1. L'esercizio dell'attività di avvocato deve essere fondato sull'autonomia e sulla indipendenza dell'azione professionale e del giudizio intellettuale. L'avvocato ha obbligo, se chiamato, di prestare la difesa d'ufficio, in quanto iscritto nell'apposito elenco, e di assicurare il patrocinio in favore dei non abbienti.
2. La professione forense deve essere esercitata con indipendenza, lealtà, probità, dignità, decoro, diligenza e competenza, tenendo conto del rilievo sociale della difesa e rispettando i principi della corretta e leale concorrenza.
3. L'avvocato esercita la professione uniformandosi ai principi contenuti nel codice deontologico emanato dal CNF ai sensi degli articoli 35, comma 1, lettera d), e 65, comma 5. Il codice deontologico stabilisce le norme di comportamento che l'avvocato è tenuto ad osservare in via generale e, specificamente, nei suoi rapporti con il cliente, con la controparte, con altri avvocati e con altri professionisti. Il codice deontologico espressamente individua fra le norme in esso contenute quelle che, rispondendo alla tutela di un pubblico interesse al corretto esercizio della professione, hanno rilevanza disciplinare. Tali norme, per quanto possibile, devono essere caratterizzate dall'osservanza del principio della tipizzazione della condotta e devono contenere l'espressa indicazione della sanzione applicabile.
4. Il codice deontologico di cui al comma 3 e i suoi aggiornamenti sono pubblicati e resi accessibili a chiunque secondo disposizioni stabilite con decreto del Ministro della giustizia, adottato ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400. Il codice deontologico entra in vigore decorsi sessanta giorni dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
lunedģ 13/07/2020 - Lazio
Nel frattempo la mia ex, assegnataria della casa familiare di mia proprietà esclusiva, rifiutandosi di pagare le spese per le utenze (acqua calda e fredda, riscaldamento) erogate dal condominio (cui pure era tenuta per effetto del Provvedimento del Tribunale), ha accumulato un debito molto significativo di cui ora il condominio ha ritenuto di chiedere conto al sottoscritto per vie legali.
A firmare gli atti è l'avvocato Tizio, che, pur essendo a conoscenza di tutta la mia vicenda (è tuttora in possesso dell originale dell'atto) e delle mie ragioni, nonché della mia situazione economico finanziaria ed abitativa, non ha ritenuto di doversi astenere.
Cosa dovrei fare? ci sono gli estremi per un esposto all'ordine?”
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