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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1991 del 16 maggio 1977
«A caratterizzare l'istituto del legato in sostituzione di legittima non è necessario che la disposizione testamentaria faccia menzione dell'alternativa che si offre al legittimario, giacché tale diritto-potere trae origine direttamente dalla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13385 del 17 giugno 2011
«Nel giudizio di reintegrazione della quota di riserva, non costituiscono domande nuove e sono conseguentemente ammissibili, anche se formulate per la prima volta in appello, le richieste volte all'esatta ricostruzione sia del relictum , che del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2858 del 9 febbraio 2006
«In tema di azione di riduzione, la pronuncia — che, previo accertamento della simulazione relativa alla vendita di immobili, in quanto dissimulante una donazione — dichiari l'inefficacia parziale della donazione dissimulata nei limiti necessari...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2007 del 14 ottobre 1970
«Il gradimento, manifestato dagli eredi potenziali nei confronti del contenuto di un testamento in corso di formazione, non è manifestazione di volontà giuridicamente idonea ad influire sulla libertà di autodeterminazione del testatore. Detto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21685 del 9 ottobre 2006
«Ai sensi dell'art. 654 c.c. il legato di cosa da prendere dal patrimonio del de cuius non ha effetto qualora la cosa non si trovi nel patrimonio del medesimo al momento della sua morte, mentre se la cosa si trovi a tale epoca non nella quantità...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1318 del 23 aprile 1969
«L'art. 675 c.c. ammette l'accrescimento tra collegatari solo quando sia stato legato un medesimo oggetto e solo quando dal testamento non risulti una contraria volontà del testatore. Pertanto, l'accrescimento poggia su una volontà anche presunta,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1144 del 1 febbraio 1995
«Con riguardo ai crediti nascenti da un rapporto di comunione a favore di un comunista nei confronti di un altro (nella specie, per rimborso di spese di ricostruzione e di addizioni relative ad immobile in comunione), che non siano mai stati...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3182 del 25 maggio 1982
«La sopravvenuta alienazione, totale o parziale, dei beni oggetto di comunione non osta a che i partecipanti, a prescindere da eventuali ed autonome pretese risarcitone, possano proporre domanda di divisione, al fine di realizzazione i propri...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5484 del 14 maggio 1993
«Provvedutosi convenzionalmente allo scioglimento di una comunione, il ripristino di tale comunione può essere effettuato contestualmente nello stesso atto in cui si proceda ad una nuova e diversa divisione della medesima comunione, senza che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 645 del 17 gennaio 2003
«In tema di divisione ereditaria ed in ipotesi di collazione di immobili per imputazione, ai fini della determinazione delle quote spettanti a ciascuno degli eredi, il valore dei beni donati dal de cuius dev'essere calcolato con riferimento alla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11523 del 29 novembre 1990
«Ai fini del riconoscimento del diritto al mantenimento, in favore del coniuge cui non sia addebitabile la separazione, è necessario che questo sia privo di redditi che gli consentano di mantenere un tenore di vita analogo a quello goduto in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11787 del 11 dicembre 1990
«Il potere del giudice della separazione di assegnare l'abitazione della casa familiare, in deroga al normale regime privatistico, al coniuge affidatario dei figli minori (art. 155 quarto comma c.c., nel testo fissato dall'art. 36 della L. 19...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21649 del 21 ottobre 2010
«Ai fini della determinazione dell'ammontare dell'assegno di mantenimento è sufficiente un'attendibile ricostruzione delle complessive situazioni patrimoniali e reddituali delle parti che, nel caso d'immobili, viene desunta dalla disponibilità...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3974 del 19 marzo 2002
«A norma dell'art. 156 c.c., il diritto all'assegno di mantenimento sorge nella separazione personale a favore del coniuge cui essa non sia addebitabile, quando questi non fruisca di redditi che gli consentano di mantenere un tenore di vita analogo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6612 del 14 luglio 1994
«Ai fini della quantificazione dell'assegno a favore del coniuge separato - che è il risultato di un apprezzamento discrezionale del giudice di merito, incensurabile in cassazione, ove immune da vizi di motivazione - i redditi dei coniugi non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4647 del 12 maggio 1994
