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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 22833 del 24 ottobre 2006
«La sentenza che, nel disporre la divisione della comunione, pone a carico di uno dei condividenti l'obbligo di pagamento di un somma di denaro a titolo di conguaglio, persegue il mero effetto di perequazione del valore delle rispettive quote,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3526 del 16 ottobre 1976
«L'intento di donare, quale volontà del donante diretta a compiere a favore di un altro soggetto un'attribuzione patrimoniale gratuita, priva cioè di controprestazione, consiste nella coscienza del donante del compimento di un'elargizione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6414 del 6 dicembre 1984
«Rientrano fra i contratti, a titolo gratuito, e non fra quelli commutativi, sia le donazioni remuneratorie, fatte per riconoscenza o in considerazione dei meriti del donatario, sia quelle modali, in cui il modus , che è limitazione del beneficio...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 20858 del 27 ottobre 2005
«Nel caso di trasformazione in unico rapporto di lavoro a tempo indeterminato di più contratti a termine succedutisi tra le stesse parti, per effetto dell'illegittimità dell'apposizione dei termini, o comunque dell'elusione delle disposizioni...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21973 del 19 ottobre 2007
«In relazione all'atto dell'autorità che costituisca impedimento della prestazione contrattuale, incidendo su un momento strumentale o finale della relativa esecuzione - cosiddetta factum principis deve escludersi, nel caso in cui si tratti di...»
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Cassazione civile, sentenza n. 4642 del 18 agosto 1982
«Funzione primaria degli interessi è, nelle obbligazioni pecuniarie, quella corrispettiva, quali frutti civili della somma dovuta, e nei contratti di scambio, caratterizzati dalla contemporaneità delle reciproche prestazioni, quella compensativa...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7987 del 7 agosto 1990
«Nei contratti con prestazioni corrispettive, il contraente che abbia adempiuto la propria prestazione non è tenuto, nel caso di inadempimento totale o parziale dell'altro contraente, a svolgere attività per conseguire aliunde la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23618 del 20 dicembre 2004
«Mentre l'impossibilità giuridica dell'utilizzazione del bene per l'uso convenuto o per la sua trasformazione secondo le previste modalità, quando derivi da disposizioni inderogabili già vigenti alla data di conclusione del contratto, rende nullo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1139 del 24 febbraio 1982
«In ipotesi di preliminare di vendita di costruzione ancora da realizzare poi non ultimata perché in contrasto con le norme di piano regolatore, non si ha nullità del contratto, ai sensi degli artt. 1256, 1463 e 1472 c.c., non vertendosi in tema di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 275 del 29 gennaio 1976
«La norma la quale stabilisce che, nell'ipotesi di impossibilità sopravvenuta della prestazione, il soggetto liberato dall'obbligazione non può chiedere la controprestazione e deve restituire quella che abbia già ricevuta, non esprime una...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10300 del 1 dicembre 1994
«L'art. 1373 c.c. — il quale, nel disciplinare l'istituto del recesso unilaterale (diverso da quello per inadempimento previsto dall'art. 1385 c.c.), stabilisce che la parte cui è attribuita pattiziamente detta facoltà può esercitarla finché il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9374 del 5 settembre 1991
«L'azione generale di rescissione per lesione prevista dall'art. 1448 c.c. richiede la simultanea ricorrenza di tre requisiti e cioè l'eccedenza di oltre la metà della prestazione rispetto alla controprestazione, l'esistenza di uno stato di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1204 del 22 gennaio 2010
«Poiché, ai sensi dell'art. 1406 c.c., oggetto della cessione del contratto è la trasmissione del complesso unitario delle situazioni giuridiche attive e passive che derivano per ciascuna delle parti dalla conclusione del contratto, ai fini della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1674 del 16 febbraio 1995
«Nei contratti a prestazioni corrispettive, lo stabilire se il termine convenuto per l'esecuzione delle prestazioni di una delle parti sia fissato nell'interesse esclusivo della stessa, della controparte o di entrambe, è accertamento che non può...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6441 del 9 giugno 1993
«L'eccezione d'inadempimento, di cui all'art. 1460 c.c., la quale, in via generale, presuppone che le reciproche prestazioni siano contemporaneamente dovute, è opponibile anche alla parte che debba adempiere entro un termine diverso e successivo, a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 602 del 22 gennaio 1999
