(massima n. 1)
La clausola con la quale si attribuisce ad uno o ad entrambi i contraenti la facoltą di recesso ex art. 1373 c.c., siccome derogativa al principio generale per il quale il contratto ha forza di legge tra le parti, pur non richiedendo alcuna formula sacramentale, deve essere sempre redatta in termini inequivoci, tali da non lasciare alcun dubbio circa la volontą dei contraenti di inserirla nel negozio da loro sottoscritto. (Nella specie, in applicazione di tale principio, la Suprema Corte ha ritenuto corretta la decisione del giudice del merito secondo cui le parti non avevano in concreto inteso stabilire un recesso ex art. 1373 c.c., ma una penale per il caso di inadempimento).