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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 35447 del 11 settembre 2009
«Integra il reato di cui all'art. 496 c.p. (false dichiarazioni sull'identità o su qualità personali proprie o di altri) - e non quello di cui all'art. 495 c.p. (falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità o su qualità...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12447 del 4 aprile 2005
«Integra il reato di cui all'art. 483 c.p. (falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico e non il diverso reato di cui all'art. 479 c.p.) la condotta consistita in una dichiarazione di vendita, al pubblico registro automobilistico, con...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 18898 del 22 aprile 2004
«L'esercizio abusivo della professione legale non implica necessariamente la spendita, al cospetto del giudice o di altro pubblico ufficiale, della qualità indebitamente assunta, per cui il reato si perfeziona per il solo fatto che l'agente curi...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11488 del 17 agosto 1990
«Le mendaci dichiarazioni sulle qualità proprie configurano l'ipotesi prevista dall'art. 496 c.p. ogni qual volta il mendacio non abbia alcuna attinenza, né diretta né indiretta, con la formazione di un pubblico atto. Se le dichiarazioni siano...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 30862 del 16 luglio 2015
«Il reato di false dichiarazioni sulla identità o sulle qualità personali proprie o altrui può configurarsi anche in presenza di dichiarazioni implicite, allorquando il possesso di determinate qualità personali costituisca il presupposto necessario...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 31391 del 25 luglio 2008
«...al «controllore » di un'azienda di trasporto urbano, il quale riveste la funzione di incaricato di pubblico servizio essendo pubblica la funzione svolta dalla detta azienda e non meramente esecutive le funzioni svolte dal predetto dipendente.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11596 del 14 marzo 2008
«Non integra gli estremi del reato di false dichiarazioni sulla identità o su qualità personali (art. 496 c.p.) la condotta di colui che in sede di autocertificazione allegata alla domanda di ammissione per l'aggiudicazione di un appalto pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 13447 del 12 ottobre 1989
«Risponde del reato di false dichiarazioni sull'identità o sulle qualità personali, di cui all'art. 496 c.p., oltre che di quello di falsità in certificati, di cui all'art. 477 c.p., colui che declini false generalità ad un pubblico ufficiale dopo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6297 del 24 giugno 1985
«...alla misura di prevenzione di cui all'art. 3, L. 27 dicembre 1956, n. 1423), costituendo risposta ad una interrogazione scritta del pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni, ricade sotto la previsione incriminatrice dell'art. 496 c.p.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7780 del 1 ottobre 1983
«La previsione delittuosa di cui all'art. 496 c.p. ricorre ogni qualvolta il mendacio di carattere personale reso al pubblico ufficiale (o ad altro soggetto incaricato di un pubblico servizio) non abbia alcuna attinenza, né diretta né indiretta,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 19178 del 8 maggio 2015
«...licenziosi che offendono ugualmente in modo grave il senso di riservatezza che deve presiedere alle manifestazioni in luogo pubblico. (Fattispecie di abbassamento della chiusura lampo dei pantaloni e di toccamento dei genitali dall'esterno).»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6361 del 25 giugno 1996
«In tema di morte o lesioni come conseguenza di altro delitto, il rapporto fra delitto voluto ed evento non voluto è stabilito dall'art. 586 c.p. in termini di pura e semplice causalità materiale, rientrando tale fattispecie tra i casi previsti...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 37589 del 12 ottobre 2007
«Il pubblico amministratore committente non perde, in conseguenza dell'appalto dei lavori di manutenzione e sorveglianza delle strade, l'obbligo di vigilanza la cui omissione è fonte di responsabilità qualora concorrano le circostanze della...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3169 del 10 maggio 2000
«Rientra nella nozione di «strada» ai sensi del nuovo codice della strada, quale area ad uso pubblico destinata alla circolazione dei pedoni, dei veicoli e degli animali, anche una strada interpoderale, destinata a soddisfare le esigenze di una...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 106 del 5 gennaio 1996
«In caso di cessione di lavori in appalto, non possono assumere rilievo, agli effetti dell'osservanza delle norme antinfortunistiche, le clausole di trasferimento del rischio e del conseguente onere di tutela della sicurezza dei lavoratori dal...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10043 del 22 settembre 1994