«Anche nella disciplina dei rapporti patrimoniali tra i coniugi è ammissibile il ricorso alla transazione per porre fine o per prevenire l'insorgenza di una lite tra le parti, sia pure nel rispetto della indisponibilità di talune posizioni...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7060 del 14 aprile 2004
«Il principio generale dell'accessione posto dall'art. 934 c.c., in base al quale il proprietario del suolo acquista ipso iure al momento dell'incorporazione la proprietà della costruzione su di esso edificata e la cui operatività può essere...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4716 del 12 maggio 1999
«La costruzione realizzata da entrambi i coniugi sul suolo di proprietà esclusiva di uno di essi non rientra nella comunione legale dei beni di cui all'art. 159 c.c., con la conseguenza che il coniuge titolare esclusivo del manufatto così...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 651 del 27 gennaio 1996
«Nel regime di comunione legale, la costruzione realizzata durante il matrimonio da entrambi i coniugi, sul suolo di proprietà personale ed esclusiva di uno di essi, appartiene esclusivamente a quest'ultimo in virtù delle disposizioni generali in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15509 del 14 luglio 2011
«Il vincolo di destinazione posto dall'art. 18 della legge 6 agosto 1967, n. 765, e dall'art. 26 della legge 28 febbraio 1985, n. 47, comporta l'obbligo non già di trasferire la proprietà dell'area destinata a parcheggio insieme alla costruzione,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21003 del 1 agosto 2008
«In tema di spazi destinati a parcheggi privati, in complessi condominiali di nuova costruzione, il susseguirsi d'interventi legislativi incidenti sulla limitazione dell'autonomia privata in ordine alle dimensioni minime di tali spazi e al regime...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8262 del 7 giugno 2002
«La proprietà delle aree interne o circostanti ai fabbricati di nuova costruzione su cui grava il vincolo pubblicistico di destinazione a parcheggio, può essere acquistata per usucapione, non comportandone tale vincolo indisponibilità,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13857 del 9 novembre 2001
«La disciplina legale delle aree destinate a parcheggio, interne o circostanti ai fabbricati di nuova costruzione, impone un vincolo di destinazione, di natura pubblicistica, per il quale gli spazi in questione sono riservati all'uso diretto delle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 341 del 11 gennaio 2001
«La definizione quali pertinenze, ex artt. 817, 818, 819 c.c., contenuta nell'art. 26, n. 5 della legge 28 febbraio 1985 n. 47, con riguardo agli spazi per parcheggi che ai sensi dell'art. 18 legge 6 agosto 1967 n. 765 - aggiuntivo dell'art. 41...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7474 del 11 agosto 1997
«Poiché per l'attuazione della costituzione del diritto reale di uso per parcheggio dei condomini di un edificio - artt. 18, L. 6 agosto 1967, n. 765 e 2, comma 2, L. 24 marzo 1989, n. 122 - è necessario identificare la superficie da assoggettare...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 3363 del 18 luglio 1989
«L'art. 41 sexies della L. 17 agosto 1942 n. 1150, nel testo introdotto dall'art. 18 della L. 6 agosto 1967 n. 765, il quale prescrive che «nelle nuove costruzioni ed anche nelle aree di pertinenza delle costruzioni stesse debbono essere...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12701 del 18 dicembre 1998
«Fanno parte del demanio idrico, perché rientrano nel concetto di alveo, le sponde e le rive interne dei fiumi, cioè le zone soggette ad essere sommerse dalle piene ordinarie (mentre le sponde e le rive esterne, che possono essere invase dalle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7269 del 12 maggio 2003
«L'art. 826, terzo comma c.c. richiede, ai fini della appartenenza di un bene al patrimonio indisponibile della pubblica amministrazione la concreta ed effettiva destinazione dello stesso ad un pubblico servizio. Tuttavia, nella ipotesi in cui non...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11101 del 26 luglio 2002
«Ai sensi dell'art. 947 c.c., nel testo anteriore alle modifiche ad esso apportate dalla legge 5 gennaio 1994, n. 37, le accessioni fluviali comportano l'acquisto della proprietà a titolo originario da parte del proprietario rivierasco solo se si...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12258 del 3 dicembre 1997
«Per aversi atto emulativo vietato dall'art. 833 c.c. è necessario che l'atto di esercizio del diritto sia privo di utilità per chi lo compie e che sia stato posto in essere con il solo scopo di nuocere o di recare molestia ad altri, onde non è...»