-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8587 del 10 agosto 1993
«Il principio fissato dall'art. 1755 c.c., secondo cui il diritto del mediatore alla provvigione consegue alla conclusione dell'affare per effetto del suo intervento, essendo derogabile, non esclude la possibilità che la parte che ha conferito...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 535 del 24 gennaio 1979
«Mentre nel contratto di deposito regolare senza termine, la prescrizione del diritto alla restituzione decorre dal momento in cui il depositante chiede effettivamente la restituzione, o il depositario recede dal contratto, nel deposito irregolare...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8389 del 1 agosto 1995
«In tema di deposito, il principio secondo cui, venuta a mancare, per fatto imputabile al depositario, la restituzione della cosa, sorge, a carico di quest'ultimo, l'obbligazione del risarcimento del danno, intesa a rimettere il depositante nella...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10322 del 9 settembre 1992
«Il sequestro penale della merce oggetto di deposito e la successiva vendita giudiziale dei beni sequestrati rendono impossibili le prestazioni del depositario e, incidendo direttamente sul sinallagma funzionale del rapporto, ne impediscono...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3380 del 12 febbraio 2008
«In tema di domanda di rivendica, proposta da una cassa di previdenza degli agenti verso la compagnia assicuratrice in liquidazione coatta amministrativa, per la restituzione delle somme dei conti individuali riferibili agli agenti e costituenti il...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5843 del 20 aprile 2001
«In caso di deposito irregolare di beni fungibili, come il denaro, quando non siano stati individuati al momento della consegna, entrano nella disponibilità del depositario che acquista il diritto di servirsene e, pertanto, ne diventa proprietario,...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10158 del 28 novembre 1994
«Il contratto di albergo non può in sé considerarsi un contratto tipico, non trovando alcuna specifica regolamentazione nel codice civile (il quale agli artt. 1783 e 1785 disciplina solo il deposito delle cose portate in albergo o consegnate...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1 del 7 gennaio 1971
«Il sequestro convenzionale è negozio complesso consistente in un accordo con il quale due o più persone stabiliscono di affidare la cosa controversa ad un terzo, rinunciando ad ogni pretesa sulla medesima a favore di colui che la decisione...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1018 del 20 marzo 1976
«L' uso per il quale la cosa viene comodata, qualora non sia specificamente determinato e limitato in contratto, è quello ordinario della cosa stessa e comprende la facoltà di ritrarre l'utile di cui essa è capace attraverso un impiego...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3900 del 18 febbraio 2010
«Configurandosi il condominio come un ente di gestione sfornito di personalità giuridica distinta da quella dei singoli condomini, l'esistenza di un organo rappresentativo unitario, quale l'amministratore, non priva i singoli partecipanti della...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7923 del 26 giugno 1992
«Al comodatario non sono rimborsabili le spese straordinarie non necessarie ed urgenti, anche se comportino miglioramenti, tenendo conto della non invocabilità da parte del comodatario stesso, che non è né possessore né terzo, dei principi di cui...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2463 del 20 novembre 1970
«La norma dell'art. 1808 comma primo c.c., la quale stabilisce che «il comodatario non ha diritto al rimborso delle spese sostenute per servirsi della cosa», ha carattere dispositivo, e quindi può essere derogata dalle parti.»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7195 del 12 maggio 2003
«In tema di comodato, poiché è sufficiente avere la disponibilità materiale della cosa per concederla ad altri a tale titolo, il comodante che agisce in giudizio per la restituzione della cosa nei confronti del comodatario ha soltanto l'onere di...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1083 del 23 febbraio 1981
«Poiché l'azione promossa dal comodante nei confronti del comodatario e diretta ad ottenere la restituzione della cosa concessa in comodato è di natura personale e prescinde dalla prova del diritto di proprietà, può essere proposta da chiunque,...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5987 del 10 maggio 2000
«La figura del «precario» ovvero del «comodato precario» (art. 1810 c.c.) si caratterizza per la previsione che la scadenza della validità del vincolo dipende potestativamente dalla volontà del comodante, il quale può farla maturare ad nutum...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3046 del 13 settembre 1975
