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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 58 del 14 gennaio 1985
«In tema di rapporto di agenzia, il fatto che la provvigione sia determinata in misura fissa anche per gli affari non andati a buon fine non esclude l'assunzione da parte dell'agente del rischio del risultato utile della propria attività di lavoro,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9802 del 2 ottobre 1998
«In tema di rapporto di agenzia, qualora il preponente abbia concluso affari direttamente nella zona dell'agente, ovvero quando non abbia comunicato all'agente il buon fine degli affari da lui promossi, l'agente che invoca il pagamento delle...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4887 del 14 maggio 1998
«In materia di contratto di agenzia, in caso di conclusione da parte del mandante, a seguito di iniziative dell'agente e con l'assistenza del medesimo nel momento della stipulazione, di un contratto di concessione di vendita in esclusiva nella zona...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4504 del 20 maggio 1997
«È nulla ai sensi dell'art. 1356 c.c., risolvendosi in una condizione meramente potestativa, tale da far venir meno l'efficacia vincolante dell'intero contratto, la clausola del contratto di agenzia con la quale il proponente si riservi in ogni...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2749 del 27 marzo 1996
«Al rapporto di agenzia compiutamente regolato dalla disciplina contrattuale efficace erga omnes (D.P.R. 16 gennaio 1961, n. 145, di recepimento dell'accordo 20 giugno 1956), non può farsi applicazione analogica dell'art. 1736 c.c. secondo il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10934 del 18 maggio 2011
«In tema di cessazione del rapporto di agenzia, il recesso senza preavviso dell'impresa preponente - secondo la disciplina del codice civile prima delle modifiche introdotte, in attuazione della direttiva comunitaria 86/653/CE del 18 dicembre 1986,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7986 del 12 giugno 2000
«In mancanza di esplicita pattuizione in ordine alla possibilità di recedere senza preavviso dal rapporto di agenzia, per esso trova applicazione l'istituto del recesso per giusta causa, valutata questa secondo i criteri di cui all'art. 21.19 c.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19678 del 10 ottobre 2005
«Nel contratto di agenzia, pur nella sostanziale diversità delle rispettive prestazioni e della relativa configurazione giuridica, per stabilire se lo scioglimento del contratto stesso sia avvenuto o non per un fatto imputabile al preponente o...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11791 del 6 agosto 2002
«L'art. 1751 c.c., quale risulta a seguito delle novelle di cui ai decreti legislativi n. 303 del 1991 e n. 65 del 1999, esclude la garanzia generalizzata della indennità per il caso di scioglimento del contratto di agenzia, prevedendo invece...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14436 del 6 novembre 2000
«Nell'ambito del rapporto di agenzia, all'autonomia delle parti è dato di derogare convenzionalmente alla disciplina legale del recesso, anche riguardo al preavviso, come può avvenire in generale per i rapporti contrattuali a durata indeterminata...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6481 del 17 marzo 2009
«L'indennità di fine rapporto accordata all'agente dall'art. 1751 cod. civ. (nel testo anteriore alle modifiche apportate dal d.lgs. 10 settembre 1991, n. 303) è dovuta anche nel caso di rapporto a tempo determinato contenente una clausola di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11003 del 8 novembre 1997
«È nulla - per indeterminatezza dell'oggetto (ex artt. 1346 e 1418 c.c.) - la clausola di un contratto di agenzia che preveda che il preponente possa unilateralmente, con il solo onere del preavviso, modificare le tariffe provvigionali, salva la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16347 del 24 luglio 2007
«In relazione ai criteri di quantificazione dell'indennità in caso di cessazione del rapporto di agenzia, l'art. 17 della direttiva 86/653/CEE del Consiglio del 18 dicembre 1986, relativa al coordinamento del diritto degli Stati membri concernenti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 21301 del 3 ottobre 2006
«In tema di determinazione dell'indennità dovuta all'agente commerciale alla cessazione del rapporto, la disciplina dettata dall'art. 1751, c.c. può essere derogata soltanto in meglio dalla contrattazione collettiva e, nel caso in cui l'agente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7332 del 26 marzo 2009
«Poiché le acque pubbliche costituiscono beni immobili, l'attività di intermediazione su mandato ed a titolo oneroso finalizzata alla conclusione di un contratto avente ad oggetto il rilascio o la cessione di una concessione di derivazione di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17628 del 11 dicembre 2002
