 2 del 2 gennaio 2015
«Nel caso in cui l'esecuzione della pena sia subordinata alla revoca dell'indulto, il termine di prescrizione della pena decorre dalla data d'irrevocabilità della sentenza di condanna, quale presupposto della revoca del beneficio.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2060 del 20 gennaio 2009
«In tema di revoca dell'indulto, nel caso in cui il reato commesso entro il termine all'uopo rilevante risulti unito in continuazione con altro più grave commesso precedentemente, per valutare il superamento del limite di pena preclusivo alla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2432 del 3 luglio 1992
«È legittima la revoca contemporanea di più condoni concessi con distinti provvedimenti di clemenza a seguito di unica condanna successiva alla loro applicazione, allorché il nuovo reato cui quella condanna si riferisce sia stato commesso nei...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1123 del 19 marzo 1996
«Il disposto del secondo comma dell'art. 174 c.p., che stabilisce che il condono si applica, nel concorso di più reati, una sola volta dopo cumulate le pene (cumulo materiale, non giuridico), va inteso con riferimento alle pene condonabili, non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 467 del 27 febbraio 1996
«Nei casi di indulto soggetto a revoca per successiva condanna, la già verificatasi condizione risolutiva rende l'indulto inapplicabile anche nelle ipotesi in cui il beneficio non sia stato ancora formalmente concesso.»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 2333 del 7 marzo 1995
«Il problema dell'applicazione dell'indulto può essere sollevato nel giudizio di legittimità soltanto nel caso in cui il giudice di merito lo abbia preso in esame e lo abbia risolto negativamente, escludendo che l'imputato abbia diritto al...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3258 del 17 gennaio 1995
«La pena dell'ergastolo, in quanto pena detentiva perpetua, non è condonabile «in parte», ma soltanto, per eventuale volontà del legislatore, in toto, ovvero, sempre per la medesima volontà, convertibile in pena di altra specie; né il condono...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2594 del 4 settembre 1993
«L'art. 1 del D.P.R. 22 dicembre 1990, n. 394, non consente di estendere l'indulto alla pena dell'ergastolo. La specifica connotazione di quest'ultimo, ossia la perpetuità, è infatti ontologicamente incompatibile con tutte quelle cause estintive...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4659 del 27 gennaio 1992
«In tema di revoca della liberazione condizionale, la declaratoria di incostituzionalità (parziale) dell'art. 177, primo comma, c.p. — nella parte in cui, nel caso di revoca della liberazione condizionale, non consente al tribunale di sorveglianza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5563 del 4 febbraio 1997
«L'art. 177 c.p. prevede tassativamente i casi in cui può farsi luogo alla revoca della liberazione condizionale, con la conseguenza che non è consentito applicare la disposizione stessa, peraltro di stretta interpretazione trattandosi di istituto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2243 del 26 ottobre 1988
«Per la revoca della liberazione condizionale disposta in conseguenza della successiva commissione di reato, la medesimezza dell'indole è richiesta solo per le contravvenzioni e non anche per i delitti. Ne consegue che, qualora la persona ammessa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 451 del 28 febbraio 1992
«In tema di liberazione condizionale, qualora risulti accertata la violazione di obblighi inerenti alla libertà vigilata, la valutazione del grado di gravità di detta violazione, ai fini della revoca o meno del beneficio, secondo quanto previsto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1274 del 17 giugno 1995
«Poiché, dopo la riabilitazione prevista dalla legge penale comune (art. 178 c.p.), non residuano effetti penali della condanna per diserzione (art. 146 c.p.m. di guerra) da estinguere mediante la cosiddetta riabilitazione militare, ne deriva, come...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2002 del 30 maggio 1995
«La condanna per diserzione, nel comportare, ai sensi dell'art. 1 D.L.vo 4 marzo 1948 n. 137, l'automatica esclusione dai benefici combattentistici, comporta, del pari automaticamente, l'esclusione dalle onorificenze militari, incidendo sullo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4491 del 18 dicembre 1993
