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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3991 del 27 febbraio 2004
«In relazione ai contratti di locazione di immobili urbani, qualora l'immobile locato venga a versare, anche se non per colpa del locatore, in condizioni tali da non consentire il normale godimento del bene in relazione alla sua destinazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4119 del 10 aprile 1995
«L'obbligo del locatore di mantenere la cosa locata in stato da servire all'uso convenuto e di eseguire le riparazioni che non sono a carico del conduttore, stabilito dagli artt. 1575 e 1577, comma 1, c.c., trova un limite nella disciplina...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10685 del 14 dicembre 1994
«La responsabilità del locatore per la violazione dell'obbligo di mantenere la cosa locata in «istato da servire all'uso convenuto» (art. 1575 c.c.) dà luogo ad una obbligazione risarcitoria che, al pari di ogni analoga obbligazione contrattuale o...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11856 del 2 novembre 1992
«Le disposizioni degli artt. 1575, n. 2 e 1576 c.c., che pongono a carico del locatore l'obbligo di mantenere la cosa locata in istato da servire all'uso convenuto e di eseguire durante la locazione tutte le riparazioni all'uopo necessarie, tranne...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15372 del 28 giugno 2010
«L'obbligo del locatore di effettuare le riparazioni necessarie a mantenere l'immobile in buono stato locativo, di cui all'art. 1576 cod. civ., riguarda sia la parte dell'immobile di esclusiva proprietà del locatore sia le parti comuni...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6896 del 18 giugno 1991
«La responsabilità del conduttore, prevista all'art. 1590 c.c., per il deterioramento della cosa locata, ripete la propria disciplina dall'art. 1588 c.c., che pone a carico del conduttore la colpa presunta. Tale responsabilità trova limite solo ove...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9465 del 26 settembre 1997
«Il conduttore che, avvalendosi dei poteri sostitutivi e di gestione conferitigli dagli articoli 1577, secondo comma, e 2028 c.c., esegue riparazioni urgenti, ancorché su cosa non locatagli, ma necessarie per l'uso convenuto di quella locatagli, ha...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8303 del 31 marzo 2008
«In tema di locazione di immobile adibito ad uso diverso, nel caso in cui il conduttore abbia in contratto riconosciuto il bene locato idoneo all'uso pattuito e abbia esonerato il locatore da ogni inadempienza, è irrilevante la sussistenza di vizi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1735 del 25 gennaio 2011
«Nei contratti di locazione relativi ad immobili destinati ad uso non abitativo, grava sul conduttore l'onere di verificare che le caratteristiche del bene siano adeguate a quanto tecnicamente necessario per lo svolgimento dell'attività che egli...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20067 del 19 luglio 2008
«In tema di locazione di bene immobile destinato ad uso diverso da abitazione, il locatore deve garantire non solo l'avvenuto rilascio di concessioni, autorizzazioni o licenze amministrative relative alla destinazione d'uso del bene immobile,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13395 del 8 giugno 2007
«Salvo patto contrario, non è onere del locatore ottenere le eventuali autorizzazioni amministrative necessarie per l'uso del bene locato; pertanto, nel caso in cui il conduttore non ottenga la suddetta autorizzazione, non è configurabile alcuna...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12030 del 12 settembre 2000
«Il mancato rilascio di concessioni, autorizzazioni o licenze amministrative relative alla destinazione d'uso dei beni immobili — ovvero alla abitabilità dei medesimi — non è di ostacolo alla valida costituzione di un rapporto locatizio, sempre che...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4598 del 11 aprile 2000
«La destinazione particolare dell'immobile locato, tale da richiedere che l'immobile stesso sia dotato di precise caratteristiche e che ottenga specifiche licenze amministrative, diventa rilevante, quale condizione di efficacia, quale elemento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23909 del 9 novembre 2006
«In materia di locazioni l'art. 1580 c.c., che consente al conduttore di chiedere la risoluzione del contratto e non anche il risarcimento del danno nel caso in cui i vizi siano dal medesimo conosciuti al momento della conclusione del contratto, ha...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3636 del 8 aprile 1998
«L'art. 1580 c.c. attribuisce al conduttore la cui salute sia minacciata da vizi della cosa a lui noti al momento della conclusione del contratto il potere di chiedere la risoluzione, non anche l'ulteriore rimedio del risarcimento del danno...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5957 del 16 novembre 1979
