-
Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 5597 del 9 aprile 2003
«...ora dispone l'art. 28, comma quinto, del D.L.vo 31 ottobre 1990, n. 346, per le successioni aperte a partire dall'1 gennaio 1991 — alcun onere a carico del chiamato all'eredità giacente, al fine dell'esonero dall'obbligo della dichiarazione.»
-
Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 11213 del 16 maggio 2007
«L'erede legittimo che non abbia partecipato al giudizio, promosso dagli altri eredi legittimi, diretto a far dichiarare la decadenza del (diverso soggetto) chiamato con testamento dal diritto di accettare l'eredità, qualora convenga in via...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3220 del 28 ottobre 1974
«...quest'ultimo, finché non si avvalga dell'azione di riduzione, non è chiamato all'eredità, non ha l'onere né il potere di accettare l'eredità, e nei suoi confronti non può verificarsi la decadenza prevista dall'art. 487, terzo comma, c.c.»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3548 del 25 marzo 1995
«...il soddisfacimento del credito, in quanto mira a rendere inopponibile al creditore la rinunzia e a consentirgli di agire sul patrimonio ereditario, rendendogli estranea la delazione del terzo chiamato per effetto della rinunzia da lui impugnata.»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 19527 del 7 ottobre 2005
«In tema di azione di riduzione delle donazioni e dei legati, qualora il testatore abbia disposto a titolo universale dell'intero asse ereditario, la condizione dell'accettazione dell'eredità con beneficio d'inventario è esclusa nell'ipotesi in cui...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5982 del 28 maggio 1993
«...di incertezza o, comunque, di pendenza che caratterizza l'eredità fino all'accettazione del chiamato e per far cessare la quale il legislatore ha previsto la prescrizione del diritto di accettazione, nonché l'astio interrogatoria ex art. 481 c.c.»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12641 del 26 maggio 2006
«Pertanto il giudice, chiamato a valutare l'interesse del minore preventivamente riconosciuto dalla madre a vedersi attribuito il patronimico a seguito del successivo riconoscimento paterno, dovrà impedire il mutamento del cognome non solo nei casi...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14759 del 4 giugno 2008
«...di esserne pregiudicato, può ricorrere all'autorità giudiziaria, ai sensi del quarto comma del richiamato art. 1105 c.c., come nel caso in cui non si formi la volontà della maggioranza o non si deliberi sull'amministrazione della cosa comune.»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 27412 del 13 dicembre 2005
«...negozio trascritto in data anteriore alla trascrizione della domanda di divisione, può essere chiamato in giudizio, ai sensi dell'art. 1113, comma terzo, c.c. in relazione all'art. 106 c.p.c., perché la sentenza abbia effetto nei suoi confronti.»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7485 del 6 luglio 1991
«Il creditore ipotecario chiamato nel giudizio di divisione a norma dell'art. 1113, terzo comma, c.c. assume la posizione di litisconsorte soltanto con l'effettivo intervento, per effetto del quale la divisione è efficace nei suoi confronti. Non...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12342 del 22 agosto 2002
«Ove detti miglioramenti siano costituiti da addizioni, il proprietario, in virtù del disposto dell'art. 936, quarto comma, espressamente richiamato, può obbligare il terzo ad asportarli, salvo che costui le abbia fatte in buona fede o che il...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6885 del 14 marzo 2008
«L'estinzione del processo esecutivo a seguito di rinuncia si verifica, al pari di quella prevista dall'art. 306 c.p.c., richiamato dall'art. 629 c.p.c., solo con l'ordinanza del giudice, per cui, fino a quando non è emesso tale provvedimento, i...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7647 del 3 settembre 1994
«Il lucro cessante, concretandosi questo nell'accrescimento patrimoniale in concreto ed effettivo pregiudicato o impedito dall'inadempimento della obbligazione contrattuale, presuppone almeno la prova, sia pure indiziaria, della utilità...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3225 del 20 marzo 1995
«In tema di assicurazione obbligatoria della responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore e dei natanti, il responsabile del danno che a norma dell'art. 23, legge 24 dicembre 1969, n. 990 deve essere chiamato in causa...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6451 del 18 maggio 2000
«L'interposizione fittizia di persona postula la imprescindibile partecipazione all'accordo simulatorio non solo del soggetto interponente e di quello interposto, ma anche del terzo contraente, chiamato ad esprimere la propria adesione all'intesa...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21625 del 12 ottobre 2009
