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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5853 del 8 marzo 2017
«La notificazione dell'atto di appello eseguita direttamente all'Amministrazione statale - parte del rapporto di lavoro e costituita nel giudizio di primo grado tramite un proprio dipendente ex art. 417 bis c.p.c. - anziché presso l'Avvocatura...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1545 del 20 gennaio 2017
«In tema di espropriazione forzata presso terzi, le modifiche apportate dalle l. n. 311 del 2004 e n. 80 del 2005 (di conversione del d.l. n. 35 del 2005) al d.P.R. n. 180 del 1950 (approvazione del T.U. delle leggi concernenti il sequestro, il...»
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Cassazione civile, Sez. VI-3, ordinanza n. 1218 del 18 gennaio 2017
«L’opposizione agli atti esecutivi, la cui fase di merito debba essere introdotto con le forme del rito del lavoro, è improcedibile qualora, pur essendo stata tempestivamente proposta con il deposito del ricorso nel termine perentorio assegnato dal...»
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Cassazione civile, Sez. VI-3, ordinanza n. 20637 del 31 agosto 2017
«È improcedibile l'opposizione agli atti esecutivi da introdursi col rito del lavoro - sebbene la fase di merito sia stata tempestivamente proposta nel termine perentorio assegnato dal giudice dell'esecuzione - qualora la notificazione del ricorso...»
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Cassazione civile, Sez. VI-3, ordinanza n. 14336 del 8 giugno 2017
«Il credito azionato "in executivis" dal difensore del lavoratore munito di procura nella sua veste di distrattario delle spese di lite, ancorché consacrato in un provvedimento del giudice del lavoro, non condivide la natura dell'eventuale credito...»
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Cassazione civile, Sez. VI-lav., ordinanza n. 18264 del 24 luglio 2017
«Nel rito del lavoro la scelta del foro competente operata dal ricorrente che agisce in sede cautelare "ante causam", in caso di esplicito accertamento della correttezza della scelta da parte del giudice o di mancata formulazione dell’eccezione o...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14103 del 1 giugno 2018
«L'atto di ricostituzione del rapporto lavorativo, avvenuto in esecuzione di sentenza (indifferentemente di reintegra ex art. 18 st.lav. ovvero di riammissione in servizio per effetto della ritenuta illegittimità del termine) successivamente...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, ordinanza n. 14438 del 5 giugno 2018
«L'eccesso di potere giurisdizionale, che costituisce un aspetto dei motivi inerenti alla giurisdizione per i quali le sentenze di tutte le giurisdizioni speciali possono essere impugnate dinanzi alle Sezioni Unite della S.C., a norma dell'art....»
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Cassazione civile, Sez. VI-lav., ordinanza n. 410 del 11 gennaio 2018
«L’azione di risarcimento proposta dal datore di lavoro nei confronti del terzo, in conseguenza delle lesioni personali subite da un proprio dipendente, per il danno derivante dalla mancata utilizzazione delle prestazioni lavorative dello stesso,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, ordinanza n. 14839 del 7 giugno 2018
«Nelle controversie di lavoro in grado di appello, la mancata notificazione del ricorso e del decreto di fissazione dell'udienza determina l'improcedibilità dell'impugnazione, nel caso in cui l'appellante abbia ricevuto rituale comunicazione della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17368 del 3 luglio 2018
«Nel rito del lavoro, in caso di mancata costituzione di entrambe le parti all'udienza di discussione, il giudice di appello deve dichiarare d'ufficio l'improcedibilità - che non è nella disponibilità delle parti - senza poter rinviare la causa ad...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, ordinanza n. 11994 del 16 maggio 2018
«Nel rito del lavoro, il giudice d'appello, nell'esercizio dei suoi poteri istruttori d'ufficio, in applicazione del precetto di cui all'art. 437, comma 2, c.p.c., deve acquisire e valutare i documenti esibiti nel corso del giudizio dall'appellato,...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 14724 del 7 giugno 2018
«Nelle materie in cui trova applicazione il rito del lavoro, giusta il richiamo contenuto nell'art. 447 bis c.p.c., in seguito alla modifica dell'art. 429, comma 1, c.p.c. disposta dall'art. 53, comma 2, del d.l. n. 112 del 2008, conv., con modif.,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17170 del 17 aprile 2018
«La dichiarazione di ricusazione per una causa sorta durante l'udienza, alla presenza del difensore dell'imputato assente, deve essere proposta, ai sensi dell'art. 38, comma 2, cod. proc. pen., prima del termine dell'udienza, intendendosi...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 16117 del 30 marzo 2017
