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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9744 del 23 aprile 2010
«I diritti di prelazione e di riscatto previsti dall'art. 732 cod. civ in favore del coerede postulano che l'alienazione compiuta da un altro coerede riguardi la quota ereditaria (o parte di essa) intesa come porzione ideale dell"'universum ius...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15482 del 6 dicembre 2001
«L'art. 732 c.c. riconosce ai partecipanti ad una comunione ereditaria due distinti diritti, lo ius prelationis — in base al quale, perdurando il regime di comunione, se uno dei partecipanti ad essa voglia alienare la propria quota a titolo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4537 del 11 agosto 1982
«Agli effetti di cui all'art. 732 c.c., la «notificazione» al coerede avente diritto a prelazione della proposta di alienazione di quota ereditaria è da ravvisare in qualsiasi forma di comunicazione, anche verbale, che tale coerede riceva...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7931 del 17 luglio 1991
«L'art. 1054 c.c., ai sensi del quale l'alienazione di un fondo, ove determini interclusione della porzione residua rimasta in proprietà dell'alienante, comporta il diritto di quest'ultimo di ottenere dall'acquirente servitù di passaggio, trova...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 26079 del 30 novembre 2005
«In materia di contratti agrari, per la comunicazione ("notifica") al coltivatore o al confinante della proposta di alienazione del fondo, ai fini della prelazione di cui all'art. 8 della legge n. 590 del 1965 e all'art. 7 della legge n. 817 del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 489 del 15 gennaio 2001
«Ai sensi dell'art. 1492 c.c., terzo comma, l'alienazione o la trasformazione della cosa viziata, di per sé, non è sufficiente a precludere, al compratore l'azione di risoluzione del contratto per vizi della cosa venduta perché la regola dettata...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1212 del 1 febbraio 1993
«In tema di vizi della cosa oggetto di compravendita, la regola dettata dal terzo comma, ultima ipotesi dell'art. 1492 c.c., che esclude la possibilità di chiedere la risoluzione nei casi di alienazione e trasformazione della cosa, deve essere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1895 del 16 maggio 1975
«Nella vendita con patto di riscatto, la disposizione del secondo comma dell'art. 1504 c.c. secondo cui, in caso di successive alienazioni della cosa, il riscatto dev'essere esercitato nei confronti del terzo acquirente se l'alienazione è stata...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1063 del 4 febbraio 1987
«La conoscenza della locazione della cosa venduta da parte dell'acquirente può avere rilevanza ai fini di cui all'art. 1599, primo comma, c.c. — che, in tema di trasferimento a titolo particolare della cosa locata, prevede l'opponibilità al terzo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1959 del 24 marzo 1984
«Poiché con l'alienazione dell'immobile locato l'acquirente succede nel contratto di locazione dal giorno dell'acquisto (salvo espressa pattuizione che il rapporto locatizio continui a svolgersi nei confronti del venditore) l'alienante, dal momento...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 50 del 6 gennaio 1981
«In tema di assicurazione contro i danni, (nella specie, contro il furto), l'alienazione della cosa assicurata, secondo la disciplina dettata dall'art. 1918 c.c., comporta l'automatico subentrare dell'acquirente nel rapporto assicurativo ed il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4367 del 29 aprile 1998
«Diversamente, per quanto concerne i debiti anteriori all'alienazione, l'art. 2560 c.c. prevede un loro accollo cumulativo ex lege all'acquirente, ma alla condizione che detti debiti risultino dai libri contabili obbligatori. (Nella specie la S.C....»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2800 del 4 maggio 1985
«La trascrizione degli acquisti mortis causa (ossia per successione nei diritti già esistenti in capo al de cuius ma non per diritti che si creino ex novo , sia pure in forza del testamento o per diritti che comunque non appartenevano già al...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9024 del 30 aprile 2005
«Il locatore può chiedere la risoluzione del contratto e la condanna al rilascio del bene nei confronti del conduttore anche nel caso in cui al momento della proposizione della domanda detto bene è detenuto da un terzo, perché la sentenza di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3972 del 28 ottobre 1976
«Ciò anche nel caso in cui la persona effettivamente assoggettata all'espropriazione sia il terzo acquirente del bene, la cui alienazione sia stata revocata per frode (art. 602 c.p.c.), in quanto il debitore esecutato ha interesse alla regolare...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 148 del 23 gennaio 1970
«Diversamente, invece, deve ritenersi nell'ipotesi in cui il creditore abbia dovuto sperimentare l'azione revocatoria per far dichiarare l'inefficacia dell'alienazione posta in essere in pregiudizio delle sue ragioni; in questo caso, invero, i beni...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 23693 del 6 novembre 2014
«In tema di servitù, il diritto di passaggio conseguente ad interclusione per effetto di alienazione, ai sensi dell'art. 1054 cod. civ., ha natura esclusivamente personale, sicché non spetta in favore dell'avente causa a titolo particolare...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20041 del 6 ottobre 2016
«...il valore delle migliorie apportate al fondo nei limiti del loro valore al tempo dell'aperta successione. Nel caso di alienazione, l'art. 749 cod. civ. dispone che i miglioramenti fatti dall'acquirente debbano essere computati nei termini...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19216 del 20 agosto 2013
«Pertanto, nell'ipotesi di cui all'art. 2906 c.c., il creditore - trascritto, anteriormente all'atto di alienazione, il provvedimento di sequestro, ottenuta la convalida dello stesso e la condanna al pagamento del credito tutelato - può procedere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12168 del 14 novembre 1991
«In tema di riscatto urbano, disciplinato dall’art. 39 della L. 27 luglio 1978 n. 392, poiché l’accertamento della sussistenza o meno di una delle condizioni previste in via alternativa per il suo esercizio dalla detta norma, incide sul diritto del...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 25857 del 16 novembre 2020
«Il credito vantato da un genitore per il contributo, da parte dell'altro (nella specie, ex convivente "more uxorio"), al mantenimento del figlio minore regolarmente riconosciuto è da ritenersi insorto non oltre il momento della proposizione della...»