«In caso di evizione parziale, qualora sia accertato il fatto che rende operante la relativa garanzia, all'acquirente, convenuto in giudizio, compete, ai sensi degli artt. 1483, secondo comma, e 1484 c.c., nei confronti del venditore chiamato in...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7863 del 19 luglio 1995
«La domanda del compratore di risoluzione del contratto di compravendita per vizi che rendono la cosa inidonea all'uso (art. 1495 c.c.) non si estende al terzo fornitore della cosa, chiamato in causa dal venditore, perché l'azione in tal modo...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1320 del 30 gennaio 2001
«...la domanda di manleva verso il terzo chiamato in garanzia impropria, sia stata notificata l'impugnazione tempestivamente proposta dal terzo chiamato non potendo rimettere in discussione l'esistenza o la misura della obbligazione garantita.»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 567 del 13 gennaio 2005
«In tema di responsabilità del venditore-costruttore per gravi difetti dell'opera, l'art. 1669 c.c., mirando a finalità di ordine pubblico, è applicabile non solo nei casi in cui il venditore abbia personalmente, cioè con propria gestione di uomini...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8109 del 27 agosto 1997
«Premessa la applicabilità della norma di cui all'art. 1669, in tema di responsabilità dell'appaltatore verso il committente, anche alla analoga fattispecie di responsabilità del costruttore-venditore verso l'acquirente, deve ritenersi...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2859 del 5 aprile 1990
«Nelle ipotesi in cui il creditore-attore intenda riversare su di un terzo, legato a lui da un distinto rapporto contrattuale, la responsabilità del danno patrimoniale sofferto in dipendenza del mancato adempimento di un'obbligazione di pagamento...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6560 del 3 dicembre 1988
«...all'evento oggetto dell'assicurazione, nel senso che la causazione d'esso o il suo accadimento sia imputabile al soggetto chiamato in responsabilità. (Nella specie si trattava della perdita per rapina subita dal vettore durante il trasporto.»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 200 del 9 gennaio 2002
«Il proprietario di un animale (o di chi ne abbia l'uso) risponde ai sensi dell'art. 2052 c.c. sulla base non già di un proprio comportamento o di una propria attività, ma sulla base della mera relazione (di proprietà o di uso) intercorrente fra...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3312 del 21 marzo 2000
«Ai fini dell'annullamento di una delibera assembleare di una società di capitali per conflitto di interessi ex art. 2373 c.c., deve ritenersi del tutto irrilevante la circostanza che la delibera stessa consenta al socio il conseguimento (anche)...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16692 del 26 novembre 2002
«Ai sensi degli artt. 2383 e 2385 c.c., richiamati dal successivo art. 2487, in tema di organi di una società a responsabilità limitata, la nomina e la revoca degli amministratori devono essere iscritte nel registro di cancelleria (art. 100 att....»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23262 del 17 novembre 2005
«Nell'ipotesi, prevista dall'art. 2447 c.c., di ricostituzione del capitale sociale ridottosi, per la perdita di oltre un terzo dello stesso, al di sotto del minimo legale, non è imposta l'immediata in considerazione dell'urgenza connessa...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13760 del 12 giugno 2009
«È inammissibile il ricorso straordinario per cassazione di cui all'art. 111, settimo comma, Cost. avverso il decreto pronunciato dal giudice designato dal presidente del tribunale, ai sensi dell'art. 28 del D.L.vo 17 gennaio 2003, n. 5, con il...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5375 del 11 aprile 2001
«In tal caso, pertanto, il terzo va legittimamente ritenuto responsabile, in solido, con l'imprenditore che si sia giovato della sua condotta, mentre, mancando del tutto siffatto collegamento tra il terzo autore del comportamento lesivo del...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11916 del 14 dicembre 1990
«Pertanto, qualora detto terzo abbia dovuto soddisfare, nei limiti della quota gravante sull'immobile trasferitogli, le ragioni del creditore ipotecario, non può da questi pretendere alcun indennizzo, sotto il profilo dell'impedimento frapposto...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1484 del 22 febbraio 1999
«...non può essere chiamato a rispondere, in qualità di obbligato (o di coobbligato), del debito d'imposta, essendo il suo vincolo limitato al bene gravato dalla garanzia, da destinarsi prioritariamente al soddisfacimento del credito privilegiato.»