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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8743 del 9 settembre 1997
«L'appartenenza di un bene al patrimonio indisponibile dello Stato, dei Comuni e delle Province, a meno che non si tratti di beni riservati, per loro natura, a tale patrimonio, dipende soprattutto dalle caratteristiche oggettive e funzionali del...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11101 del 26 luglio 2002
«Ai sensi dell'art. 947 c.c., nel testo anteriore alle modifiche ad esso apportate dalla legge 5 gennaio 1994, n. 37, le accessioni fluviali comportano l'acquisto della proprietà a titolo originario da parte del proprietario rivierasco solo se si...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3451 del 12 aprile 1996
«La sdemanializzazione di un bene, con la conseguenziale configurabilità di un possesso da parte del privato ad usucapionem , può verificarsi tacitamente, in carenza di un formale atto di declassificazione, solo in presenza di comportamenti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2635 del 4 marzo 1993
«La sdemanializzazione di un bene può essere anche tacita, indipendentemente da un formale atto di sclassificazione, purché risulti da atti univoci e concludenti, incompatibili con la volontà dell'amministrazione di conservarne la destinazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4430 del 24 febbraio 2009
«I terreni acquistati dagli enti di riforma fondiaria, essendo destinati all'attuazione della funzione istituzionale dei medesimi, ossia quella della redistribuzione della proprietà terriera ai contadini, come stabilito dall'art. 1 della legge n....»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 11028 del 19 maggio 2011
«L'imposizione di un vincolo di uso pubblico sulle strade vicinali permette alla collettività di esercitarvi il diritto di servitù di passaggio con le modalità consentite dalla conformazione della strada, ma non altera il diritto di proprietà della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3090 del 15 marzo 1993
«La disposizione dell'art. 844 c.c., è applicabile anche negli edifici in condomino nell'ipotesi in cui un condomino nel godimento della propria unità immobiliare o delle parti comuni dia luogo ad immissioni moleste o dannose nella proprietà di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8420 del 11 aprile 2006
«La norma sulla disciplina delle immissioni di cui all'art. 844 c.c., nel prevedere la valutazione, da parte del giudice, del contemperamento delle esigenze della produzione con le ragioni della proprietà, tenendo eventualmente conto della priorità...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4485 del 21 aprile 1995
«In tema di contributi dovuti dai proprietari degli immobili ai consorzi di bonifica, la giurisdizione del giudice amministrativo riguarda soltanto le controversie relative al, quantum dei contributi dovuti, perché concernenti i criteri di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 742 del 20 gennaio 2003
«In tema di proprietà edilizia, la disposizione di cui all'art. 869 c.c. — secondo la quale i proprietari d'immobili nei comuni dove sono formati piani regolatori devono osservare le prescrizioni dei piani stessi nelle costruzioni e nelle...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1316 del 22 febbraio 1990
«Con riguardo ai comparti edificatori, di cui agli artt. 870 c.c., 23 della L. 17 agosto 1942, n. 1150 e 13 della L. 28 gennaio 1977, n. 10, i comuni sono muniti di poteri autoritativi, a difesa di esigenze generali, pure per quanto attiene al...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3341 del 7 marzo 2002
«In materia di violazione delle distanze tra costruzioni previste dal codice civile e dalle norme integrative dello stesso, quali i regolamenti edilizi comunali, al proprietario confinante che lamenti tale violazione compete sia la tutela in forma...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10173 del 14 ottobre 1998
«La rilevanza giuridica della licenza o concessione edilizia si esaurisce nell'ambito del rapporto pubblicistico tra pubblica amministrazione e privato, richiedente o costruttore, senza estendersi ai rapporti tra privati dato che il conflitto tra...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7747 del 2 agosto 1990
«L'art. 872, secondo comma, c.c. - secondo cui colui che per effetto della trasgressione di norme edilizie speciali ha subito danno dev'essere risarcito, salva la facoltà di chiedere la riduzione in pristino in ipotesi di violazione delle norme...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10450 del 25 novembre 1996
«Le norme dei regolamenti comunali edilizi sono, per effetto del richiamo contenuto negli artt. 872 e 873 c.c., integrative delle norme contenute nel codice in materia di distanze tra costruzioni, sicché il problema della scienza ufficiale di tali...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 19350 del 4 ottobre 2005