«La misura cautelare dell'obbligo di dimora di cui all'art. 283 cod. proc. pen. prevede il tassativo riferimento al territorio del Comune di dimora abituale o di una frazione del predetto Comune o di un Comune viciniore ovvero di una frazione di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9989 del 5 marzo 2018
«Il sequestro probatorio nei confronti di un giornalista avente ad oggetto atti e documenti relativi all'esercizio della sua attività professionale deve conformarsi con rigore al criterio di proporzionalità tra il contenuto del provvedimento...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4622 del 31 gennaio 2018
«In tema di colpa per omissione, non si ha violazione del principio di correlazione fra accusa e sentenza quando, fermo restando il fatto storico addebitato, consistente nell'omissione del comportamento dovuto, in sentenza sia stata individuata una...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19707 del 3 ottobre 2016
«Il meccanismo di perfezionamento del contratto di cui all'art. 1333 c.c. non è applicabile quando la dichiarazione unilaterale con la quale il preponente assume l'obbligazione nei confronti del destinatario non è costitutiva di un rapporto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 22489 del 4 novembre 2016
«In tema di mutuo consenso alla risoluzione del rapporto di lavoro, non è sufficiente il mero decorso del tempo fra il licenziamento e la relativa impugnazione giudiziale, essendo necessario il concorso di ulteriori e significative circostanze,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16768 del 12 agosto 2015
«L'art. 2228 c.c., che attribuisce al prestatore d'opera il diritto ad un compenso per il lavoro prestato proporzionato all'utilità dell'opera compiuta, si applica solo quando la prosecuzione dell'opera divenga impossibile per causa non imputabile...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16134 del 20 luglio 2007
«Premesso che il principio della retribuzione sufficiente di cui all'art. 36 Cost. riguarda esclusivamente il lavoro subordinato, in materia di lavoro autonomo, qualora il compenso sia stato pattuito tra le parti anche in riferimento a criteri...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20839 del 2 ottobre 2014
«In tema di compensi professionali, la disposizione di cui all'art. 2233, terzo comma, cod. civ. (nel testo applicabile "ratione temporis" antecedente alla sostituzione operata dall'art. 2, comma 2 bis, del d.l. 4 luglio 2006, n. 223, conv., con...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6199 del 22 giugno 1998
«Attesa l'applicabilità al rapporto di lavoro domestico della tutela della maternità prevista dall'art. 2110 c.c., anche per tale rapporto di lavoro, in occasione della maternità, deve ritenersi sussistente il divieto di licenziamento per un...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17433 del 2 settembre 2015
«In tema di lavoro domestico non opera il divieto di licenziamento della lavoratrice in stato di gravidanza atteso che l'art. 62, comma 1, del d.lgs n. 151 del 2001, richiama gli artt. 6, comma 3, 16, 17, 22 commi 3 e 6 (con il relativo trattamento...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13193 del 25 ottobre 2001
«La trasferta si caratterizza per il fatto di comportare un mutamento temporaneo del luogo di esecuzione della prestazione, nell'interesse e su disposizione unilaterale del datore di lavoro che la dispone, e per tale profilo si distingue dal...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6984 del 22 maggio 2001
«Qualora la disciplina collettiva (nella specie, art. 16 del C.C.N.L. dei metalmeccanici) preveda che il trasferimento del dipendente ad altra sede debba essere preceduto da un preavviso di determinata durata, è illegittimo il provvedimento con cui...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19836 del 4 ottobre 2004
«In tema di rapporto di lavoro contrattualizzato dei dipendenti postali, la nullità di patti contrari al divieto di declassamento di mansioni previsto dal capoverso dell'art. 2103 c.c., pur trovando applicazione anche alla contrattazione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15406 del 2 luglio 2009
«In tema di riparto dell'onere della prova in ordine alla richiesta del lavoratore di promozione automatica ai sensi dell'art. 2103 c.c., grava sul datore di lavoro la prova che il lavoratore sostituito aveva diritto alla conservazione del posto,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12460 del 8 giugno 2011
«Nel processo del lavoro, grava sul datore di lavoro, in presenza di assegnazione del lavoratore a mansioni superiori per periodi singolarmente considerati non superiori al termine previsto dall'art. 2103 c.c., in relazione all'art. 38 del CCNL di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17095 del 8 agosto 2011
«In tema di mansioni del lavoratore, le limitazioni dello "ius variandi" introdotte dall'art. 2103 c.c., nel testo di cui all'art. 13 della legge n. 300 del 1970, sono dirette ad incidere su quei provvedimenti unilaterali del datore di lavoro o su...»