«È strumento frequentissimo nel commercio degli immobili urbani a proprietà originariamente divisa per piani o porzioni di piano, o destinati a divenire tali, i quali siano edificati col sussidio di un mutuo ipotecario, la determinazione...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17679 del 29 luglio 2009
«In tema di interruzione del processo, una volta eseguito tempestivamente il deposito del ricorso in cancelleria con la richiesta di fissazione di una udienza, il rapporto processuale, quiescente, è ripristinato con integrale perfezionamento della...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12372 del 24 maggio 2006
«Nel rapporto di conto corrente bancario il termine di decadenza di sei mesi per l'impugnazione dell'estratto conto trasmesso al cliente, fissato dall art. 1832, secondo comma c.c., opera anche per la banca, relativamente all'omessa registrazione...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7662 del 13 aprile 2005
«L'istituto di credito, che abbia pagato un assegno bancario di conto corrente, su di esso tratto, alterato nell'importo, è responsabile verso il traente del pagamento della maggior somma risultante dall'alterazione ove questa sia rilevabile con...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18626 del 5 dicembre 2003
«L'elemento caratterizzante la gestione d'affari (art. 2028, c.c.) è costituito dal compimento di atti giuridici, spontaneamente ed utilmente compiuti dal gestore nell'altrui interesse in assenza di ogni rapporto contrattuale con l'interessato;...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9579 del 21 luglio 2000
«In tema di responsabilità processuale aggravata ex art. 96 c.p.c., il carattere temerario della lite, che costituisce presupposto della condanna al risarcimento dei danni, va ravvisato nella coscienza della infondatezza della domanda e delle tesi...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4389 del 3 maggio 1999
«Alla luce del generale obbligo di particolare correttezza e diligenza che grava sulla banca nella esecuzione dei contratti con i clienti, l'art. 1836 c.c. impone che, in caso di presentazione di libretto di deposito a risparmio pagabile al...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7869 del 9 giugno 2000
«I libretti di deposito al portatore (non nominativi), funzionalmente collegati al deposito bancario al risparmio, in quanto titoli di credito, sono caratterizzati essenzialmente dalla cosiddetta «incorporazione» (il credito è portato dal titolo),...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3585 del 16 aprile 1996
«Il libretto bancario di deposito a risparmio, pur non potendosi considerare atto pubblico dotato dell'efficacia probatoria privilegiata di cui all'art. 2700 c.c., è assistito dallo speciale regime delineato dall'art. 1835, stesso codice, sicché,...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12460 del 16 maggio 2008
«La banca che abbia adempiuto la prestazione relativa ad un certificato di deposito al portatore, è liberata solo se vi abbia provveduto, nei confronti del possessore del titolo, senza essere in dolo o colpa grave e purché, in ogni caso, abbia...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1048 del 3 febbraio 1998
«Il possesso del libretto al portatore, che ha natura di titolo di credito, è sufficiente per attribuire la legittimazione all'esercizio del diritto menzionato nel libretto in base alla presentazione all'istituto emittente. Tuttavia, il diritto del...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1225 del 4 febbraio 2000
«Mentre con il contratto di apertura di credito bancario, ai sensi degli artt. 1842 e 1852 c.c., la banca si obbliga a tenere una somma di danaro per un dato periodo di tempo o a tempo indeterminato a disposizione del cliente, il quale ha diritto...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15066 del 22 novembre 2000
«Il recesso della banca dal contratto di apertura di credito è atto recettizio, con la conseguenza che, al fine della produzione degli effetti che da esso derivano, è necessaria la prova del ricevimento della relativa dichiarazione da parte del...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 851 del 25 gennaio 1993
«L'erogazione di credito da parte di un istituto bancario dietro consegna dei certificati di origine o di conformità di autoveicoli non costituisce anticipazione su pegno, di cui all'art. 1846 c.c., atteso che la consegna di detti documenti non è...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10000 del 24 maggio 2004
«In tema di interpretazione dell'art. 1851 c.c. - norma che, riferita all'anticipazione bancaria, costituisce tuttavia la regola generale di ogni altra ipotesi di pegno irregolare - deve ritenersi che, qualora il debitore, a garanzia...»