«Il condannato per il reato di diserzione, che abbia già ottenuto la riabilitazione ordinaria ai sensi dell'art. 178 c.p., conserva l'interesse a richiedere la riabilitazione militare prevista dall'art. 72 c.p.m.p. in quanto la prima, a differenza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 37829 del 17 settembre 2015
«In tema di riabilitazione, deve escludersi che l'inosservanza dell'ordine di demolizione del manufatto abusivo possa costituire, di per sé, un elemento ostativo alla concessione del beneficio, in difetto della valutazione di ulteriori elementi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4519 del 26 novembre 1993
«Le condanne o le denunzie per fatti posteriori a quelli ai quali si riferisce l'istanza di riabilitazione non sono di per sé ostative alla concessione di tale beneficio, ma occorre che il giudice di merito conduca una penetrante indagine sui fatti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 44574 del 20 dicembre 2010
«Il termine triennale per la concessione della riabilitazione decorre, in caso di condanna a pena condonata, dalla data del provvedimento di legge che concede il beneficio e non da quello giurisdizionale che lo applica.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 20650 del 25 maggio 2007
«In tema di riabilitazione, la riduzione da cinque a tre anni, per effetto della novella introdotta con L. n. 145 del 2004, del termine con decorrenza, fuori dal caso di esecuzione, dal giorno di estinzione in altro modo della pena principale e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1821 del 17 giugno 1993
«Atteso il carattere meramente dichiarativo del provvedimento giurisdizionale di applicazione dell'indulto, deve ritenersi che il termine previsto dall'art. 179 c.p. per la concessione della riabilitazione decorra, in caso di pena condonata, non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5260 del 1 febbraio 1993
«In tema di riabilitazione il maggior termine di dieci anni previsto dall'art. 179 c.p.p. per la concessione dell'anzidetto beneficio ai recidivi qualificati, decorre, nel caso di pluralità di sentenze di condanna, dalla data in cui la pena...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 665 del 10 gennaio 2002
«In tema di riabilitazione, non è ostativo alla concessione del beneficio il mancato adempimento delle obbligazioni civili nascenti da condanna relativa alla violazione della normativa in materia di stupefacenti, sotto il profilo del ristoro delle...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 685 del 31 marzo 2000
«In tema di condizioni per la riabilitazione, l'impossibilità di adempiere le obbligazioni civili derivanti dal reato ricomprende tutte le situazioni non addebitabili al condannato che gli impediscano l'adempimento cui è tenuto per conseguire il...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5048 del 15 novembre 1999
«In tema di riabilitazione, qualora sia certa ed incontestata la percezione di un reddito da parte dell'interessato, quest'ultimo deve dimostrare quantomeno un suo intento risarcitorio in misura compatibile con le proprie entrate e per l'ipotesi in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4737 del 8 marzo 1994
«In tema di condizioni per la riabilitazione, l'impossibilità di adempiere le obbligazioni civili derivanti dal reato, di cui all'art. 179, quarto comma, n. 2 c.p., ricomprende tutte le situazioni non addebitabili al condannato che gli impediscono...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3794 del 3 novembre 1993
«In tema di riabilitazione, l'attivarsi del reo al fine della eliminazione, per quanto possibile, di tutte le conseguenze di ordine civile derivanti dalla condotta criminosa costituisce condizione imprescindibile per l'ottenimento del beneficio,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 19358 del 6 maggio 2013
«In tema di confisca dei beni patrimoniali prevista dall'art. 12 sexies D.L. 8 giugno 1992, n. 306, conv. in L. 8 luglio 1992, n. 356 é irrilevante il requisito della pertinenzialità tra bene da confiscare e reato, sicché detta confisca non é...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 42182 del 29 novembre 2010
«È legittima la confisca per l'intero del complesso aziendale acquistato in regime di comunione legale dal solo coniuge imprenditore poi condannato ove l'attività imprenditoriale continui ad essere svolta anche dopo lo scioglimento della comunione,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9218 del 2 marzo 2009
«La confisca prevista dall'art. 12-sexies del D.L. n. 306 del 1992, convertito nella L. n. 356 del 1992 ha struttura e presupposti diversi da quella ordinaria, in quanto, mentre per quest'ultima assume rilievo la correlazione tra un determinato...»