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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 25437 del 17 giugno 2009
«Il gestore di un ristorante non risponde del delitto di omicidio colposo in relazione all'annegamento di un cliente che si sia tuffato nella piscina dell'esercizio, nonostante questa, palesemente, non fosse fruibile nelle ore serali per assenza di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 32298 del 29 settembre 2006
«Configura il delitto di omicidio colposo la condotta dei proprietari di un appartamento che l'abbiano locato con una caldaia per il riscaldamento in pessimo stato di manutenzione, cosicché, durante il funzionamento, si era determinata la...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 13323 del 24 marzo 2003
«Il soggetto che assuma il compito di guida-accompagnatore di un gruppo di escursionisti, attesa “la posizione di garanzia” di cui deve ritenersi investito, risponde del delitto di omicidio colposo in relazione alla morte di un escursionista, il...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1508 del 21 febbraio 1983
«È responsabile del delitto di omicidio colposo il locatore che, prima di consegnare l'appartamento al conduttore, ometta di provvedere al controllo ed alla sostituzione di elementi difettosi nei vari impianti, qualora dal funzionamento anormale di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7588 del 4 agosto 1982
«Nell'ipotesi di decesso di persona caduta in uno scavo esistente in un fondo, risponde del delitto di omicidio colposo il proprietario del fondo medesimo, qualora egli non abbia adottato tutte le cautele necessarie ad evitare cadute nel fosso...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3444 del 2 febbraio 2005
«Risponde del delitto di lesioni colpose il responsabile del laboratorio di scienze di una università il quale, a conoscenza del funzionamento irregolare dell'apparecchio laser, privo di dispositivi di sicurezza, non abbia impedito ad uno studente...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 14199 del 26 ottobre 1990
«Il delitto di lesioni colpose, per effetto dell'art. 92 della L. 4 novembre 1981, n. 689, è punibile a querela della persona offesa, salvo nei casi previsti nel primo e secondo cpv., limitatamente ai fatti commessi con violazione delle norme per...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10126 del 4 ottobre 1995
«Nel reato di abbandono di persona minore o incapace (art. 591 c.p.), l'elemento materiale è costituito da qualunque azione od omissione contrastante con il dovere giuridico di cura (o di custodia) che grava sul soggetto agente e da cui derivi uno...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9276 del 2 marzo 2009
«Ai fini della sussistenza dell'elemento soggettivo del delitto d'abbandono di persone minori rileva esclusivamente la volontà dell'abbandono, sicchè il dolo non è escluso dal fatto che chi ha l'obbligo di custodia ritenga il minore in grado di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 15147 del 16 aprile 2007
«Ai fini della sussistenza dell'elemento psicologico del delitto di abbandono di persone incapaci, è richiesta la consapevolezza di abbandonare a se stesso il soggetto passivo che non abbia la capacità di provvedere alle proprie esigenze, in una...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9562 del 5 luglio 1989
«Il delitto di abbandono di minore si distingue da quello di tentato omicidio per il diverso elemento psicologico. Nel primo caso l'elemento soggettivo è costituito dalla coscienza di abbandonare la persona minore o incapace con la consapevolezza...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 19476 del 21 maggio 2010
«Integra il delitto di abbandono di persona incapace l'omesso adempimento, da parte dell'agente (nella specie, un ausiliare socio-sanitario), dei doveri di custodia e di cura sullo stesso incombenti in ragione del servizio prestato, in modo che ne...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11632 del 14 marzo 2008
«In tema di tutela dell'onore, ancorché in generale, al fine di accertare se sia stato leso il bene protetto dall'art. 594 c.p., sia necessario fare riferimento ad un criterio di media convenzionale in rapporto alla personalità dell'offeso e...»