«L'art. 1461 c.c., che basandosi sul principio inadimplendi non est adimplendum , consente ad un contraente di sospendere l'esecuzione della propria prestazione se ha il timore, dimostrato dalle peggiorate condizioni economiche dell'altra parte —...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3072 del 18 maggio 1982
«Le norme degli artt. 1461 e 1481 c.c. sono applicabili anche al contratto preliminare, essendo dirette a garantire in tutti i contratti con prestazioni corrispettive il sinallagma funzionale tra le contrapposte prestazioni. Pertanto il promissario...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1574 del 24 febbraio 1999
«L'eccezione dilatoria prevista dall'art. 1461 c.c. consiste nel potere, attribuito ad una delle parti del rapporto obbligatorio con prestazioni corrispettive, di sospendere in modo legittimo l'esecuzione della propria prestazione, bloccando...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1032 del 28 gennaio 1995
«Il beneficio previsto dall'art. 1461 c.c. — a norma del quale ciascun contraente può sospendere l'esecuzione della prestazione da lui dovuta se le condizioni patrimoniali dell'altro sono divenute tali da porre in evidente pericolo il conseguimento...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3713 del 19 aprile 1996
«A norma dell'art. 1461 c.c. il contraente può sospendere l'esecuzione della prestazione da lui dovuta quando sussista un pericolo attuale di inadempimento della controprestazione, ancorché questa non sia ancora né scaduta, né liquida. Siffatta...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12011 del 3 dicembre 1993
«Ai fini della sospensione cautelativa della prestazione, ai sensi dell'art. 1461 c.c., è indispensabile la dimostrazione di un pericolo attuale ed evidente di perdere la controprestazione, non essendo sufficiente una mera rappresentazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1935 del 19 giugno 1972
«La ratio dell'art. 1461 c.c., secondo cui il contraente in bonis può sospendere l'esecuzione della prestazione da lui dovuta, se le condizioni economiche dell'altro contraente sono divenute tali da porre in evidente pericolo il conseguimento...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 337 del 9 febbraio 1972
«Il pericolo di non conseguire la controprestazione, che, ai sensi dell'art. 1461 c.c., autorizza ciascun contraente a sospendere l'esecuzione della prestazione da lui dovuta, deve essere un pericolo attuale e non soltanto ipotizzabile in futuro e,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3035 del 29 ottobre 1971
«L'applicabilità dell'art. 1461 c.c. (secondo il quale ciascun contraente può, nell'appalto, sospendere l'esecuzione della prestazione da lui dovuta nell'ipotesi prevista dalla norma) non presuppone che il contratto sia in corso di esecuzione, ma...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6406 del 3 dicembre 1981
«La clausola solve et repete , di cui all'art. 1462 c.c., volta soprattutto a garantire da eccezioni dilatorie il contraente tenuto per primo ad adempiere, non ha un'efficacia tale da paralizzare in toto l' exceptio inadimpleti contractus ,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2548 del 24 aprile 1982
«La risoluzione per impossibilità sopravvenuta, analogamente a tutte le ipotesi (risoluzione per inadempimento, annullamento) in cui vengono meno dopo la costituzione del rapporto lo stesso fondamento e causa dell'obbligazione, è pur sempre...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6299 del 17 luglio 1987
«Il creditore che a norma dell'art. 1464 c.c. in tema di impossibilità parziale della prestazione, accetta la prestazione ridotta, acquista il diritto ad eseguire in misura proporzionalmente ridotta anche la propria controprestazione, senza...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1021 del 10 febbraio 1984
«In relazione alla ratio della normativa della risoluzione del contratto per inadempimento (o per eccessiva onerosità sopravvenuta), diretta alla tutela dell'equilibrio sinallagmatico nei contratti a prestazioni corrispettive, l'obiettiva...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3005 del 13 maggio 1982
«Il rimedio della risoluzione del contratto per eccessiva onerosità sopravvenuta, essendo diretto ad impedire che, a causa di questa, si verifichi una notevole alterazione dell'originario equilibrio tra le prestazioni corrispettive, non è...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9642 del 16 luglio 2001
«Il compratore evitto ha diritto ad essere risarcito dal venditore dal danno subito sia per la lesione dell'interesse negativo che per la lesione dell'interesse positivo. Nella prima ipotesi, poiché il diritto al risarcimento sorge in conseguenza...»