(massima n. 1)
Le norme fondamentali del vigente sistema penale e quelle dell'ordinamento penitenziario non possono dirsi contrarie al senso di umanità, in relazione alla norma dell'art. 27 comma terzo della Costituzione, in quanto dispongono, ai fini rieducativi, di assegnare a case di lavoro o a colonie agricole — ricorrendone i presupposti — anche persone che possono rientrare nella categoria degli inabili al lavoro. È pertanto, manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 216 c.p. (con riferimento alla citata norma della Costituzione) in quanto non esclude che gli inabili al lavoro, pur se delinquenti abituali, vengano assegnati a case di lavoro per svolgere, sotto il controllo del giudice di sorveglianza, quell'attività lavorativa che sia compatibile con le loro condizioni fisiche.