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Cassazione penale, Sez. V, ordinanza n. 3371 del 5 ottobre 1998
«Il reato di ingiuria è punibile a titolo di dolo generico, inteso come volontà di usare espressioni offensiva con la consapevolezza dell'attitudine offensiva delle parole usate. La configurabilità del delitto prescinde, quindi, dai motivi a...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7500 del 19 settembre 1983
«Sussiste il delitto di ingiuria allorché da parte dell'agente vi sia la volontà cosciente di ingiuriare, insita nella consapevolezza dell'attitudine offensiva della condotta. Ne deriva che in presenza di tali volontà e consapevolezza, nessuna...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 37383 del 17 ottobre 2011
«Integra il delitto di diffamazione, sotto il profilo della lesione della reputazione professionale dell'Ente, la divulgazione a mezzo stampa di false notizie in ordine a presunti contrasti tra i soci principali di una società commerciale.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9634 del 10 marzo 2010
«Non integra il fatto costitutivo del delitto di diffamazione (art. 595 c.p.), la condotta di colui che con espressione congrua rappresenti la verità del fatto. (La S.C. ha affermato l'insussistenza della responsabilità, a titolo di diffamazione,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6758 del 17 febbraio 2009
«Integra il delitto di diffamazione la condotta del datore di lavoro che indirizzi al proprio dipendente una lettera contenente espressioni offensive di cui informi anche il consiglio di amministrazione, in quanto il potere gerarchico o, comunque,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 30664 del 22 luglio 2008
«Il consenso alla pubblicazione di una foto non vale come scriminante del delitto di diffamazione se l'immagine sia riprodotta in un contesto diverso da quello per cui il consenso sia prestato che implichi valutazioni peculiari, anche negative...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 18799 del 8 maggio 2008
«Non integra il delitto di diffamazione la condotta di colui che, in qualità di sindaco di un Comune, indirizzi una missiva al presidente della Provincia committente del servizio di pulizia delle strade definendo il servizio svolto dall'appaltatore...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3565 del 23 gennaio 2008
«Non integra il delitto di diffamazione la segnalazione al competente Consiglio dell'ordine di comportamenti deontologicamente scorretti tenuti da un libero professionista nei rapporti con il cliente denunciante, sempre che gli episodi segnalati...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6167 del 15 maggio 1987
«In tema di diffamazione l'offesa ad un soggetto può ben comportare, di riflesso, una lesione della reputazione di un altro soggetto, ma per la sussistenza del delitto nei confronti di quest'ultimo, occorre che esista un nesso indefettibile ed...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13550 del 31 marzo 2008
«Non integra il delitto di diffamazione la condotta di colui che pronunci espressioni offensive inconsapevole del fatto di essere ascoltato dalla persona offesa e in presenza di una sola persona (nella specie la madre dell'offeso ), qualora egli...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11492 del 17 agosto 1990
«Ai fini dell'elemento psicologico del delitto di diffamazione, è sufficiente la sussistenza del dolo generico, cioè la volontà dell'agente di usare espressioni offensive con la consapevolezza di ledere l'altrui reputazione. Quando, per...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 34432 del 12 settembre 2007
«In tema di diffamazione a mezzo stampa, ricorre l'esimente del diritto di critica giudiziaria allorché sussista il requisito della verità del fatto riferito e criticato, l'interesse pubblico alla notizia e la continenza espressiva. (In...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 32577 del 9 agosto 2007
«Integra il delitto di diffamazione la diffusione di un manifesto-volantino nel quale si definisca il Sindaco di un Comune come «gaglioffo» e «azzeccagarbugli» non potendosi tali attributi giustificare con il legittimo esercizio del diritto di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7662 del 23 febbraio 2007
«In tema di diffamazione a mezzo stampa, l'esercizio del diritto di critica richiede la verità del fatto attribuito e assunto a presupposto delle espressioni criticate, in quanto — fermo restando che la realtà può essere percepita in modo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 34821 del 29 settembre 2005
«In tema di diffamazione a mezzo stampa (art. 595 c.p.), l'esercizio del diritto di critica storica postula l'uso del metodo scientifico che implica l'esaustiva ricerca del materiale utilizzabile, lo studio delle fonti di provenienza e il ricorso...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 23222 del 9 giugno 2011
«Sussiste il requisito della comunicazione con più persone atto ad integrare il delitto di diffamazione (art. 595 c.p.) nella condotta di colui che invii una lettera denigratoria al Presidente del Consiglio dell'ordine degli avvocati, considerato...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 19396 del 8 maggio 2009
«Non integra il delitto di diffamazione (art. 595 c.p.) la condotta di colui che invii una lettera al Presidente dell'Ordine degli Avvocati contenente espressioni offensive nonché la segnalazione di comportamenti deontologicamente scorretti tenuti...»