«Mentre ai fini dell'osservanza delle norme sulle distanze legali stabilite dall'art. 873 c.c. e dalle disposizioni dei regolamenti locali da esso richiamate, deve farsi riferimento alle costruzioni che, essendo erette sopra il suolo, ne sporgano...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7044 del 14 aprile 2004
«In tema di condominio le norme sulle distanze, rivolte fondamentalmente a regolare con carattere di reciprocità i rapporti fra proprietà individuali, contigue e separate, sono applicabili anche tra condomini di un edificio condominiale, purché...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 19486 del 15 luglio 2008
«In tema di distanze tra costruzioni, l'art. 873 cod. civ trova applicazione anche quando, a causa del dislivello tra i fondi, la costruzione edificata nell'area meno elevata non raggiunga il livello di quello superiore, in quanto il rispetto delle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12964 del 31 maggio 2006
«In tema di limiti legali della proprietà, qualora la concreta determinazione della distanza tra costruzioni sia riferita all'altezza dei fabbricati, il relativo computo comporta il riferimento all'intera estensione in elevazione della costruzione,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6058 del 17 marzo 2006
«In virtù dell'assimilabilità al piano regolatore generale operata dalla Corte costituzionale con la sentenza n. 23 del 20 marzo 1978 il programma di fabbricazione, avendo natura di atto normativo regolatore a carattere generale e, quindi, cogente,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2703 del 6 marzo 1992
«Nel calcolo delle distanze fra costruzioni non deve tenersi conto di quegli sporti che non siano idonei a determinare intercapedini dannose o pericolose, consistendo in sporgenze di limitata entità con funzione meramente decorativa o di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10615 del 5 novembre 1990
«Nell'indagine diretta a delimitare il confine tra due fondi limitrofi costituenti lotti separati di un appezzamento originariamente unico rivestono importanza fondamentale i tipi di frazionamento allegati ai singoli atti di acquisto ed in essi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15247 del 20 luglio 2005
«In tema di distanze tra costruzioni, le prescrizioni contenute nei piani di recupero formati ai sensi dell'art. 28 della legge n. 457 del 1978 per la rimozione dello stato di degrado del patrimonio edilizio comunale sono soggette all'osservanza...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8122 del 14 giugno 2000
«Al principio dell'ammissibilità di un'usucapione pro quota del diritto di proprietà non si sottraggono i muri di confine che appartengano ad un solo dei proprietari dei fondi finitimi, non ostando a ciò la circostanza per la quale l'altro...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10615 del 28 novembre 1996
«Affinché sussista una veduta, a norma dell'art. 900 c.c., è necessario, oltre al requisito della inspectio anche quello della prospectio nel fondo del vicino, dovendo detta apertura non solo consentire di vedere e guardare frontalmente, ma...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5511 del 27 ottobre 1984
«Allorquando la costruzione di un muro viene eseguita su due adiacenti strisce di terreno, ciascuna di proprietà esclusiva di un distinto soggetto, deve ritenersi che, a norma dell'art. 934 c.c. (il quale statuisce il principio dell'accessione),...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8125 del 28 aprile 2004
«In tema di distanze legali tra costruzioni, ed in applicazione del cosiddetto principio della prevenzione (artt. 873, 875, 877 c.c.), l'irrevocabilità della scelta del preveniente è condizionata all'attività posta in essere dal prevenuto che, solo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9911 del 24 maggio 2004
«In tema di distanze legali il principio della prevenzione opera, nei rapporti fra privati, anche nel caso in cui la prima costruzione sia stata realizzata senza la prescritta concessione o licenza edilizia e sia quindi illegittima sotto il profilo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 649 del 20 febbraio 1975
«Ai fini dell'osservanza delle distanze legali dal fondo vicino, costituisce veduta diretta quella che si esercita guardando di fronte a sé stesso, e cioè in direzione perpendicolare rispetto al piano del muro in cui si apre la finestra da cui si...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2297 del 4 giugno 1977
«Il muro di cinta, quando è parzialmente incorporato in una costruzione, è soggetto alle distanze legali soltanto per la parte trasformata in muro di costruzione.»