(massima n. 1)
Con riferimento al direttore generale del Comune (cosiddetto "city manager"), dalla disciplina di settore - in particolare, dall'art. 108 del D.lgs. 18 agosto 2000, n. 267, recante il testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali - e dai principi generali in tema di lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni si desume l'assenza di un procedimento ad evidenza pubblica giā nella fase di affidamento dell'incarico, di talché resta radicalmente esclusa la configurabilitā di poteri amministrativi nella fase di esecuzione del rapporto. Da tanto deriva che č devoluta al giudice ordinario la giurisdizione sulla controversia concernente l'accertamento dell'illegittimitā della revoca "ante tempus", disposta dal sindaco, dell'incarico di direttore generale del Comune (nella specie conferito ad un soggetto giā in servizio quale segretario generale), e la condanna del Comune al pagamento di somme a titolo di retribuzione o di risarcimento del danno, trattandosi in ogni caso di atto, concernente l'organizzazione dell'ufficio, appartenente alla gestione del rapporto di lavoro ed assunto con la capacitā e i poteri del privato datore di lavoro.