«Né i poteri-doveri del datore di lavoro potrebbero essere validamente trasferiti ad altro imprenditore, in quanto eventuali accordi sarebbero privi di efficacia, appartenendo le norme antinfortunistiche al diritto pubblico ed essendo le stesse...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 32298 del 29 settembre 2006
«Configura il delitto di omicidio colposo la condotta dei proprietari di un appartamento che l'abbiano locato con una caldaia per il riscaldamento in pessimo stato di manutenzione, cosicché, durante il funzionamento, si era determinata la...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 37642 del 12 ottobre 2007
«L'amministratore o il legale rappresentante di un ente pubblico o privato non può essere automaticamente ritenuto responsabile, a causa della carica ricoperta, di tutti gli eventi penalmente rilevanti verificatisi nella gestione dell'ente, qualora...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8585 del 28 luglio 2000
«In materia di prevenzione infortuni ed igiene sul lavoro nell'ambito di un ente pubblico territoriale, quale un comune, attesa la posizione di garanzia del sindaco — e degli assessori, la delega di funzioni in favore di altri soggetti, quale il...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4129 del 28 gennaio 2008
«...«buffone» e «ridicolo», quando non risulti con assoluta certezza che l'autore del fatto abbia inteso riferirsi alla persona in sè e non al suo comportamento come uomo pubblico che dispone direttamente degl'interessi della comunità di cui fa parte.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 24087 del 20 maggio 2004
«Anche in tema di ingiuria l'esimente del diritto di critica può rendere non punibili espressioni anche aspre e giudizi che di per sé sarebbero ingiuriosi, tesi a stigmatizzare un comportamento realmente tenuto dal personaggio pubblico, ma non può...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 40359 del 29 ottobre 2008
«...comunicando con più soggetti, alla persona offesa una relazione sentimentale, in costanza di fidanzamento, con un altro uomo, ritenendo tale condotta idonea ad esporla al pubblico biasimo e, conseguentemente, a ledere la sua reputazione).»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8742 del 8 luglio 1999
«In primo luogo il fatto incriminato deve essere posto in essere per un interesse pubblico, nel senso che le espressioni diffamatorie possono ritenersi non punibili se poste in essere in un atto di funzione, e non se con esse il parlamentare...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 28661 del 30 giugno 2004
«...risultato di complotti o di strategie politiche l'opera del pubblico ministero, perché in tal caso non si esprime un dissenso, più o meno fondato e motivato, sulle scelte investigative, ma si afferma un fatto che deve essere rigorosamente provato.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10631 del 10 marzo 2009
«In tema di diritto di critica giudiziaria, non è scriminante la condotta di attribuzione di parzialità per ragioni politiche ad un soggetto che esercita la funzione giudiziaria in quanto intrinsecamente offensiva. (Fattispecie nella quale un...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 34432 del 12 settembre 2007
«In tema di diffamazione a mezzo stampa, ricorre l'esimente del diritto di critica giudiziaria allorché sussista il requisito della verità del fatto riferito e criticato, l'interesse pubblico alla notizia e la continenza espressiva. (In...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 25138 del 2 luglio 2007
«...al magistrato del pubblico ministero di reagire, ma soprattutto che era stato lo stesso magistrato, con una intervista rilasciata ad un quotidiano a tiratura nazionale, ad aver in qualche modo “reagito” alla suddetta polemica). (Mass. redaz.).»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11662 del 20 marzo 2007
«L'esimente del diritto di critica è configurabile quando il discorso giornalistico abbia un contenuto prevalentemente valutativo e si sviluppi nell'alveo di una polemica intensa e dichiarata su temi di rilevanza sociale, senza trascendere in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7662 del 23 febbraio 2007
«In tema di diffamazione a mezzo stampa, l'esercizio del diritto di critica richiede la verità del fatto attribuito e assunto a presupposto delle espressioni criticate, in quanto — fermo restando che la realtà può essere percepita in modo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6493 del 3 luglio 1993
«Ne consegue che l'esercizio di un tale diritto non può trovare altro limite che non sia quello dell'interesse pubblico e sociale della critica stessa, in relazione all'idoneità delle persone e dei comportamenti criticati a richiamare su di sé una...»