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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1015 del 23 settembre 1994
«La dichiarazione di delinquente abituale concerne una condizione personale del reo, come tale, non vietata, nell'ambito del rito di cui all'art. 444 e seguenti c.p.p., dall'art. 445 dello stesso codice, che fa divieto al giudice di applicare pene...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 35738 del 5 ottobre 2010
«...riferita anche ad altre situazioni soggettive che, attributive di specifici "status", come quelli di delinquente abituale, professionale e per tendenza, richiedono un'apposita dichiarazione espressamente prevista e disciplinata dalla legge).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 48477 del 30 dicembre 2008
«...intendere, trattandosi di una circostanza, il concetto di "dichiarazione" al quale si richiama la predetta disposizione per ricomprendere anche le altre situazioni soggettive quali condizione di delinquente abituale, professionale o per tendenza»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 945 del 17 febbraio 1971
«La pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici consegue ope legis — a norma dell'art. 29 in relazione all'art. 20 c.p. — alla dichiarazione di delinquente abituale, senza necessità di alcuna statuizione del giudice di cognizione il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1917 del 7 luglio 1992
«Poiché, nel regime introdotto dagli artt. 21 e 31 della L. 10 ottobre 1986 n. 663, recante modifiche all'ordinamento penitenziario, la dichiarazione di abitualità nel delitto presunta dalla legge richiede la contemporanea sussistenza tanto dei...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5574 del 13 giugno 1984
«Per la determinazione del termine di dieci anni entro cui debbono essere commessi i tre delitti non colposi e della stessa indole richiesti dall'art. 102 c.p. ai fini della declaratoria di delinquente abituale in caso di abitualità presunta dalla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 295 del 2 maggio 1984
«In tema di dichiarazione di delinquente abituale la seconda condizione richiesta dalla legge al primo comma dell'art. 102 c.p. si verifica solo con la consumazione di un nuovo delitto non colposo, della stessa indole, commesso entro i dieci anni...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2483 del 15 dicembre 1969
«La professionalità nel reato non può essere presunta sulla base delle condanne anteriori, ma è qualifica che si attribuisce quando risulti dimostrato che il delinquente abituale tragga fonte di guadagno pressoché continua dalla reiterazione delle...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4730 del 2 ottobre 1998
«Non comporta l'obbligo di revoca della dichiarazione di delinquente abituale il ritenuto affievolimento della pericolosità sociale della persona sottoposta alla misura di sicurezza, con la conseguente applicazione di misura meno afflittiva (nella...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 301 del 16 gennaio 1987
«È legittima l'applicazione della misura di sicurezza detentiva della assegnazione ad una casa di lavoro del delinquente abituale sottoposto alla libertà vigilata, in quanto la condizione negativa prevista dell'art. 216, n. 2, cod. pen. riguarda la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1205 del 27 ottobre 1972
«...può dar luogo a giudicato. Ne consegue che, ove il giudice abbia fissato in sentenza la durata della casa di lavoro applicata ad un delinquente abituale in un anno, il giudice di sorveglianza può e deve stabilire l'esatta misura della durata...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 14014 del 9 marzo 2011
«La misura di sicurezza dell'assegnazione a una colonia agricola o a una casa di lavoro è obbligatoria nei confronti di colui che sia stato dichiarato delinquente abituale, professionale o per tendenza e di cui sia stata accertata dal giudice la...»