«Accanto al rapporto di mediazione «tipico» è configurabile un rapporto di mediazione «atipico» a favore di un terzo, che ricorre allorché l'attività intermediatrice sia svolta in favore di un soggetto diverso da colui il quale ha conferito il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23842 del 18 settembre 2008
«Il diritto del mediatore alla provvigione, ai sensi dell'art. 1754 cod. civ., nasce sulla sola base della conclusione di un affare e a condizione che quest'ultimo risulti in rapporto causale con l'attività svolta dal mediatore, il quale potrà...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6959 del 26 maggio 2000
«Ai sensi dell'art. 1754 c.c., carattere essenziale della figura giuridica del mediatore è la sua imparzialità, intesa come assenza di ogni vincolo di mandato, di prestazione d'opera, di preposizione institoria e di qualsiasi altro rapporto che...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1231 del 4 febbraio 2000
«Colui che agisce in rappresentanza di una delle parti nella conclusione di un negozio non può pretendere la provvigione, assumendo di avere svolto anche attività di mediazione, né dalla parte rappresentata, perché ad essa legato da un rapporto di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5095 del 9 marzo 2006
«Colui che dà incarico ad un mediatore è libero di concludere o meno l'affare, e poiché la provvigione spetta al mediatore solo in caso di conclusione dell'affare stesso, ne deriva che di nulla può dolersi il mediatore se il committente,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1991 del 1 febbraio 2005
«Secondo il disposto dell'art. 1 della legge 28 novembre 1984 n. 792, nell'ambito delle attività proprie del broker si distingue quella della collaborazione intellettuale con l'assicurando per la copertura dei rischi e la assistenza alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7630 del 24 maggio 2002
«In tema di mediazione, anche nelle ipotesi di contratto sottoposto a condizione, o d'invalidità o rescindibilità del contratto, previste dall'ari. 1757 c.c. presupposto del diritto del mediatore alla provvigione è la conclusione del contratto.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6731 del 10 maggio 2002
«Il diritto del mediatore alla provvigione, che al medesimo spetta anche quando le parti da lui messe in contatto abbiano concluso un contratto preliminare di compravendita, può rimanere escluso, ai sensi dell'art. 1757, terzo comma, c.c., in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1507 del 24 gennaio 2007
«In tema di mediazione, quando l'affare sia concluso con l'intervento di più mediatori (congiunto o distinto, contemporaneo o successivo, concordato o autonomo, in base allo stesso incarico o a più incarichi) a norma dell'art. 1758 c.c., ciascuno...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3437 del 8 marzo 2002
«In caso di submediazione, la parte che in origine abbia dato incarico al mediatore ha — in applicazione analogica dell'art. 1595 c.c. — azione diretta nei confronti del submediatore, senza pregiudizio dei suoi diritti verso il mediatore...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2898 del 25 marzo 1987
«In materia di mediazione l'art. 1758 c.c. non ha carattere di disposizione speciale rispetto al precedente art. 1755, per cui, anche quando la conclusione dell'affare sia stata determinata dalla attività intermediatrice di più persone, soggetto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7048 del 7 luglio 1999
«Il compromesso e la clausola compromissoria per arbitrato irrituale devono essere redatti per iscritto a pena di nullità solo se relativi a rapporti giuridici per i quali la forma scritta è richiesta ad substantiam ai sensi dell'art. 1350 c.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5861 del 6 novembre 1982
«Il mediatore, la cui funzione consiste nel mettere in relazione due o più possibili contraenti, ha, nei confronti di tutti, un dovere di imparzialità; egli non può, pertanto, curare gli interessi di uno solo di essi e non può essere mandatario e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 169 del 16 gennaio 1975
«La norma contenuta nell'art. 1761 (secondo la quale il mediatore può essere incaricato da una delle parti di rappresentarla negli atti relativi all'esecuzione del contratto concluso con il suo intervento) non esclude che il soggetto interessato...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 809 del 20 febbraio 1978
«L'art. 1762 c.c., il quale stabilisce che il mediatore che non manifesta ad un contraente il nome dell'altro risponde dell'esecuzione del contratto, presuppone, come condizione per la sua operatività, l'avvenuta conclusione di un contratto per...»