(massima n. 1)
In tema di fusione di societā, l'avviamento deve dirsi acquisito a titolo oneroso tutte le volte che il patrimonio delle societā partecipanti all'operazione viene acquisito per un valore superiore a quello risultante dai rispettivi bilanci, a meno che non vi siano elementi per ritenere che tale eccedenza debba essere diversamente imputata. Quando la fusione avviene mediante incorporazione di una societā interamente posseduta non si determina alcuno scambio di partecipazioni, non avendo la societā incorporata altri soci all'infuori dell'incorporante, e non vi č quindi necessitā di procedere alla determinazione del rapporto di cambio. In tal caso il "costo di acquisizione" del patrimonio sociale dell'incorporata deve essere necessariamente riferito all'acquisto delle sue partecipazioni effettuato preventivamente dalla societā incorporante. Il riferimento č possibile in quanto le partecipazioni sociali sono beni di secondo grado, e, come tali, sono rappresentative del patrimonio sociale, alla cui gestione ciascun socio č ammesso a partecipare, nei limiti e nelle forme stabilite dall'ordinamento. Tra le partecipazioni al capitale di una societā e i beni ricompresi nel suo patrimonio vi č quindi un collegamento (di cui il legislatore ha preso atto: art. 2426, n. 4) cod. civ.; art. 33, comma secondo, d.lgs. 9 aprile 1991, n. 127), il quale autorizza a ritenere che, in caso di incorporazione di una societā (totalmente o parzialmente) posseduta dall'incorporante, il patrimonio aziendale dell'incorporata possa essere iscritto in bilancio, invece che al valore indicato nel bilancio dell'incorporata, a quello attribuito alle partecipazioni che, prima della fusione, attribuivano alla societā incorporante la qualitā di socia della societā incorporata. (Rigetta, Comm. Trib. Reg. Milano, 19 Settembre 2000).