«L'obbligo del locatore di mantenere la cosa locata in stato di servire all'uso convenuto è subordinato alla conoscenza che il locatore abbia della sopravvenuta inidoneità della cosa stessa a soddisfare le esigenze per cui venne locata, ma non...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12076 del 9 novembre 1992
«Ai fini dell'applicazione dell'art. 1664 c.c., il diritto dell'appaltatore alla revisione dei prezzi è subordinato al duplice accertamento che vi sia stato un aumento, in misura superiore al decimo del prezzo convenuto, del costo dei materiali e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6393 del 15 luglio 1996
«La deroga alla disciplina dell'art. 1664 c.c. (onerosità o difficoltà dell'esecuzione) nel cosiddetto appalto a forfait non comporta alcuna alterazione della struttura o della funzione dell'appalto, nel senso di renderlo un contratto aleatorio, ma...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 283 del 13 gennaio 1984
«In tema di appalto privato la distinzione fra verifica e collaudo — estranea alla terminologia del codice che parla solo di verifica (artt. 1665 e 1666 c.c.) — indica due diversi momenti di una complessa operazione che, con l'accettazione e la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2110 del 27 febbraio 1991
«Qualora, nel giudizio promosso dal committente nei confronti dell'appaltatore, con azione di garanzia ai sensi degli artt. 1667 e 1668 c.c., venga disposta consulenza tecnica, su istanza anche del convenuto, o comunque con la sua adesione o...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1320 del 30 gennaio 2001
«L'impegno dell'appaltatore di eliminare i vizi dell'opera oggetto del contratto di appalto comporta l'assunzione di una nuova obbligazione, sempre di garanzia, diversa ed autonoma rispetto a quella originaria, svincolata dai termini di decadenza e...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8567 del 28 settembre 1996
«Il committente convenuto per il pagamento può opporre all'appaltatore le difformità ed i vizi dell'opera da lui tempestivamente denunciati, avvalendosi del principio inadimplenti non est adimplendum al quale si ricollega la più specifica...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11055 del 26 luglio 2002
«Per aversi una manifestazione di volontà, sia pure tacita, del locatore, diretta a convalidare l'illegittima situazione posta in essere dal conduttore con il mutamento della destinazione dell'immobile locato, è necessario che sussistano elementi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7772 del 23 aprile 2004
«In tema di locazione, al conduttore non è consentito di astenersi dal versare il canone, ovvero di ridurlo unilateralmente, nel caso in cui si verifichi una riduzione o una diminuzione nel godimento del bene, e ciò anche quando si assume che tale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4794 del 13 novembre 1989
«Se nel corso del rapporto l'immobile locato subisca deterioramento a causa d'un incendio, il conduttore intanto può sospendere il pagamento del canone, facendo valere l'inadempimento del locatore all'obbligazione di mantenere la cosa in istato da...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9199 del 9 giugno 2003
«In un giudizio di risarcimento danni da ritardata restituzione dell'immobile, ex art. 1591 c.c., l'onere della prova relativo all'avvenuto pagamento del canone ed alla effettuata restituzione del bene locato incombe sul conduttore, trattandosi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2306 del 1 marzo 2000
«In caso di «danni per ritardata restituzione» della cosa locata, la norma di cui all'articolo 1591 c.c. ha una struttura simile a quella dell'articolo 1224 c.c., in tema di interessi moratori e, quindi, in tema di danno da ritardo nell'adempimento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6368 del 7 giugno 1995
«L'obbligo del conduttore in mora nella restituzione della cosa di pagare al locatore il corrispettivo convenuto sino alla riconsegna, ai sensi dell'art. 1591 c.c., costituendo una forma di risarcimento minima per la mancata disponibilità...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8240 del 24 maggio 2003
«L'art. 1591 c.c., nello stabilire che il conduttore in mora nella restituzione della cosa locata è tenuto a corrispondere al locatore il corrispettivo convenuto fino alla riconsegna, predispone una determinazione legale del danno da mancata...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17201 del 4 dicembre 2002
«In materia di locazione di immobili urbani, nella nozione di «corrispettivo convenuto» di cui all'art. 1591 c.c. deve essere ricompresa ogni obbligazione pecuniaria pattuita, e quindi anche gli oneri accessori condominiali posti convenzionalmente...»